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Quando Gigi Riva mi regalò due aragoste

Due insoliti episodi con protagonista il grande campione

Quando Gigi Riva mi regalò due aragoste
Quando Gigi Riva mi regalò due aragoste
Settimo Momo Mugano

Pubblicato il 25 January 2024 alle 07:00

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Roma, 12 aprile 2020 - Il più che trentesino giorno dell’arresto domiciliare imposto dal Coronavirus, mi ha fatto rivivere, martedì pomeriggio 6 aprile, grazie al programma Sky dedicato a Gigi Riva, alcuni episodi della mia lunga carriera di giornalista sportivo.

Della carriera calcistica di Gigi Riva sapevo naturalmente quasi tutto ma, ripercorrerla attraverso le immagini del programma ha portato alla luce alcuni avvenimenti che avevo quasi del tutto dimenticato.

Ricordando le imprese calcistiche della carriera di Riva nel corso della trasmissione sono andate in onda anche molte immagini della sua partecipazione alla finale del Campionato d’Europa, giocato e vinto all’Olimpico di Roma il 10 giugno del 1968.

In quella finale Riva mise a segno il primo dei due gol ( il secondo lo segnò Pietro Anastasi), che assegnò al calcio azzurro il primo titolo europeo della sua storia. Per vincere il titolo l’Italia dovette disputare due gare contro la Jugoslavia perché pareggiò la prima ( 1 a 1 ) alla fine dei tempi supplementari e, non essendo ancora previsti i calci di rigore, si dovette tornare in campo due giorni dopo.

Io vissi quelle due gare nella tribuna stampa dell'Olimpico e fui doppiamente orgoglioso di quella vittoria perché vi aveva contribuito Gigi Riva che vestiva la maglia della squadra sarda del Cagliari.

Quel giorno non avrei certo potuto immaginare che avrei legato due miei ricordi personali a Riva, il primo calcistico e il secondo golfistico che voglio raccontare.

Gigi Riva con la maglia del Cagliari

Nella stagione calcistica 1985/'86 il mio compagno d’infanzia Gustavo Giagnoni, dopo il Mantova, il Torino il Milan e il Bologna e il Pescara, aveva assunto la direzione tecnica del Cagliari e, ogni volta che il calendario portava la sua squadra a giocare a Roma, io andavo a trovarlo.

Gli feci visita anche in quella trasferta andando a salutarlo nell’hotel di via Ludovisi. Accompagnatore ufficiale della squadra sarda era allora Gigi Riva che Giagnoni mi presentò e con il quale prendemmo un caffè insieme.

Prima di lasciare l’albergo nel salutarmi Riva mi pregò di aspettarlo. Prese l’ascensore e ricomparse pochi minuti dopo con sacchetto di plastica che mi porse dicendomi: “ Spero non ti dispiaccia, queste sono due aragoste sarde che ho portato per un mio amico che per ragioni di lavoro ha dovuto improvvisamente lasciare Roma.

Quelle aragoste le portai poi a casa di mia sorella e dovetti faticare molto per far credere a lei e ai suoi figli, appassionati di calcio, che mi erano state regalata dal famoso calciatore Gigi Riva.

Passarono gli anni e Riva lo incontrai nientedimeno che sul tee di partenza dell’Open d’Italia che si disputò a Cagliari sul percorso del circolo di Is Molas dove Riva era stato invitato a giocare la ProAm: la gara riservata ai professionisti e ai dilettanti che per tradizione è sempre in programma il giorno prima dell’inizio dell’Open.

Io da anni avevo smesso di occuparmi di calcio poiché maggiormente interessato al golf da praticante e come giornalista. Aspettai che Riva salisse sul tee* di partenza e mi piazzai con la macchina fotografica alla sinistra del tee, mentre tutti gli altri fotografi si assieparono alla destra del giocatore. Quando si accorsero che avrebbero dovuto riprendere Riva di spalle mentre eseguiva il colpo, era troppo tardi.

Riva scese dal tee di partenza e sorridendo mi disse: “ Bravo, questi si sono dimenticati che sono mancino...”. Uno dei fotografi, evidentemente a completo digiuno di golf, gli chiese se poteva ripetere il tiro e Riva gli disse. “Non sono mica scemo, così mi squalificano e addio gara”.

Mi spiace molto non avere quella foto perché la macchina fotografica con cui l’ho scattata era dell’Ufficio Stampa del Circolo e chissà dove è finita.

Il ricordo di quel momento ancora mi fa sorridere e, se dovessi incontrare Riva, cosa che ormai ritengo impossibile, credo che ricordare quell’episodio farebbe ridere anche lui. Chissà, però, che non possa leggere questi miei ricordi dalle pagine di Olbia.it.

©Settimo Momo Mugano

Roma, 12 aprile 2020

*Nel golf il temmine inglese tee sta ad indicare il chiodo di legno con la testa concava che serve a sostenere la palla da golf durante il primo colpo dalla piazzola di partenza.