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Olbia: Maria Rosaria Degortes racconta come nasce "La bandiera dell'alleanza"

Un tuffo nella storia che coinvolge grandi e piccini, anche nella scrittura

Olbia: Maria Rosaria Degortes racconta come nasce
Olbia: Maria Rosaria Degortes racconta come nasce
Barbara Curreli

Pubblicato il 20 October 2024 alle 08:00

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Olbia. La Bandiera dell'Alleanza, il primo romanzo di Maria Rosaria Degortes raccontato attraverso un racconto curioso ed emozionante della sua autrice.

La prima impressione è quella di una donna fiera, forte, un po' timida ma che negli occhi tanto vispi nasconde una bella anima che sa capire e comprendere e che rappresenta in pieno il suo ruolo preferito, quello della nonna. 

"Quando sono andata in pensione ho realizzato un mio desiderio, fare un corso, e infatti mi sono iscritta all'Unitre e ho frequentato un corso di scrittura creativa tenuto dal professor Giovanni Canu,e,-prosegue l'autrice- il professore durante il corso ci chiese di scrivere un racconto, e nel mio caso quel racconto mi portava di pagina in pagina a scrivere una vera e propria storia, che si scriveva da sola, -racconta sorridendo- il primo racconto poi è diventato l'incipit del libro," confida la signora Degortes.

"La storia racconta di una alleanza contro la bandiera del male, c'è il bianco e c'è il nero, c'è il bene e c'è il male, ma anche una scala di grigi, le vie dimezzo, fin da giovani bisogna scegliere da che parte stare."

"Per questo libro ho avuto 4 aiutanti speciali, -confida Degortes-  i miei 4 nipotini, dopo che scrivevo un capitolo, dovevo stamparlo e loro seduti e concentrati, ognuno con la sua copia controllavano, leggevano e correggevano, poteva essere una e senza accento, si sono occupati dei refusi senza dimenticare idee o aggiunte che suggerivano con grande passione ed entusiasmo, ce' stato persino un bel dibattito per scegliere i nomi dei protagonisti, sono stati molto partecipi, e mentre loro mi definiscono una scrittrice io mi sento "una nonna che  racconta la favola ai suoi nipotini"

"Ho cercato, anche se ci sono scene di battaglie di addolcirle, di non renderle troppo cruente, per poterle raccontare anche ai bambini e i miei nipoti per settimane hanno rappresentato la scena di una battaglia facendo a turno i vari ruoli, sempre per immedesimarsi ancor più nella storia."

In un salto temporale che la riporta alla sua gioventù racconta: "nonostante non abbia portato avanti gli studi, sono arrivata solo alla licenza media, poichè mi sono dovuta occupare di mia madre che si ammalò, ho sempre letto molto, e anche negli anni dell'adolescenza impiegavo la paghetta per acquistare libri."

Nella sua vita ha avuto un compagno con cui ha condiviso progetti di vita e una bellissima famiglia con 2 figli per 40 anni, 7 anni fa una malattia le ha portato via il grande amore lasciando in lei un grande vuoto e una solitudine che le ha strappato l'anima, un infortunio e il periodo della pandemia hanno messo la sua forza di volonta' e caparbietà a dura prova, ma, come la fenice, è risorta dalle sue ceneri, più forte di prima, anche con questo meraviglioso racconto che ha rapito lei per prima, un anno in cui ha lavorato incessantemente e dove il desiderio che fosse tutto perfetto l'ha portata anche a fare l'alba per quanto si immergeva nell'opera, "è stato un anno molto passionale"-conclude. 

Soddisfatta del risultato ha voluto pubblicare l'opera e la prossima settimana, giovedi 24, la presenterà presso la biblioteca Civica Simpliciana, alle ore 17 conversando con l'amica e collega di scrittura Ivana Langiu, conosciuta proprio durante i corsi all'Unitre e con cui ha condiviso anche il successo della pubblicazione del racconto all'interno dell'opera "Il talismano e altri racconti" della Catartica edizioni. 

Nel salutarci lascia un consiglio alle nuove generazioni, ai giovani: "ragazzi leggete, leggete tanto, imparerete anche a parlare meglio, e a descrivere quello che sentite, che provate!"