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Premio Deledda: la XVI edizione celebra la "coscienza mediterranea"

Premio Speciale Giuseppe Dessì al professor Silvano Tagliagambe

 Premio Deledda: la XVI edizione celebra la
 Premio Deledda: la XVI edizione celebra la
Patrizia Anziani

Pubblicato il 01 December 2024 alle 18:00

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Nuoro. La XVI edizione del Premio Letterario Nazionale Grazia Deledda ha illuminato ieri sera l'Auditorium dell'Istituto Regionale Etnografico di Nuoro, trasformandolo in un crocevia di voci letterarie contemporanee. La serata, condotta magistralmente dal giornalista Antonio Rojch e dall'attrice Enrica Mura, ha visto la partecipazione di figure di spicco del panorama culturale italiano e internazionale.

Sotto la presidenza emerita di Gustavo Zagrebelsky della Corte costituzionale, che impossibilitato a presenziare alla serata ha mandato un messaggio di saluti, l'evento ha riunito personalità di rilievo come Luca Saba, presidente della Fondazione Premio Grazia Deledda, Giuseppe Ciccolini, commissario straordinario della Provincia, Stefano Lavra, presidente dell'Istituto Regionale Etnografico, e Giacomo Spissu, presidente della Fondazione di Sardegna.
Un'edizione che ha saputo intrecciare narrazione, ricerca scientifica e studi letterari, confermando la vocazione del premio come punto di riferimento nel panorama culturale italiano. La narrativa contemporanea ha trovato la sua voce in "Dimmi di te" di Chiara Gamberale (Einaudi), opera che esplora con maestria le pieghe più intime dell'animo umano. Nella sezione saggistica, il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi ha conquistato la giuria con "In un volo di stormi. Le meraviglie dei sistemi complessi" (Rizzoli), un'opera che rende accessibili i misteri della fisica teorica al grande pubblico.

Gli studi deleddiani hanno premiato il lavoro di Rocco Mario Morano, "Grazia Deledda. Il varco, i personaggi in fuga per il vasto mondo, il sogno e la commedia della vita" (Rubbettino), che getta nuova luce sull'opera dell'autrice nuorese. Un momento significativo è stato l'intervento di illustri accademici come Aldo Maria Morace, italianista dell'Università di Sassari, Dino Manca, filologo della stessa università, e il contributo prezioso di Don Salvatore Bulla, sacerdote e ricercatore, insieme allo scrittore Matteo Porru.
L'evento si è arricchito di collegamenti streaming internazionali, con interventi da Torino di Zagrebelsky, da Cervia del vice sindaco Gianni Grandu, di Antonio Di Rosa, direttore relazioni esterne gruppo Sae, e della professoressa Dubravka Dubravec dell'Università di Zagabria, testimoniando la dimensione internazionale del premio.

A coronare l'evento, il Premio Speciale Giuseppe Dessì è stato assegnato al professore emerito di Filosofia della scienza dell'Università di Sassari Silvano Tagliagambe per "Il Mediterraneo dentro. La Sardegna tra memoria e avvenire". "La distanza dal mondo antico," ha sottolineato l'autore nel suo intervento, "non deve allontanarci, ma stimolarci a riflettere sul nostro presente." Un'opera che ridisegna i confini del Mare Nostrum, trasformandolo da barriera a spazio di dialogo e rinascita culturale. 

"Un libro innovativo, capace di ridefinire il ruolo del Mediterraneo in un'epoca di crescenti tensioni globali." Così Attilio Mastino, rettore emerito dell'Università di Sassari e presidente della commissione Saggistica, ha celebrato il lavoro di Tagliagambe. L'autorevole giudizio del professor Mastino sottolinea come l'opera offra una prospettiva innovativa nel connettere memoria storica e avvenire, particolarmente significativa in un momento di profondi cambiamenti geopolitici nel Mediterraneo.

La serata, impreziosita dall'esibizione del Coro Bobore Nuvoli, diretto dal maestro Giampaolo Caldino, ha raggiunto il suo apice con l'omaggio di Giorgio Parisi a Grazia Deledda, definita "una scrittrice impressionante" per la sua capacità di scandagliare le profondità dell'animo umano. Il Premio Nobel ha anche acceso i riflettori sul futuro della Sardegna, citando il progetto dell'Einstein Telescope a Lula come simbolo di un territorio che sa coniugare tradizione e innovazione. 

In un momento storico segnato da crescenti divisioni, il Premio nazionale Grazia Deledda, nato nel 1952 sotto la presidenza del poeta Marino Moretti, continua a rappresentare un punto di riferimento fondamentale nel panorama culturale italiano confermandosi non solo celebrazione letteraria, ma autentico laboratorio di dialogo culturale. Un evento che, partendo dalla Sardegna, sa parlare all'Italia intera, dimostrando come la letteratura possa ancora essere strumento di comprensione e ponte tra culture diverse.

Foto di Silvano Tagliagambe tratta dal sito Unica (clicca qui)