Wednesday, 20 November 2024
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Pubblicato il 20 November 2024 alle 07:27
Olbia. Venerdì 22, alle ore 10:30, presso i locali dell’istituto tecnico Attilio Deffenu di Olbia, si svolgerà l’inaugurazione delle mostre fotografiche 'Uzbekistan', di Luca Altera, 'Marocco' di Tiziana Fusiello e 'Il rito ortodosso ad Olbia' di Cristian Csinko, alunno della quarta, nel corso biotecnologie sanitarie della scuola e allievo del corso di fotografia dello stesso istituto, nella stessa giornata gli studenti incontreranno il fotografo Francesco Malavolta.
Csinko presenta un'esplorazione visiva della chiesa ortodossa, un luogo dove la sacralità e la tradizione si intrecciano in un’atmosfera unica e senza tempo. Attraverso l’obiettivo, l’artista ha catturato l’essenza di uno spazio che, pur essendo radicato nella storia millenaria della cristianità, continua a raccontare storie di fede, di comunità e di trascendenza.
Ogni scatto è un’interpretazione personale della ricchezza iconografica e architettonica che caratterizza la chiesa ortodossa. I dettagli delle icone sacre, la luce che entra e rappresenta Dio, il profilo delle colonne e degli altari, le mani dei fedeli in preghiera – ogni elemento visivo trasmette una sensazione di spiritualità intensa, che sfida il tempo e cerca di evocare una riflessione sulla sacralità dei luoghi e sull’importanza della connessione tra il visibile e l’invisibile. Le immagini raccontano la liturgia, il rito, ma anche il silenzio e la meditazione, invitando lo spettatore a una dimensione contemplativa.
L’obiettivo della mostra è quello di offrire una visione profonda e intima della Chiesa Ortodossa, mettendo in luce il suo aspetto di tradizione viva, di custode della spiritualità e di spazio di incontro tra l’umano e il divino. Un viaggio che va oltre la superficie, un cammino che porta il pubblico a riscoprire la sacralità dell’ambiente religioso attraverso gli occhi del fotografo.
Sarà presente Il Fotografo Francesco Malavolta, ospite del festival della fotografia "storie di un attimo 2024" che successivamente terrà un incontro con gli studenti della scuola. Lo stesso Malavolta poi terrà un incontro pubblico la sera alle 18:30 al Politecnico Argonauti.
"L’incontro con la fotografia è stato casuale. Potremmo dire che sia stata lei a scegliere me. Da sempre sono stato appassionato di immagine in senso lato, ma non avevo sviluppato una vera consapevolezza oltre la passione. Poi un giorno la fotografia è entrata a far parte della mia vita, trasformandosi in un lavoro. -racconta Malavolta - Lo stesso casuale incontro è avvenuto col soggetto delle mie foto: ero in Puglia e mi sono trovato ad assistere ad uno sbarco di albanesi in fuga dalla dittatura."
"Fui attratto da questa moltitudine di persone che avevano lasciato tutto inseguendo un sogno di libertà e dalla sfida di immortalare il movimento dentro un’immagine. Da oltre vent'anni la “mia fotografia” è legata quasi interamente -ma non esclusivamente- alla documentazione dei flussi migratori lungo le rotte via terra e via mare. La migrazione, il movimento, lo spostamento sono tratti peculiari della natura umana."
"L'umanità è da sempre in movimento e questo movimento assume tratti tanto più drammatici quanto più si cerca di ostacolarlo, ripiegando su paure e posizioni illogiche e anacronistiche. I miei scatti recano testimonianza delle migrazioni e del loro evolversi concentrandosi sui loro protagonisti. Ogni scatto, un racconto."
"Ogni racconto, una storia. Ogni storia, un tentativo di salvare la peculiarità della Vita ritratta sfuggendo alla logica spersonalizzante che presenta le migrazioni come "fenomeni idraulici" e anonimi. Il mio obiettivo è infatti rendere omaggio a una umanità caparbia che un passo alla volta guadagna centimetri di libertà. Questa mostrai, nasce dall'esigenza del racconto. Pone il suo scopo principale nella narrazione umana delle persone costrette a scappare dalle loro case."
"Popoli in Movimento” ha come obiettivo di anteporre le storie delle singole persone come unica narrazione, che si contrappone a quella del continuo accostamento dei rifugiati come numeri.Tutti gli eventi rientrano nel programma del festival della fotografia Storie di un Attimo 2024.
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