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La testimonianza di Anna Frank rivive a Olbia: cultura, emozioni e messaggi di pace

L'evento per la Giornata della Memoria

La testimonianza di Anna Frank rivive a Olbia: cultura, emozioni e messaggi di pace
La testimonianza di Anna Frank rivive a Olbia: cultura, emozioni e messaggi di pace
Olbia.it

Pubblicato il 27 January 2025 alle 11:00

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Olbia. Si rinnova la collaborazione tra l’Ambasciata dei Paesi Bassi e il Comune di Olbia. Anna Frank morì esattamente 80 anni fa insieme alla sorella Margot nel campo di Bergen Belsen. Il suo diario è la testimonianza e il testamento di una adolescente che crede nel’intima bontà dell’uomo e che coltiva la speranza di realizzare i suoi sogni.

La performance teatrale realizzata dall’ACIT è inserita nella Rassegna Letteraria del Comune di Olbia, Assessorato alla Cultura, “Sul filo del discorso” 2025 e gode del patrocinio dell’Ambasciata dei Paesi Bassi. Essa riveste il valore di evento commemorativo e progetto educativo, in quanto sono coinvolti studenti di 3 scuole di diverso ordine e grado. L’evento si terrà al MusMat alle ore 17:30 e sarà aperto a tutta la cittadinanza.

La pièce è costruita sul diario integrale di Anne Frank liberamente arrangiato. Il titolo “Soit gentil et tiens courage” rimanda a una frase scritta nell’agosto del 1944 da Anna Frank, pochi giorni prima della sua deportazione a Auschwitz. “Le stagioni di Anna Frank” è il primo brano interpretato da Paolo Scugugia e Nino Spano con il supporto delle voci dei ragazzi.

Nell’anteprima della pièce una vecchia maestra racconta a una classe della scuola elementare di quando lesse per la prima volta il diario di Anna Frank, all’inizio degli anni 60, dopo aver visto in TV un film americano. Ne fu talmente colpita che inserì la lettura del diario nel programma scolastico durante tutta la sua carriera di maestra. Seguirà un intervento musicale con l’interpretazione del famoso brano di Guccini “Auschwitz”. Si immagina che il vento della musica della musica trasporti la polvere dai camini di Auschwitz, attraversando le alpi e il mare, fino alla Sardegna per portare un messaggio di speranza e di pace. La prima scena ha inizio con l’incipit del diario, regalo di compleanno ad Anna, ancora libera e ragazzina.

L’interprete è Isabella Ferracin, alunna della V. elementare della scuola S. Maria. Insieme a Anna conosciamo la sua famiglia, Amsterdam, la scuola Montessori, l’alloggio segreto a Prinsengracht. Interverrà la testimone olandese, l’architetto Inge Bouwmeester, la cui madre fu compagna di scuola di Anna Frank e riuscì a salvarsi da un attacco indiscriminato delle S.S. “Il trauma della Shoah si ripercuote anche sui figli di coloro che l’hanno personalmente tragicamente vissuto”- ci racconta Inge. La piccola Isabella conclude la sua interpretazione di Anna fin quando, con l’arrivo delle mestruazioni, questa non diventerà adolescente, rivelando il profondo mutamento nel corpo e nella psiche. Per sottolineare l’importanza di questo fondamentale passaggio nella vita delle donne interverrà il medico Achraf Labsairi. Molte sono ancora le realtà in cui ciò non viene valutato, soprattutto per limiti culturali, ma anche per mancanza di adeguate strutture sanitarie o per problemi economici.

La prima scena si concluderà con l’interpretazione della canzone di Massimo Bubola, dedicata ad Anna Frank. Nella seconda scena, Anna è ormai grande ed è interpretata da Emma Caria, studentessa della scuola media Diaz, Isticcadeddu. È ormai trascorso oltre un anno nell’alloggio segreto, è avvenuta una profonda trasformazione fisica e psicologica. Si delinea con veemenza il conflitto con la madre e l’inclinazione amorosa verso il coinquilino del piano di sopra, Peter. Anna è una ragazza sempre più consapevole: ammette di voler essere una donna indipendente; si interroga sulle contraddizioni della guerra e sogna la sua libertà. Anna Frank voleva diventare scrittrice, pensava di pubblicare il suo diario sull’ “Alloggio segreto”, aveva la consapevolezza che il mondo avrebbe dovuto sapere. Purtroppo il 4 agosto del 1944 verrà deportata insieme alla sorella Margot a Auschwitz e quindi a Bergen Belsen. Entrambe le sorelle periranno nel febbraio del 2025 a causa del tifo.

Ricorrono perciò 80 anni esatti dalla morte di Anna Frank. Una terza protagonista è Alida Sanna, del liceo scientifico. È una ragazza di oggi, che si identifica in Anna Frank e definisce i contorni storici e umani della vicenda, conoscendone anche il tragico esito. Sin dall’infanzia Anna ci aiuta a conoscere e affrontare il tema della Shoah e il valore dei diritti dell’umanità. Anche se la sua vita si è spenta in un campo di concentramento, il suo diario contiene un testamento spirituale: “È un bene che io non abbia sacrificato le mie speranze solo perché appaiono folli o impossibili da realizzare. Me le tengo strette, anzi, perché confido ancora nell’intima bontà degli esseri umani”.

L'associazione Acit, presieduta dalla console Cristina Ricci Dembinski, ringrazia le maestre Tonina Bittau e Vanna Sanciu per la cortese partecipazione, come pure le insegnanti Giusi Putzulu e Grazia Lomuto per il prezioso coordinamento con gli alunni. L’ingresso all’evento è gratuito.