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Olbia, casa-discarica di via Nuova: il sequestro impedisce la muratura

Il racconto dei residenti e del Comitato di quartiere

Olbia, casa-discarica di via Nuova: il sequestro impedisce la muratura
Olbia, casa-discarica di via Nuova: il sequestro impedisce la muratura
Barbara Curreli

Pubblicato il 19 April 2025 alle 09:00

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Olbia. Il quartiere del Centro Storico continua la sua battaglia per lo stabile di via Nuova divenuto nel tempo discarica, abitazione dei senza tetto e luogo di incontri illeciti. 

Da più di un anno la zona di via Nuova è balzata agli onori della cronaca per una vicenda legata tra le altre cose ad una abitazione disabitata, di proprietà di una famiglia che vive fuori Olbia e che nel tempo è divenuta luogo di incontri clandestini, per passare poi a diventare una discarica che tra l'altro ha subito anche un paio di incendi. 

Una delle residenti, la signora C.S. racconta di come lo scorso anno a febbraio si sia evitata una tragedia, poiché a seguito di un incendio si è rischiata l'esplosione di numerose bombole di gas. La porta dell'abitazione era andata distrutta e così l'accesso allo stabile è divenuto molto più facile, ma nel tempo oltre a bivaccare balordi, e senza tetto, le stanze della casa sono diventate triste deposito di rifiuti e con l'andar del tempo i cumuli sono aumentati. 

La situazione poi è degenerata: c'è chi ha ben pensato che i rifiuti erano troppi e ingombranti e ha dato fuoco alla spazzatura presente, lo scorso giugno, con conseguenti rischi per i residenti. A ottobre un altro incendio e solo dopo numerose segnalazioni e richieste di interventi è arrivata la Procura che ha disposto il sequestro della struttura.

Il nastro all'ingresso non ha fermato malintenzionati e incivili che hanno continuato a gettare rifiuti e a occupare lo stabile. La signora C.S. lamenta il continuo deposito di rifiuti, con conseguente rischio che ci si veda arrivare in casa, topi, blatte e chissà cos'altro: "oramai ci saranno più di 3 metri cubi di rifiuti, abbiamo paura venga dato nuovamente fuoco a quelli presenti e l'arrivo del caldo creerà ulteriori disagi".

Il sequestro non ha migliorato la situazione, anzi: mentre gli abusivi agiscono indisturbati, né i proprietari né i residenti possono agire per ripulire la casa e murare gli ingressi. 

A confermare dinamiche e burocrazia con una matassa tutt'altro che facile da sbrogliare c'è anche il presidente del Comitato di Quartiere Tore Serra: "le segnalazioni vanno avanti da tempo e il Comitato si è interfacciato con le Istituzioni, il Comune è stato pro attivo e lo stesso possiamo dire dell'Ufficio Ambiente, i proprietari sarebbero disposti a intervenire, ma l'operazione non è così facile da eseguire, perché pende il sequestro disposto dalla Procura".

"Lo stesso Ufficio Ambiente- prosegue Serra- ha richiesto il dissequestro, ma né loro né noi come Comitato abbiamo avuto riscontro, l'ultima pec è di mercoledì 16 aprile e ancora non abbiamo ricevuto neanche un numero di protocollo, abbiamo tutti le mani legate". 

La burocrazia sta fermando la risoluzione della vicenda  "perché i cittadini sono pronti a collaborare, la Devizia si occuperebbe del recupero della spazzatura, i proprietari murerebbero la struttura, ma nessuno può intervenire".

"Nel tempo questo vicinato ha potuto osservare un miglioramento delle condizioni di vivibilità, tra vicini ci sono ottimi rapporti e l'ambiente sembra migliorato dopo le vicende della riparazione della condotta dell'acqua, l'eliminazione dei B&B abusivi e il recupero dei soggetti dediti ad attività illecite", raccontano i residenti. Ora manca solo il dissequestro.