Saturday, 23 November 2024
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Pubblicato il 22 November 2024 alle 19:48
Olbia. A undici anni dalla tragedia del ciclone Cleopatra, Olbia mantiene viva la memoria di quella drammatica notte del 18 novembre 2013. Il documentario "18.11.13, La Memoria dell'Acqua", per la regia di Dario Bertini, che ne ha curato il soggetto e la struttura narrativa insieme alla giornalista Angela Galiberti, è stato proiettato martedì scorso, 20 novembre, presso il Su Entu Lab di via Basilicata a Olbia, trasformando il ricordo in un potente strumento di consapevolezza per il futuro.
La sala gremita ha assistito al racconto di quella notte in cui le strade della città si trasformarono in torrenti impetuosi, attraverso le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona quegli eventi traumatici. Tra i presenti in sala anche Fabrizio Pinna, accompagnato dalla madre Francesca Cavassa. Fabrizio è uno dei protagonisti del documentario che ha condiviso la sua toccante testimonianza dei drammatici momenti vissuti durante l'alluvione in quanto affetto da una sconosciuta forma di atassia. (leggi qui un articolo).
Un momento particolarmente significativo della serata è stato segnato dalla presenza in sala di una madre olbiese che ha voluto portare con sé suo figlio ad assistere alla proiezione, figlio che non ha vissuto il dramma perché era ancora in grembo di sua madre proprio durante quei giorni drammatici - una potente testimonianza di come la vita continui anche nei momenti più bui e di come il futuro nasca dal passato.
"Un tempo avevamo paura del fuoco, ora anche dell'acqua", così ha esordito Pietro Spano, consigliere comunale nel 2013 e ora segretario cittadino del Pd. "Oggi Olbia dispone di uno studio di assetto idrogeologico molto accurato, che ci permette di identificare con precisione le aree a rischio. Tuttavia, questa consapevolezza non deve farci sentire al sicuro. La realizzazione di opere per prevenire future alluvioni è determinante, ma la situazione resta preoccupante. Basti pensare che una delle due principali strutture scolastiche provinciali si trova ancora in zona a rischio alluvione. C'è un problema di responsabilità che si manifesta a più livelli: da un lato quella degli amministratori, che si trovano a dover gestire situazioni complesse, dall'altro quella sociale dell'intera comunità. È vero che servono interventi istituzionali, ma anche noi come cittadini dobbiamo essere più proattivi e fare di più per la sicurezza della nostra città".
Il documentario "18.11.13, La Memoria dell'Acqua" è dedicato alla memoria delle vittime dell'alluvione Francesco ed Enrico Mazzoccu, Patrizia Corona, Morgana Giagoni, Luca Tanzi, Laine Kellen Passoni, Weriston Passoni, Isael Passoni, Cleide Mara Rodriguez, Bruno Fiore, Sebastiana Brundu, Maria Loriga, Maria Massa, Anna Ragnedda, Maria Frigiolini e Giovannina Figus.
"Questa è la prima proiezione pubblica del documentario che io e Dario Bertini abbiamo realizzato insieme e lo scopo è semplicemente quello di ricordare un evento che penso ci abbia già segnato tutti. Crediamo molto nel valore della memoria e nel valore politico, nel senso più nobile del termine, dell'esercizio del ricordo", ha commentato al termine della proiezione la giornalista Angela Galiberti. Il regista Dario Bertini ha invece dichiarato: "Abbiamo voluto lasciare ai posteri una testimonianza, una traccia da cui ripartire. Questo è un lavoro che non ha avuto finanziamenti pubblici o sovvenzioni e che è reperibile sul web, sulla nostra pagina Voes di YouTube. Crediamo molto nel valore che questo messaggio può rappresentare per le future generazioni o per chi non ha visto, o non ha vissuto questi momenti".
La "Memoria dell'acqua" diventa così non solo il titolo di un documentario, ma un imperativo per tutta la comunità: ricordare per prevenire, comprendere per agire, tramandare per proteggere.
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