Sunday, 02 February 2025
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Pubblicato il 02 February 2025 alle 10:00
Olbia. Nell'anno appena concluso livello nazionale, l'Italia nel 2024 mostra un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni volontarie di imprese (+36.856), con un tasso di crescita dello 0,62%.
La Sardegna si colloca al nono posto tra le 20 regioni italiane, con un tasso di crescita dello 0,24%, che è significativamente inferiore alla media nazionale dello 0,62%. Questo posizionamento indica che, nonostante ci sia un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni di imprese (+416), la regione sta crescendo a un ritmo molto più lento rispetto alla maggior parte delle regioni meridionali.
Negli ultimi anni l’ufficio studi della Camera di Commercio di Sassari, che ha elaborato anche questa analisi, ha evidenziato una progressiva riduzione del gap positivo registrato in Sardegna rispetto alla media nazionale, culminato in un significativo calo nel 2024. La riduzione del tasso di crescita è attribuibile principalmente a due fattori: da un lato, il calo di nuove imprese, che nel 2024 hanno raggiunto quota 7.925, un dato superiore esclusivamente al 2023 e al 2020, anno caratterizzato da una paralisi del sistema imprenditoriale a causa della pandemia di COVID-19; dall’altro, si osserva una crescita delle cessazioni, che, dopo il 2020, hanno ripreso a crescere, tornando ai livelli precedenti alla crisi pandemica.
I dati positivi in Sardegna L’analisi dei macro-settori economici nel 2024 mostra un quadro variegato, con alcuni settori che hanno registrato performance positive e altri che, invece, hanno affrontato difficoltà significative. Tra i settori che hanno mostrato segnali di crescita, spicca il turismo, che ha visto un aumento di 114 imprese attive (+0,8%). Anche il settore dei servizi ha registrato una crescita, con 584 imprese in più (+2,2%), confermando la sua centralità nell’economia e la sua capacità di adattamento alle nuove esigenze del mercato. Tra questi non si può non sottolineare la forte crescita delle attività immobiliari (230 iniziative in più e una crescita delle imprese attive del +7,4% rispetto al 2023). Molto bene anche le attività professionali (+146 unità, +4,1%).
I numeri negativi: Nel 2024 alcuni settori hanno vissuto un anno difficile. Il commercio è tra quelli più colpiti, con una perdita di 1.139 imprese (-3,3%). Questo calo, che da anni è da considerarsi strutturale, viene imputato principalmente alla crescente concorrenza del commercio online e alle difficoltà nel mantenere margini di profitto in un contesto economico complesso. Anche il settore dei trasporti ha subito una riduzione significativa, con 132 imprese in meno (-3,4%). Attualmente questo settore di trova ad affrontare anche l’aumento dei costi operativi, benzina e attraversate via mare, lamentato soprattutto da chi opera nel trasporto di merci. Il settore primario, già in crisi da anni, ha perso 775 imprese (-2,2%). L' industria ha subito un calo di 248 imprese (-2,5%), evidenziando difficoltà strutturali nel manifatturiero. Le costruzioni, sebbene con un decremento minore rispetto ad altri settori (-80 imprese, -0,4%), mostrano segnali di rallentamento dopo anni di crescita sostenuta da politiche di incentivazioni
Differenze tra territori. Bene il nord Sardegna : L’analisi delle dinamiche imprenditoriali nei territori camerali sardi evidenzia una marcata differenza tra le performance delle diverse aree. Il sistema imprenditoriale della Camera di Commercio di Sassari si distingue per una vivacità nettamente superiore rispetto agli altri territori, posizionandosi al sesto posto tra le 105 camere di commercio italiane. Questo risultato è sostenuto da un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni (+759) e da un tasso di crescita dell’1,38%, che riflette una dinamica imprenditoriale solida e in espansione. Al contrario, i territori delle Camere di Commercio di Cagliari e Oristano mostrano performance decisamente negative. Nonostante il recente accorpamento i dati analizzati li considerano ancora separati, evidenziando criticità significative. In particolare, Oristano registra un tasso di crescita negativo del -1,39%, collocandosi all’ultimo posto tra tutte le camere di commercio italiane. Anche Cagliari, pur posizionandosi leggermente meglio (99° posto), presenta un tasso di crescita negativo (-0,43%). Nuoro, con un tasso di crescita positivo dello 0,50%, si distingue comunque per un saldo positivo (+155) tra iscrizioni e cessazioni e per un 33° posto a livello nazionale.
Il Nord Sardegna: ottima performance della Gallura : L'analisi dei tassi di crescita tra il Nord Sardegna e l'intera Isola mostra una chiara superiorità del nord. Nel 2024, il Nord ha registrato un tasso di crescita dell'1,38%, superiore allo 0,24% della Sardegna. Questo conferma una tendenza che dal 2018 vede registrare nel nord dell’Isola tassi più elevati. La performance è trainata principalmente dal nordest, in particolare dall’area gallurese, che ha raggiunto un elevatissimo tasso di crescita pari al 2,30%. Questo risultato eccezionale riflette la vitalità economica di quest’area, legata principalmente a settori come il turismo e a una gestione efficace delle risorse territoriali. Anche il nord ovest, seppur con un tasso di crescita più contenuto (+0,74%), ha comunque registrato un risultato positivo, superiore alla media regionale e degli altri territori dell’Isola.
