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Bianca, Cronaca

Muore a 23 anni, un mese dopo il morso: come riconoscere il ragno violino e come difendersi

Una breve guida per identificare questo ragno, senza allarmismi

Muore a 23 anni, un mese dopo il morso: come riconoscere il ragno violino e come difendersi
Muore a 23 anni, un mese dopo il morso: come riconoscere il ragno violino e come difendersi
Barbara Curreli

Pubblicato il 18 August 2024 alle 10:41

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Olbia. Ritorna alla ribalta della cronaca il ragno violino, dopo il caso di cronaca del giovane 23enne di Lecce, Giuseppe Russo, deceduto ieri a a seguito della puntura dell'aracnide ritorna quanto mai attuale conoscere questo insetto, insidioso e pericoloso e capire come comportarsi in caso di puntura. 

Il  morso del ragno, di per sé, non è letale, sono tanti gli effetti collaterali che si possono verificare, e allora ecco una piccola guida su come riconoscere il ragno e come comportarsi qualora si venga punti.

Innanzitutto dobbiamo saperlo riconoscere: il Loxosceles rufescens, meglio noto come ragno violino, è un aracnide di piccole dimensioni ma di grande interesse scientifico e medico. Questo ragno è facilmente riconoscibile per la distintiva macchia a forma di violino sul dorso. Di colore giallo-marrone il piccolo ragnetto ha le zampe lunghe fino a 9 mm e la femmina è più grande del maschio. Questo ragno non va d'accordo con le basse temperature pertanto si nasconde dietro mobili e battiscopa, ma è possibile trovarlo anche tra le tende o dentro le scarpe, mentre nella stagione calda lo possiamo trovare all'aperto, è un animale notturno, pertanto la notte si muove di più.

Altro particolare, questo è l'unico ragno che ha 6 occhi e non 8, elemento che può parere insignificante, ma qualora fosse necessario identificarlo, serve come ulteriore conferma, che si può avere con un'attenta analisi al microscopio.

Se si viene punti dal ragno violino all'inizio può non verificarsi alcun sintomo, ma nel giro di 2 o 3 giorni, possono comparire rossore, prurito e formicolio. Può capitare che la situazione degeneri con la formazione di piccole ulcere, infezioni che portano anche a febbre e indolenzimento e lesioni a carico dei muscoli, dei reni, o, nei casi più rari ma possibili, anche a delle emorragie, in alcuni casi è stato necessario un trattamento in camera iperbarica, oltre a antibiotici o cortisone. 

Il primo consiglio è di non farsi prendere dal panico, consultare un centro antiveleni ed essere il più possibile specifici nel raccontare quanto accaduto, sintomi e segni, sarà poi cura del medico poter fornire la miglior soluzione.

Credit Photo Wikipedia.