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Olbia e la Sardegna a Barcellona: tradizione sulle Ramblas

Circa 500 persone in rappresentanza di una settantina di comuni della Sardegna

Olbia e la Sardegna a Barcellona: tradizione sulle Ramblas
Olbia e la Sardegna a Barcellona: tradizione sulle Ramblas
Olbia.it

Pubblicato il 11 October 2023 alle 11:03

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Olbia. La Sardegna conquista Barcellona e invade le Ramblas con la sua cultura, i suoi colori e la sua musica. Navigantes - La nave dell’identità, il progetto ideato e realizzato dalla Fondazione Maria Carta con il sostegno della Regione Sardegna e la partecipazione del Comune di Alghero e della Delegazione del Governo (Generalitat) della Catalogna in Italia, ha portato l’isola nella capitale catalana, con partenza e rientro a Porto Torres grazie alla compagnia Grimaldi. Tra i gruppi a Barcellona anche il Gruppo Folk Olbiese.

Lunedì 9 ottobre, dalle 16, circa 500 persone, in rappresentanza di una settantina di comuni della Sardegna, hanno catturato letteralmente l’attenzione di chi in quel momento affollava le ramblas. Non solo residenti, ma anche tantissimi turisti, che hanno applaudito ogni gruppo e con gli immancabili smartphone ne hanno immortalato il passaggio. I costumi colorati, i suoni, in particolare gli organetti e le launeddas, i canti tradizionali, non solo quelli a tenore, i trombettisti e i tamburini di Oristano e, a chiusura di tutto, i Mamuthones e Issohadores di Mamoiada. La parata è stata aperta dalla maschera tipica locale, Capgròs, e dai giovanissimi componenti del gruppo della cultura popolare catalana, insieme alla Banda musicale Dalerci che rappresentava Alghero, città legata anche linguisticamente alla Catalogna.

I gruppi sardi, selezionati anche grazie al supporto di Ufi (Unione Folklorica Italiana) e Fitp (Federazione Italiana Tradizioni Popolari), hanno portato idealmente in terra iberica tutta l’isola. Hanno partecipato quattro sindaci in fascia tricolore: Mario Conoci (Alghero), Giovanni Porcheddu (Siligo), Gianni Addis (Tempio) e Daniele Arca (Bultei). Presente anche l’Associazione dei sardi in Catalogna insieme ai rappresentanti dei Circoli dei sardi in Spagna. Grandissimo l’entusiasmo di tutti per un evento senza precedenti, culminato in un enorme ballu tundu in Plaça de Sant Jaume, il cuore istituzionale della metropoli catalana, dove si trovano, uno di fronte all’altro, i palazzi della Generalitat e dell’Ajuntament (il Comune).

Nel corso della giornata anche gli incontri istituzionali. Al mattino la Fondazione Maria Carta è stata accolta nella Sala Jesús Ventura alla Casa de la Sardana, sede di Adifolk (Associazione per la diffusione della cultura popolare catalana nel mondo). Il presidente Ivan Besora ha scambiato con il presidente della Fondazione Maria Carta Leonardo Marras alcuni doni. In particolare, la Fondazione ha voluto consegnare una copia della navicella nuragica scoperta a Bultei negli anni ’40, un simbolo del passato della Sardegna utilizzato come logo di Navigantes. "Ricevere la visita della Fondazione Maria Carta è per noi un onore. È anche l’occasione per rafforzare una collaborazione finora produttiva, nata nel 2021 quando Alghero ospitò Aplec, il festival internazionale della cultura catalana", ha ribadito Besora. "Stiamo cercando di promuovere il più possibile la nostra lingua e le nostre tradizioni. Lo facciamo nel nome di Maria Carta, una delle più grandi artiste sarde. E ci piace collaborare con voi che su questi aspetti state ottenendo ottimi risultati", ha dichiarato Marras. È intervenuto anche Luca Bellizzidelegato del Governo (Generalitat) della Catalogna in Italia.

Al pomeriggio, prima dell’avvio della parata, il secondo momento istituzionale, molto significativo. Sulle ramblas, a Palau Marc, sede del Departament de Cultura (Ministero della Cultura) della Generalitat, la consellera de Cultura (ministra della Cultura) Natàlia Garriga ha salutato la delegazione sarda. "Ci rallegra enormemente avere qui al Departament una rappresentanza così numerosa di una terra sorella come la Sardegna – ha detto la ministra Garriga –. Viviamo in un mondo globalizzato e a volte possiamo avere la sensazione, erronea, della scomparsa delle culture locali. Ma la realtà è che ogni territorio ha la sua cultura, unica, speciale e che viene da molti anni indietro. Un ringraziamento allora alla Fondazione Maria Carta e ad Adifolk e a tutti coloro che si sono impegnati in questo evento. Le porte del Departament saranno sempre aperte per voi sardi. Grazie meda!". Anche alla consellera de Cultura il presidente Leonardo Marras ha donato una copia della navicella nuragica di Bultei. Era presente il console generale d’Italia a Barcellona Emanuele Manzitti, che subito dopo ha dato il via alla grande parata. I gruppi, dopo aver percorso le ramblas, hanno attraversato Plaça CatalunyaPortal de l’ÀngelCarrer del Bisbe e sono arrivati in Plaça de Sant Jaume per l’applauditissima esibizione finale.

Un bilancio quindi senza dubbio positivo per Navigantes. "Conta la soddisfazione dei 500 che hanno “occupato” Barcellona per un giorno. Sono stati accolti con un forte abbraccio ed è significativo che questo sia avvenuto in una terra molto legata alla propria identità – è il commento di Leonardo Marras, presidente della Fondazione Maria Carta –. È stato bello vedere tanta gente che applaudiva i nostri costumi e i nostri suoni. Un’esplosione di colori che ha sorpreso tutti. Lo ripeto ancora una volta: questa è la nostra Sardegna, di cui non dobbiamo vergognarci, perché è la nostra identità da far conoscere a tutto il mondo".