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Pubblicato il 30 March 2018 alle 19:56
Olbia, 01 aprile 2018 - Impietosa la fotografia di Eurostat, relativi al prodotto interno lordo (pil) pro capite, calcolato in rapporto alla media europea sugli anni che vanno dal 2000 al 2015: il volume delle transazioni finanziarie di ciascun cittadino racconta una realtà, per quanto riguarda le province italiane, registra in media una perdita di 15-20 punti di pil, comprese le province sarde. L'area del Medio Campidano è quella che ha subito la perdita maggiore, con un pil per abitante attestato sulla metà di quello medio europeo, con una perdita percentuale di 11 punti rispetto al 2000. Soffre meno Olbia-Tempio, che perde 13 punti ma conserva un pil pari al 78% della media europea, insieme a Cagliari, che nel 2000 registrava il 97% della media continentale, mentre adesso è all'85%.
Oristano si attesta al 61% rispetto alla media europea con 16 punti persi, alla pari con l'Ogliastra, che però perde meno.
Peggio Nuoro, che perde 20 punti, scendendo al 65% rispetto all'Ue, eSassari che arriva al 66% perdendo 15 punti percentuali. In generale, il pil delle province sarde non raggiunge nemmeno lontanamente quello dell'Europa, e sembrerebbe essere sempre più in calo.
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