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Olbia, Pasqua senza agnello: un pranzo di tradizione che può cambiare

Sempre meno religione, sempre più convivialità: ecco perché scegliere un menù vegetariano può essere un gesto di consapevolezza (e anche molto gustoso)

Olbia, Pasqua senza agnello: un pranzo di tradizione che può cambiare
Olbia, Pasqua senza agnello: un pranzo di tradizione che può cambiare
Andrea Baragone

Pubblicato il 20 April 2025 alle 11:35

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Olbia. La Pasqua è arrivata. Una festa che un tempo era soprattutto spirituale, simbolo di rinascita e sacrificio, oggi è diventata per molti un’occasione per riunirsi attorno a un tavolo, stare in famiglia, condividere una giornata di lentezza e calore.

In questo passaggio da evento religioso a rito laico, molte pratiche legate alla tradizione cristiana possono essere ripensate e reinterpretate. Una di queste è senza dubbio quella del consumo dell’agnello, cucciolo per definizione, presente da secoli sulle tavole pasquali.

Mangiare agnello a Pasqua è, in effetti, una consuetudine che affonda le radici nella Bibbia e nella simbologia cristiana. Ma oggi, in un contesto sociale sempre più distante dalla religione praticata, il significato originario si è in gran parte perso.

Molte persone, anche credenti, si chiedono se sia ancora necessario sacrificare un cucciolo per festeggiare la vita e il numero di chi sceglie alternative cresce anno dopo anno.

Ridurre il consumo di carne non è solo una questione di coscienza: è anche una scelta che fa bene alla salute e all’ambiente. L’Istituto Superiore di Sanità, ad esempio, raccomanda di limitare il consumo di carne rossa e lavorata, spiegando che una dieta più ricca di vegetali può ridurre il rischio di patologie cardiovascolari, obesità e alcuni tipi di tumore.

Anche sul piano ambientale l’impatto è notevole: secondo i dati della FAO, l’allevamento intensivo è tra le principali cause delle emissioni di gas serra, della deforestazione e del consumo d’acqua.

E poi c’è l’aspetto etico: l’agnello ha appena poche settimane di vita quando finisce in macelleria. Riflettere su questo non significa giudicare, ma prendere coscienza e fare scelte più consapevoli.

3 ricette vegetariane per un pranzo pasquale gustoso (e senza carne)

E se invece di cucinare agnello provassimo a sperimentare un menù pasquale vegetariano, colorato, profumato, pieno di sapori di primavera? Ecco 3 proposte che possono sorprendere anche i palati più tradizionali:

1. Torta salata con asparagi, ricotta e menta

Ingredienti:
• 1 rotolo di pasta brisée
• 300 g di asparagi
• 250 g di ricotta fresca
• 2 uova
• 30 g di parmigiano grattugiato
• Qualche foglia di menta fresca
• Sale, pepe, olio evo

Procedura:
Lava e taglia gli asparagi, cuocili per 5 minuti in acqua bollente salata. In una ciotola mescola ricotta, uova, parmigiano, sale, pepe e menta tritata. Unisci gli asparagi a pezzetti (lasciandone qualcuno intero per decorare). Versa il composto nella pasta brisée stesa in una teglia, decora con gli asparagi interi. Inforna a 180° per circa 35-40 minuti.


2. Cannelloni con carciofi e scamorza affumicata

Ingredienti:
• 8-10 cannelloni secchi o freschi
• 4 carciofi
• 200 g di scamorza affumicata
• 250 g di ricotta
• 1 spicchio d’aglio
• Prezzemolo tritato
• Besciamella q.b.
• Olio evo, sale, pepe

Procedura:
Pulisci i carciofi, affettali sottili e falli stufare in padella con olio e aglio per 10-15 minuti. Una volta intiepiditi, tritali grossolanamente e mescolali con la ricotta, la scamorza a cubetti, sale, pepe e prezzemolo. Riempi i cannelloni con il composto. Adagiali in una pirofila con uno strato di besciamella, copri con altra besciamella e parmigiano. Cuoci in forno a 180° per 30-35 minuti.


3. Frittata al forno con erbette, pecorino e limone

Ingredienti:
• 5 uova
• 200 g di bietoline o spinaci freschi
• 40 g di pecorino grattugiato
• Scorza grattugiata di 1 limone
• Sale, pepe, olio evo

Procedura:
Lessa brevemente le erbette, poi strizzale e tritale. Sbatti le uova in una ciotola, aggiungi erbette, pecorino, scorza di limone, sale e pepe. Versa il composto in una teglia oliata (o rivestita con carta forno). Cuoci a 180° per circa 25 minuti, finché la frittata sarà dorata e gonfia. Servila tiepida o a temperatura ambiente.