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Olbia, Facebook come strumento di vicinanza umana: le parole di Don Mirco

La “lettera” virtuale di Don Mirco Barone

Olbia, Facebook come strumento di vicinanza umana: le parole di Don Mirco
Olbia, Facebook come strumento di vicinanza umana: le parole di Don Mirco
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 03 November 2024 alle 10:00

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Olbia. Don Mirco Barone, sacerdote diocesano fondatore e direttore della Comunità Diocesana “La Porziuncola”, da sempre ispirato ai valori francescani, è stato per molto tempo identificato localmente con il titolo di “prete dei giovani” per il suo particolare carisma nel riuscire ad affascinare e “trascinare” con il suo esempio ragazzi e ragazze, facendoli innamorare di quei valori evangelici “antichi e sempre nuovi” che hanno trasformato migliaia di vite nel corso dei secoli in tutto il mondo. Grazie al suo stile semplice, diretto ed accogliente, nonché alle sue idee e metodologie innovative e coinvolgenti, don Mirco, negli anni, è riuscito a presentare ai giovani un Cristianesimo e una Chiesa autentici, alla loro portata proprio perché basato sull’accoglienza e sulla concretezza dell’incarnare la Parola di Dio nel vissuto di ogni giorno a partire dalle piccole cose.

Tuttavia – come lui stesso ci tiene a sottolineare spesso – anche dopo le recenti nomine diocesane di responsabile della Pastorale delle vocazioni e collaboratore nell’ambito della pastorale giovanile come incaricato del settore Oratori, non è solo il prete dei giovani, bensì il “prete di tutti”. Proprio in quest’ottica, dopo anni di assenza sui social network, don Mirco ha rifatto la sua comparsa su Facebook, scrivendo un post commovente di vicinanza, solidarietà ed incoraggiamento rivolto realmente a chiunque affinché, nei momenti difficili, non ci si senta soli. Ecco le sue parole:

“Beh, sarò anni senza svolgere un’attività su Facebook, ma oggi mi son deciso! Anni di silenzi e riflessioni, dove ho preferito non parlare più di me, ma osservare attentamente chi parlava o chi non ha avuto udienza nei social o nella vita reale. Posso dire che questo tempo mi è servito veramente tanto a comprendere quanto è faticosa la vita, specialmente per i più fragili e i deboli, per coloro che non hanno trovato pace e/o ancora la stanno cercando. Posso affermare che nonostante la buona volontà delle istituzioni, Chiesa, Scuola, Politica e altri enti e associazioni o persone di buona volontà, non si è riuscito a placare il dolore del mondo, il dolore di tanti uomini, donne, giovani che ogni giorno vivono reclusi nelle loro difficili problematiche, violenze, dipendenze o altro ancora. Penso e ricordo tutti dal piccolo al grande, da chi crede di essere libero ma vive la schiavitù della droga o qualsiasi altra dipendenza o ostacolo, a coloro che vivono in casa o sono in prigione, ai sani che camminano ma sono tristi o i malati che stanno in un letto ma sono capaci ancora di donare un timido sorriso. Non voglio assolutamente fare prediche, nè tanto meno scrivervi messaggi sdolcinati e poetici, desidero solo ed esclusivamente condividere questo primo passo verso un nuovo modo per me di riaffacciarmi su Facebook!

Non posso negare che tra coloro che cito da subito vi sono le persone semplici e sofferenti che non avendo avuto istruzione o sostegni fondamentali come la famiglia, gli affetti e le amicizie, non si sono realizzati come avrebbero sognato o dovuto. A questi mando una mia pacca sulle spalle affettuosa e carica di vicinanza; lo faccio in modo convinto per esortarli. Nonostante tutto appaia difficile, oserei dire impossibile, amici, vi posso garantire che si può risorgere come la fenice che rinasce dalle proprie ceneri. Occorre impegno, forse molto più rispetto verso coloro che hanno avuto tutto nella vita, ma se ogni giorno aggiungessimo un nuovo progresso, il nostro corpo e la nostra mente si adatterebbero in modo miracoloso a nuove situazioni ed avventure. Ecco cosa dico a quanti credono che ormai non c'è nulla da fare: "rompete il cerchio della disperazione, spaccate la lente di ingrandimento che sino a d oggi avete utilizzato per guadare il mondo e osservatelo ad occhio nudo con questa nuova prospettiva. Ditevi io voglio vivere la vita vera non quella che le esperienze sino ad oggi mi hanno portato a sperimentare. Io voglio vivere!"

Per coloro che hanno fatto un gran casino nella vita propria o in quella degli altri. Per questi il passato è passato! non possiamo piangerci addosso continuamente, convinti che tale operazione colmi il nostro e il dolore altrui! guardiamo agli errori fatti su noi o su gli altri certi che non esiste nessuno al mondo che non sbagli. Se qualcuno pensasse di essere perfetto allora dovrebbe ricordarsi che san Paolo diceva: "chi è in piedi stia attento a non cadere". Quindi che aspetti? Esci dalla stanza dei ricordi fallimentari, reinventati, scolpisciti nuovamente ed elimina una volta per tutte le spigolature che ti hanno fatto del male o che hanno prodotto male ad altri; vai, fallo subito, non perdere altro tempo! Per coloro che vorrebbero una vita diversa. Non hai notato quanto sei unico/a? Come te non c'è nessuno e mai ci sarà, nonostante i tuoi no, le tue fisse, i tuoi errori, la tua famiglia, tu sei unico/a bellissimo/a nella tua diversità. Nessuno ti deve giudicare per ciò che sei e che fai, per le tue scelte, i tuoi gusti, i tuoi modi, perché mai nessuno sarà te, mai nessuno ti potrà assomigliare. Ecco perché a me piaci un sacco! anche se chi legge non mi conoscesse o io non lo conoscessi personalmente, voi mi piacete cosi! Io mi sono innamorato di questa unicità che vedo in ogni donna, uomo, giovane e anziano. Per coloro che oggi hanno dedicato tempo a questo scritto semplice ma sentito. Si, dico a te che leggi proprio ora, anche se non ti dovessi mai incontrare: sappi che da ora in poi sarò al tuo fianco, ti sosterrò nella mia indegna preghiera alla quale dedico tanto tempo; ti penserò anche se non conosco il tuo volto ma ti prego, non sentirti mai solo/a perché di persone come me ce ne sono tante! siamo una marea che spacca il silenzio dell'indifferenza senza grandi manifestazioni per strada o bandiere che sventolano, senza megafoni o interviste televisive, siamo coloro che nel silenzio della tua quotidianità ti accompagnano comunque, pur senza vederci.

Io ho deciso di essere quello che sono, cioè: Uomo, Cristiano e Sacerdote, perché la mia vita sia un ponte tra il cielo e la terra, una mano tesa, un orecchio che ascolta un cuore che è capace di amare e voler bene nonostante le apparenze o i difetti degli altri. Concludo ringraziando quanti mi avranno letto, quanti nella mia vita passata mi hanno sostenuto e amato, quanti non mi hanno perdonato per le mie mancanze perché è giusto anche pagare in qualche modo gli errori fatti, seppur da parte mia continuerò a sentir loro vicino. Ho capito tante cose in questi anni e una di queste è la seguente: "esistono due lupi nella mia vita: uno buono e uno cattivo! sapete chi vince tra i due? Quello che decidiamo di alimentare!"