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Olbia, Maurizio Marini campione italiano di apnea: "Ho dato tutto me stesso"

L’atleta olbiese racconta la gara più difficile della sua carriera, la gioia per la convocazione ai Mondiali e l’amore per uno sport che è anche introspezione

Olbia, Maurizio Marini campione italiano di apnea:
Olbia, Maurizio Marini campione italiano di apnea:
Andrea Baragone

Pubblicato il 20 April 2025 alle 12:02

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Torino. Otto minuti e un secondo senza respirare. Un tempo che sembra impossibile, ma che è realtà per Maurizio Marini, atleta olbiese e nuovo campione italiano di apnea statica indoor, incoronato ai campionati assoluti andati in scena a Torino. Per lui si tratta del settimo titolo tricolore, e il coronamento è arrivato con la convocazione nella nazionale italiana per i prossimi Mondiali di apnea, in programma ad Atene dal 18 al 25 maggio.

Abbiamo sentito Marini al suo rientro in Sardegna, dove si sta già allenando con determinazione per affrontare la prossima sfida. Il suo racconto è un'immersione nei sacrifici, nei rituali, nei momenti difficili e nei sogni che accompagnano la vita di un atleta d'élite.

Quella di Torino, confessa, è stata una delle gare più impegnative della sua carriera. Non tanto per la durata dell’apnea, quanto per le condizioni in vasca e la pressione psicologica. "È stata una delle competizioni più difficili", racconta. "La temperatura dell'acqua era abbastanza fredda e un altro atleta aveva già fatto un tempo di 7'51. Dovevo buttare giù qualche altro secondo per aggiudicarmi titolo e convocazione. È stato molto emozionante".

Dietro a quei minuti di silenzio e immobilità, c’è un percorso costruito giorno dopo giorno. "Per arrivare a fare questi tempi c'è un lavoro enorme dietro", spiega. "Tanti sacrifici e rinunce, sia sul piano alimentare, fisico e mentale. Tantissimo lavoro tra meditazione, stretching e ore di allenamenti in piscina".

Ora la testa è già rivolta ai Mondiali di Atene, dove Marini rappresenterà l’Italia. Una responsabilità grande, che lui affronta con umiltà e orgoglio: "La convocazione è una grossa responsabilità ma soprattutto è un onore poter rappresentare la nazione. Di sicuro darò tutto me stesso, anche se mi trovo a competere con atleti professionisti. Io lo faccio per passione".

Nonostante detenga ancora il record italiano con il tempo di 8’43’’ ottenuto in Kuwait nel 2023, Marini riconosce che quest’anno la preparazione è stata meno fluida: "In realtà sono indietro rispetto al 2023. Ho perso circa due mesi di allenamenti per un piccolo incidente. Ora abbiamo circa un mese per prepararci e vediamo cosa viene fuori".

La sua settimana è scandita da una disciplina ferrea: "Mi alleno 3 o 4 giorni in piscina con lavori di apnea dinamica e statica. Altri due giorni li dedico ad allenamenti 'a secco', tra esercizi di respirazione, meditazione e corsa". E prima di ogni gara, un gesto che è diventato un rito: "Lavoro tanto con la visualizzazione. E prima della performance, una carezza alla mia assistente Mary Pileri, che è anche mia moglie".

Una parte importante della rinascita sportiva e mentale di Marini è legata alla scuola olbiese Deep Instinct, di cui è uno dei volti simbolo. "È una nuova scuola di apnea con atleti veterani che hanno deciso di fare il salto di qualità, uscendo da vecchi schemi per dedicarsi all’agonismo con metodologie nuove. Lavoriamo molto sulla consapevolezza, l’introspezione e la determinazione".

Il merito, ci tiene a sottolinearlo, è condiviso: "Grazie al lavoro del presidente Mattia Daga, ma non solo. Fondamentale è anche il contributo di Antonio Marino e della ex campionessa italiana Chiara Sanna".

E non è un caso se a Torino, oltre al suo successo, siano arrivate anche le ottime prestazioni di Mattia e Cristiano Daga nella disciplina dinamica. La Gallura si conferma una fucina di talento per l’apnea.

Il percorso di Marini non è stato sempre lineare. "La scorsa stagione non è stata favorevole, dal punto di vista mentale", ammette. "Ma con Deep Instinct tutto è cambiato". Oggi l’atleta olbiese è tornato in pieno controllo delle sue emozioni e consapevole della forza che questo sport trasmette.

"L'apnea, oltre ad essere uno sport estremo, è una disciplina che ti insegna ad essere più riflessivo e consapevole. Ti fa stare bene. E soprattutto ti insegna cosa fare per evitare incidenti a mare, come la sincope nella pesca subacquea".

Un messaggio, il suo, che vuole rivolgere soprattutto ai più giovani: "Consiglio di fare sport, qualunque esso sia. L'importante è farlo con divertimento. Ma se c’è la determinazione, i sogni si possono realizzare".

Maurizio Marini ora guarda avanti. L’obiettivo, ad Atene, sarà quello di onorare la maglia azzurra, vivere un’altra grande emozione e – magari – migliorare ancora.