Olbia - Mentre i consiglieri provinciali di Olbia-Tempio si leccano le ferite e meditano "vendetta", ai piani alti della politica isolana si gioca a "Hotel": vince chi ha più alberghi e fa più soldi, in questo caso vince chi ha più poltrone e quindi più potere. Secondo alcune indiscrezioni riferite questa mattina in Consiglio Provinciale, ad Olbia è in arrivo un commissario proveniente da Sassari e targato Udc. Pare che il commissario sia una donna, ma le sue generalità non sono state rese note. Il mistero si scioglierà, sempre secondo queste indiscrezioni, martedì prossimo. In quel giorno Cappellacci dovrebbe emanare il decreto di nomina. Ma che intendono fare i consiglieri? Tutti scelgono la linea politica della moderazione. L'unico che prevede occupazioni (almeno a parole) e Domenico Piccinnu. Piccinnu, piddino doc ed ex sindacalista Cgil, si è presanto questa mattina con l'
abito perfetto per un funerale con tanto di bandiere sarda/italiana/europea a mezz'asta e listate a lutto. Dopo aver aperto il suo intervento con una citazione di
Emilio Lussu, Piccinnu è partito all'attacco. "Siamo in presenza di un arbitrio che possiamo definire
coloniale - ha detto il consigliere Pd - C'è in atto un tentativo di centralizzazione di potere verso Cagliari. La Gallura ha costruito la sua autonomia in questi 50 anni, oggi la Castixedda sta riconducendo a sè la capacità di contrattare su tutto. Sanità, diritti, turismo eccetera". Piccinnu non si ferma qui. "Pare che Cappellacci sia il
primo consulente dell'Emiro del Qatar - ha detto Piccinnu - e pare che i progettisti siano i suoi migliori amici. Io non ci sto.
Noi dobbiamo bloccare il commissario che arriverà". Non si sa se effettivamente il consiglio provinciale sceglierà un tipo di contestazione così duro e plateale. Di certo, però, qualcosa dovrà pur fare. Visto che, in questo anno di incertezze, sono state proferite tante parole, ma di fatti concreti se ne sono visti pochi.
(In foto: i consiglieri Piccinnu e Ferrari all'entrata della Provincia di Olbia-Tempio)
