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Una sola associazione contro solitudine, sofferenza e rischio suicidio: "ascolto attivo ed empatia per combattere il disagio"

Parla la vice presidente di Voce Amica Sassari onlus

Una sola associazione contro solitudine, sofferenza e rischio suicidio:
Una sola associazione contro solitudine, sofferenza e rischio suicidio:
Camilla Pisani

Pubblicato il 22 March 2021 alle 06:00

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Sassari. C'è una sola associazione, in Sardegna, che si occupa di prevenzione del suicidio ed è l'unica all'interno della rete nazionale. Si chiama Associazione Voce Amica e nasce a Sassari nel 1982, da una costola di Telefono Amico Sassari: riceve telefonate da tutta Italia e offre un servizio fondamentale contro la solitudine, l'angoscia, la paura e le scelte estreme che purtroppo molte persone prendono. Scelte estreme che, negli ultimi anni, hanno toccato profondamente la comunità olbiese. L'obiettivo di questo approfondimento è far conoscere una realtà importante del Nord Sardegna, ma anche la presenza una mano amica a chi ne avesse bisogno per qualsiasi motivo: una voce che non giudica e che può aiutare a ricollegarsi alla propria rete sociale di riferimento. Le origini del servizio, nel mondo, sono molto più antiche. Il primo Centro di Emergenza Telefonica conosciuto inizia la sua attività a New York nel 1906: si chiama Save a Life ed è orientato alla prevenzione dei numerosi casi di suicidio che si verificano nella metropoli. Negli USA nel giro di poco tempo i centri si moltiplicano rapidamente, adottando nomi diversi: Friends, We Care, Life Samaritan Service; dopo la Seconda Guerra Mondiale, a causa di un tessuto sociale fortemente degradato, l'idea prolifera anche in Europa: nel 1953 a Londra un pastore protestante di origine ungherese, Chad Varah, fonda un servizio di prevenzione al suicidio con la denominazione The Samaritans Service. Le migliaia di telefonate ricevute in breve tempo rivelano che i beneficiari del servizio non sono solo persone con intenzioni suicide, ma anche persone spinte a chiamare dall'esigenza e dal bisogno vitale di poter parlare, che cercano nel telefono un aiuto contro la solitudine: persone che non hanno a chi parlare, a chi dire la loro tristezza, a chi comunicare il loro malessere. Da Londra il servizio si diffonde in tutta Europa e nascono centri analoghi in Inghilterra, in Francia, in Olanda, Svizzera, Germania, Svezia, Danimarca, Austria, Finlandia e anche in Italia. In Italia il primo servizio di emergenza e di aiuto telefonico contro la solitudine nasce negli anni '60 con il nome di Telefono Amico. Inizialmente attivo nelle principali città della penisola, il servizio si diffonde poi su tutto il territorio nazionale dando vita a numerosi Centri che costituiranno nel 1967 l'Associazione Nazionale Telefono Amico Italia successivamente normata dalla Legge 266/91. La missione di Voce Amica Sassari ODV è dare a chiunque si trovi in stato di emergenza emotiva la possibilità di trovare una persona aperta al dialogo. L’associazione si basa su alcuni principi imprescindibili: la gratuità del servizio, la garanzia dell’anonimato, l’apartiticità e l’aconfessionalità, il rispetto di chi chiama, l’impostazione non direttiva del colloquio. Voce Amica Sassari nasce come centro di prevenzione al suicidio e da oltre trent’anni si occupa di ascoltare chi ha bisogno con professionalità, eticità e sensibilità umana, cercando di combattere un problema sociale molto diffuso: la solitudine. In rete con gli altri centri di Telefono Amico Italia, la onlus si autofinanzia con il contributo dei volontari, organizzando eventi di raccolta fondi, con il sostegno di sponsor privati e partecipando a Bandi pubblici per progetti di utilità sociale. Chi risponde è un volontario che ha seguito un corso di formazione ed ha deciso di dedicare parte del suo tempo all'ascolto: “la nostra associazione risponde su tre canali, quello telefonico, quello email e quello, più recente, di whatsapp. Questi canali si diversificano sia per utenza sia per fasce di età; al canale telefonico si rivolgono soprattutto uomini dai 26 ai 35 anni di età, mentre su whatsapp il 63% sono donne tra i 18 e i 25 anni, così come la mail” racconta Annalisa Masala, Vice Presidente, Formatrice e Portavoce di Voce Amica Sassari. Chi risponde non giudica mai, non fa la morale, non fa il terzo grado, non condanna e non ammonisce. Il rispetto di tutti coloro che chiamano è il punto di partenza dell'ascolto. Caratteristica principale del percorso formativo dei volontari è l’ascolto attivo e la comunicazione empatica: “le linee guida della formazione vengono impartire a livello nazionale, per garantire l’univocità della stessa. Si coltiva l’attitudine di ciascuno all’empatia, per aiutare chi ci contatta ad uscire da situazioni di disagio. Sono tantissimi i casi di persone che, pur avendo una rete familiare e sociale, non riescono a trovare un ascolto pieno e non giudicante. Ovviamente l’utenza è molto varia e così i problemi di chi chiama; c’è l’adolescente in difficoltà, c’è l’anziano che patisce la solitudine, c’è la donna o l’uomo che hanno necessità di sfogare la tensione proveniente magari da situazioni di difficoltà economica. Mentre in passato accoglievamo più volontà di suicidio, adesso le sfaccettature della sofferenza si esplicano in modo diverso, anche se è ancora frequente soprattutto tra i più giovani, fare riferimento al tema del suicidio” spiega Masala. Chi risponde non fornisce informazioni, non fa diagnosi e non elargisce perle di saggezza. Non sminuisce quel che l’utente comunica ma cerca, attraverso un ascolto empatico, di aiutare chi chiama a capire meglio la propria situazione. L'obiettivo è quello di far ritrovare fiducia nelle proprie risorse personali, si auto-orienti e si ricolleghi autonomamente alle reti sociali a sua disposizione. Chi ascolta è tenuto ad essere anonimo, ma anche l'anonimato di chi chiama è sempre rispettato e garantito. Con l’avvento del Covid e della crisi pandemica, il lavoro degli operatori si è letteralmente moltiplicato: “in concomitanza col primo lockdown, siamo riusciti ad ottenere che il numero dell’associazione diventasse gratuito, e questo, unito alle enormi difficoltà attraversate dalle persone a causa della pandemia, ha contribuito all’incremento delle chiamate. Essendo il nostro centro inserito all’interno di una rete nazionale, riceviamo chiamate da tutta Italia, e particolarmente drammatico è stato ascoltare le storie di chi, nel nord, stava assistendo a lutti continui. Purtroppo queste sono le mille sfumature del Covid, di cui, a mio avviso, si sottovaluta moltissimo l’aspetto legato al disagio psicologico, risvolto che invece andrebbe preso maggiormente in considerazione e che resterà nel tempo” conclude la vice presidente di Voce Amica Sassari. Ascoltare senza farsi trarre in inganno dal pregiudizio è forse una delle capacità più rare: il quotidiano inghiotte e fagocita il talento di empatizzare l’uno con l’altro, lasciando troppo spesso ai margini le personalità più fragili; proprio per questo l’attività di associazioni come Voce Amica Sassari diventa essenziale per trovare accoglienza, esternando le proprie paure sapendo che non si verrà né giudicati né rifiutati, ritrovando il proprio potenziale interiore per rinascere ancora più forti. Per contattare l'associazione:  0223272327  [email protected]