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Telti: un libro celebra il culto di Santa Vittoria e Santa Anatolia

La presentazione presso il aalone Parrocchiale "Don Nino Fresi",

Telti: un libro celebra il culto di Santa Vittoria e Santa Anatolia
Telti: un libro celebra il culto di Santa Vittoria e Santa Anatolia
Olbia.it

Pubblicato il 28 April 2023 alle 10:20

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Telti. Un libro celebra il culto di Santa Vittoria e Santa Anatolia a Telti. A curarlo è Viviana Pinna, che, per i tipi dell'Editoriale Documenta, ha firmato un volume che, tra storia, cronaca, rito e leggenda, ricostruisce il fascino liturgico e laico della maggiore festa religiosa locale.

L'opera, intitolata “Telti. Il culto di Santa Vittoria e Santa Anatolia”, è stata pubblicata con la consulenza scientifica della Biblioteca di Sardegna e sarà presentata venerdì 28 aprile alle ore 19 presso il Salone Parrocchiale “Don Nino Fresi”, alla presenza di Stefano Giuliani, Direttore del Museo Archeologico Nazionale “Giorgio Asproni” di Nuoro e dell'Antiquarium Turritano di Porto Torres, e di Don Mauro Bucciero, Parroco di Telti.

L'opera propone, attraverso saggi, articoli, testimonianze orali e documenti d'archivio, corredati da un apparato fotografico a colori, un suggestivo viaggio alla scoperta delle tradizioni religiose di Telti. In sommario, tra gli altri contenuti, la prefazione di Don Mauro Bucciero, un articolo dell'architetto Cecilia Sanna, le tavole illustrate delle artiste Carla Mancini, Aurelia Nudda e Liliana Pinducciu, i componimenti di Mariapia Pirina e Pier Matteo Pirina, e le testimonianze orali di Don Javier Aquino, Don Mauro Bucciero, Anna Calvisi, Francesca Fresi, Anna Maria Giagheddu, Don Mauro Moretti, Salvatore Pattitoni, Giovanni Pinducciu, Domenico Pirina, Giovanna Pirina, Mariapia Pirina, Paola Pirina, Mariuccia Soro e Cecilia Sanna.

"Il valore maggiore di questa pubblicazione — spiega la curatrice Viviana Pinna — risiede nelle testimonianze orali relative a usanze e tradizioni: abbiamo diverse e preziosissime fonti da cui attingere informazioni di un passato che è la nostra storia, affinché le generazioni future non smarriscano il filo che riconduce alle nostre radici, fatte di saperi, consuetudini, costumi e devozioni".