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Pubblicato il 27 September 2020 alle 18:27
Olbia, 27 settembre 2020 - L'arte in Sardegna e qualche cosa di sempre vivo, di fermento. Quasi una creatura che appare sempre più spesso, ma con sembianze sempre diverse e affascinanti.
Nel panorama delle associazioni culturali sardo, la sensibilità e l'acume femminile stanno conquistandosi uno spazio importante, fatto di ricerche, di scelte stilistiche e della volontà di dare il giusto risalto al territorio dell'Isola.
Proprio a tal proposito veniamo a conoscere l'associazione culturale Asteras, che di recente ha presentato il suo bellissimo progetto editoriale, tutto dedicato alla scoperta dei mural sardi.
"Asteras è il nome della nostra associazione e deriva dall’acronimo Associazione Territorio e Arte in Sardegna. L'abbiamo fondata nel 2018. È stata la voglia di lavorare a dei progetti condivisi che ci ha dato l’idea di mettere insieme le nostre competenze ed esperienze, maturate nel settore dei beni storico artistici". Spiga la presidente di Asteras Ivana Salis.
"Siamo quattro storiche dell’arte e un fotografo professionista, troviamo poi Gianfranca Loi vicepresidente, Barbara Catte che si occupa della comunicazione. L'associazione ci vede insieme con Elisabetta Borghi della supervisione dei progetti e con Massimiliano Frau della fotografia.
"L’associazione ha sede a Cagliari e opera in Sardegna nel settore dei beni culturali e delle arti visive. Tra le principali attività ci occupiamo di divulgazione e promozione dell’arte contemporanea sul territorio nazionale e internazionale".
Interessanti le origini dell'Associazione culturale e dello spirito che la anima fin dalle sue origini: "L’associazione è nata dall’esigenza di dare un contributo alla valorizzazione del patrimonio culturale sardo, partendo dall’arte urbana, che tra opere murali e installazioni vanta più tremila opere. Prima di essere un’associazione, siamo stati un gruppo di colleghi che ha lavorato in diversi progetti nel settore dei Beni Culturali, per enti pubblici e privati. Durante queste esperienze ci siamo resi conto che era necessario fare di più per valorizzare l’arte del territorio regionale. Non si tratta di una passione, ma di mettere la propria professionalità al servizio della comunità. Il nostro è un lavoro svolto sempre con grande dedizione e entusiasmo".
Arte e donna. Un bel connubio se non fosse che molto spesso per chi vive le sue lunghe giornate fuori casa, conciliare il tempo con le incombenze giornaliere non è sempre così facile: "Il quotidiano di una donna può essere molto complicato. Sappiamo che la cura della famiglia è ancora una responsabilità prevalentemente femminile, anche se nelle politiche sociali e nella coscienza individuale, seppur a rilento, molte dinamiche stanno cambiando e anche gli uomini ricoprono ruoli attivi e partecipativi. Detto ciò, conciliare la vita privata con il lavoro e con gli impegni associativi è come essere sempre su una giostra che va velocissima e bisogna essere bravi fare il salto per scendere al momento giusto!".
Il percorso di un'associazione non è mai semplicissimo. Bisogna sempre essere pronti a cambi di programmi. Fortunatamente le soddisfazioni vanno a ripagare il grande dispendio di energie e di vita: trovare chi sostiene i tuoi progetti, ricercare fondi e contributi, creare una rete virtuosa di collaborazioni. La più grande soddisfazione è oggi in libreria e si intitola “Muri di Sardegna. Luoghi e opere della Street art” edita da Dario Flaccovio Editore".
Attualmente l'associazione si sta occupando della promozione del progetto editoriale “Muri di Sardegna. Luoghi e opere della Street art”. "Questa pubblicazione è la prima e unica guida sui murales e la Street art in Sardegna. Raccontiamo la storia del muralismo sardo fino ad arrivare alle nuove proposte della Street art. - così ci racconta Ivana Salis , - Presentiamo la nostra regione da sud a nord con 145 comuni. Illustriamo i progetti di associazioni, amministrazioni comunali, privati. Proponiamo il lavoro, in ambito urbano, di oltre 130 artisti".
Il fermento culturale sardo ha subito, come altrove, una forte battuta d'arresto con l'avvento dell'allarme Covid: "La pandemia ci ha costretti a rallentare, ma non ci siamo mai fermati. Abbiamo osservato, rimodulato, atteso tempi nuovi. Appena siamo usciti dal lockdown abbiamo ripreso la nostra attività e pubblicato il nostro libro con Dario Flaccovio Editore. Inoltre, questo periodo ci ha permesso di riflettere sulle nuove modalità di progettazione che includono sempre più l’utilizzo della realtà virtuale e della rete"- ci racconta così Barbara Catte.
Le donne lo sappiamo bene. In questi tempi frenetici ma caratterizzati da una grande incertezza sociale, non si perdono d'animo e hanno nel cuore sempre passioni e iniziative nuove da portare avanti: "Siamo un’associazione dinamica e i progetti sono tanti, - risponde con un sorriso contagioso Ivana Salis - Il 20 settembre scorso abbiamo inaugurato una mostra che riflette sull’operatività degli street artists in tempo di Covid: si intitola “Street art | Le stanze del lockdown” ed è visitabile al Lazzaretto di Cagliari. Questo progetto espositivo rientra nella manifestazione “Walls of Street Art”, inserita nell’ambito della programmazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Cagliari e curata dall’ATI Cooperativa Sant'Elia 2003 e da Orientare SRL".
Inoltre l'associazione culturale Astares a breve metterà on line un sito web con i vari contenuti relativi al progetto “Muri di Sardegna”, mostrando anche altri interessanti progetti realizzati in questi anni.
Il percorso associativo non è molto semplice. Richiede passione, tenacia e la forza di inseguire quello in cui si crede: "A chi volesse emularci consigliamo di armarsi di tanta tenacia e caparbietà. Di trovare il proprio ambito d’azione. Di essere positivo e credere profondamente nelle proprie idee"
Nel mondo associativo sardo c'è ancora qualche tassello da metter a posto. La parità di genere ogni tanto rivendica un suo spazio, anche in ambito culturale: "Noi non siamo un’associazione di sole donne, ma crediamo che il ruolo delle donne nell’ambito associativo e sociale sia quello di difendere la parità di genere, realizzando progetti in cui l’operato e l’apporto di donne che hanno raggiunto l’autodeterminazione possa essere d’esempio e aiuto ad altre donne e uomini che vogliono vivere in una società fondata sul rispetto reciproco e in cui tutte le persone possano avere uguali diritti e possibilità di realizzarsi". Così conclude il nostro incontro Ivana Salis dandoci appuntamento i libreria, alla scoperta dei murales di Sardegna, scelti e scovati dalla sensibilità femminile, che spesso conserva una marcia in più.
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