L’analisi dei dati relativi al nord Sardegna conferma una tendenza già osservata a livello regionale: il numero di iscrizioni di nuove imprese nel 2024, pari a 2.855, è leggermente superiore a quello del 2023, ma rimane ancora lontano dai livelli pre-pandemia, quando si registravano oltre 3.000 iscrizioni annue. Tuttavia, i segnali di ripresa sono evidenti, confermati dal buon saldo tra iscrizioni e cessazioni, che nel 2024 si attesta a +759 imprese. In sintesi, il Nord Sardegna mostra segnali di ripresa, con un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni e un tasso di crescita che si mantiene robusto. Il numero degli addetti nel Nord Sardegna conferma una tendenza positiva e in continua crescita a partire dal 2020. Nel 2024, il dato ha raggiunto 134.414 addetti, il valore più alto registrato nella banca-dati di Infocamere degli ultimi anni. Questo risultato conferma, in base agli ultimi dati Istat, la crescita del tasso di occupazione complessivo del territorio.
Le dinamiche settoriali del nord Sardegna: Il settore che ha registrato la performance più positiva è senza dubbio quello dei servizi, che ha visto un aumento del 3,5% nel numero di imprese attive, raggiungendo un totale di 9.705 unità. Un dato generato dalla forte espansione delle attività immobiliari (97 unità produttive in più, pari a +7,2% rispetto al 2023), dai servizi professionali, principalmente di natura consulenziale alle aziende, (+89 imprese, +8,5%) e dalle attività di noleggio e di supporto alle imprese (+73 imprese, +3,3%), indicando una diversificazione dell’economia locale verso attività più moderne e legate alla conoscenza. La filiera stretta del turismo mostra tendenze contrastanti nei suoi diversi comparti. Il settore dell'ospitalità ha registrato una crescita significativa, con un aumento del 13,3% delle strutture ricettive rispetto al 2023, trainato principalmente dal segmento extra alberghiero. Tuttavia, il comparto della ristorazione ha subito una contrazione, perdendo 55 imprese con un calo dell'1,4%. Infine, il settore delle costruzioni ha registrato una leggera crescita dello 0,4%, con 7.685 imprese attive. Questo dato, seppur modesto, indica una certa stabilità nel comparto edile, in particolare per i lavori di costruzioni specializzati (43 imprese in più, +1,2%).
Nel nord Sardegna, alcuni settori, al contrario, hanno mostrato segnali di difficoltà. Il commercio è stato il più colpito, con un calo del 2,5% delle imprese attive, che sono scese a 9.903. Negli ultimi 10 anni si contano oltre 2.500 attività commerciali in meno, una perdita superiore a 20 punti percentuali. Anche il settore dei trasporti ha registrato un calo dello 0,9%, con 1.394 imprese attive. Il settore industriale, che include attività manifatturiere, di estrazione e di produzione di energia, acqua e gas, ha subito un leggero calo dello 0,5%, con 3.157 imprese attive. Infine, il comparto primario, che lega agricoltura, pesca e altre attività legate alle risorse naturali, ha registrato un calo dello 0,9%, con 9.255 imprese attive. Questo declino, oltre allo scarso ricambio generazionale, potrebbe essere creato da fattori climatici, come siccità o eventi meteorologici estremi.
Le imprese giovanili e femminili: Le dinamiche delle imprese giovanili mostrano un quadro preoccupante sia a livello regionale che nel nord Sardegna. Nel 2024, entrambi i territori hanno registrato un calo significativo nelle imprese under 35: la Sardegna ha visto una diminuzione del 5,0%, mentre il nord Sardegna ha registrato un -2,4%. Questo trend negativo si inserisce in una tendenza di lungo periodo che vede costantemente diminuire la presenza di giovani imprenditori nel tessuto economico sardo. Gli ultimi due anni, a livello regionale, mostrano un nuovo peggioramento della situazione, con una riduzione annuale del 5%. Nel nord Sardegna nell’ultimo anno si registra una contrazione molto più contenuta rispetto al 2023.
La dinamica delle imprese femminili in Sardegna evidenzia un quadro contrastante tra l’andamento regionale e quello del nord Sardegna. A livello regionale il numero complessivo di imprese femminili è in calo per il secondo anno consecutivo, perdendo nell’ultimo biennio quasi 500 attività. Al contrario nel nord Sardegna prosegue anche nel 2024, seppur in maniera più contenuta, l’aumento di iniziative imprenditoriali guidate da donne, che si avvicinano a quota 11 mila unità.
Il commento relativo allo studio del presidente della Camera di Commercio di Sassari, Stefano Visconti:” I dati del nord Sardegna dimostrano il dinamismo specie della Gallura, ma più in generale di tutto il nord dell’Isola frutto del grande lavoro dei nostri imprenditori. Altro elemento, ma che solo in parte è soddisfacente, è che comunque il dato isolano seppur in decrescita, globalmente, dimostra segnali che lo consegnano ad una rilevazione in positivo. Tuttavia è necessario riflettere su questo calo continuo -dal 2021- che deve essere fermato o in qualche misura contenuto".
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