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Olbia, grande soddisfazione per la riuscita del Festival dell’Aerospazio

Le parole della direttrice del Festival Marilisa Pischedda

Olbia, grande soddisfazione per la riuscita del Festival dell’Aerospazio
Olbia, grande soddisfazione per la riuscita del Festival dell’Aerospazio
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 20 October 2024 alle 10:00

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Olbia. A poche settimane dalla conclusione della seconda edizione del Festival dell’Aerospazio si tirano le somme e si pongono le basi già per la prossima edizione. Quest’anno il format, ampio e diversificato, si è rivelato vincente e ha proiettato la Sardegna nello spazio, raccogliendo sempre più interesse, prospettive di formazione e occupazione intorno al settore fiorente della space economy. Un grande successo quindi che ha spinto l’evento in un panorama nazionale e internazionale e che ha ospitato realtà industriali e produttive capaci di proiettarsi in un contesto planetario, guardando al futuro e alla tecnologia legata all’aerospazio.

Più di mille i visitatori ogni giornata del Festival, non solo nella sala conferenze del Museo archeologico, dove si sono svolte le tavole rotonde e i momenti d'incontro, ma anche nei laboratori organizzati per coinvolgere gli studenti di diverse fasce d’età. Novità assoluta di quest'anno l'area espositiva per la creazione di un networking tra le aziende che operano nel settore e gli attori di riferimento anche nei settori trasversali. Si è parlato di space economy, di trasferimento tecnologico e di innovazione. Il Festival ha visto collaborare in sinergia istituzioni, grandi realtà d’impresa, l’aeronautica militare, università, ingegneri e professionisti del settore. Si è trattato di una realtà partecipata e supportata dal territorio: dal Comune di Olbia, Cipnes Gallura, Regione, università e il Consorzio universitario UniOlbia”.

Ecco le parole cariche di orgoglio e gratitudine della direttrice e moderatrice del Festival Marilisa Pischedda (nonché fondatrice dell’ASTEC): “Al termine dell’evento non posso che ritenermi GRATA, per aver avuto l'opportunità di poter organizzare e dirigere il Festival, per la quale mi sento di ringraziare profondamente il partenariato che lo ha sostenuto, credendo in me e nelle capacità dell’ASTEC AeroSpace Technology Education Center. GRATA per aver avuto l'onore e l'onere di ospitare istituzioni di rilievo e personaggi di spessore e caratura riconosciuti a livello mondiale e per aver potuto dare agli 𝘀𝘁𝘂𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 la possibilità di vivere un'avventura formativa e altamente stimolante, portando l'aerospazio da loro e per loro. Infine, GRATA di aver sentito la risposta e l'attiva partecipazione della mia amata terra, la 𝗦𝗮𝗿𝗱𝗲𝗴𝗻𝗮, e di aver vissuto quest'esperienza insieme ad una 𝗦𝗤𝗨𝗔𝗗𝗥𝗔 che ha collaborato fino all'ultimo senza mai lamentarsi e che non voleva andare via, nemmeno a luci spente.

Tra le soddisfazioni più grande vi è sicuramente quella di aver portato con successo, alla sua quarta edizione, il seminario orientativo “Polvere di STEM… from girls”, dove ho potuto ospitare e moderare un panel di sole donne, role models differenti tra loro per posizione occupata e percorso formativo e che, grazie alla loro testimonianza possono ispirare le nuove generazioni a intraprendere una carriera nell’aerospazio. Sono donne incredibili, che si sono raccontate da quando erano appunto delle “girl” sino ad oggi. Il problema del gender-gap è molto attuale anche nel mondo aerospaziale, non a caso era presente la Prof.ssa Anna Gregorio, tesoriera di Women in Aeropsace – Europe (WIA-E), un’associazione internazionale (questa nello specifico in chiave europea), di cui faccio parte io stessa, che porta avanti iniziative a favore della sensibilizzazione e riduzione del gap, proprio con la stessa mission di ASTEC con il seminario presente al Festival.

Credo che le ragazze abbiano bisogno di modelli concreti per trovare la giusta confidenza a voler perseverare con le proprie ambizioni, per fare in modo che diventino realtà concreta, così come i ragazzi necessitano di prendere consapevolezza, in quanto futuri lavoratori, padri, insegnanti. Nel mio piccolo vado spesso incontro agli studenti a portare la mia testimonianza, sperando di fare breccia nel loro cuore e di poter offrire ispirazione e concretezza e, a tal proposito, vorrei rinnovare l’invito a contattarmi, che siano loro in prima persona o le famiglie.

L’ASTEC è sempre vicino agli studenti, nell’ottica di avvicinarli alla scienza, alle tecnologie e all’aerospazio in particolare nelle sue varie sfaccettature, non a caso durante l’evento sono stati coinvolti gli studenti delle scuole superiori, che si sono candidati in maniera spontanea, appassionati dalle tematiche e attratti dall’evento, a cui vanno i miei compimenti e di tutto lo staff per la loro serietà nel partecipare e per l’entusiasmo contagioso che ha donato al festival un clima spaziale”.