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Olbia, studenti in rivolta: proteste contro il caro trasporti e un'università sempre più elitaria

Tra biglietti inaccessibili e affitti alle stelle, cresce il disagio degli studenti fuori sede

Olbia, studenti in rivolta: proteste contro il caro trasporti e un'università sempre più elitaria
Olbia, studenti in rivolta: proteste contro il caro trasporti e un'università sempre più elitaria
Olbia.it

Pubblicato il 27 December 2024 alle 12:00

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Olbia. Nei giorni del rientro degli studenti fuori sede per le festività natalizie, il collettivo studentesco "Cambiare Rotta" ha lanciato tre giorni di mobilitazione per denunciare il caro trasporti e le difficoltà economiche che colpiscono gli studenti universitari.
Attivisti e volontari si sono presentati in oltre 40 stazioni del Paese, inclusi l’aeroporto di Alghero e il porto di Olbia, per accogliere e solidarizzare con i giovani viaggiatori, molti dei quali hanno dovuto affrontare prezzi esorbitanti per biglietti di treni, autobus, navi e aerei.

Il movimento punta il dito contro trent’anni di politiche di privatizzazione che hanno portato all’assenza di un controllo statale sui costi dei trasporti e contro l’inerzia del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR), accusato di non garantire il diritto di tutti gli studenti a tornare a casa per le feste.
Ciò che dovrebbe essere un servizio pubblico è diventato, secondo il comunicato, un’occasione di speculazione economica a danno degli studenti e delle loro famiglie.

Durante la mobilitazione, i rappresentanti di "Cambiare Rotta" hanno raccolto le testimonianze di centinaia di studenti che hanno descritto le difficoltà di un modello universitario sempre più competitivo ed elitario. La mancanza di borse di studio adeguate e la carenza di studentati pubblici si aggiungono a un sistema di welfare universitario progressivamente eroso. Il contesto economico sfavorevole, caratterizzato da un aumento vertiginoso del costo della vita e da un mercato degli affitti senza regole, sta spingendo molti studenti verso condizioni di precarietà estrema e, in alcuni casi, all’abbandono degli studi.

Il comunicato denuncia inoltre che il Governo attuale, in continuità con quelli precedenti, intende proseguire nella direzione dei tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) per l’università e con la riforma Bernini. Tali misure, secondo gli attivisti, non fanno altro che aggravare le disuguaglianze e rendere sempre più difficile l’accesso all’istruzione superiore.

Nonostante i numerosi tentativi di intimidazione e repressione subiti durante le proteste nei giorni scorsi, gli studenti di "Cambiare Rotta" annunciano che continueranno la mobilitazione. La lotta contro il caro trasporti e contro un sistema universitario esclusivo ed elitario proseguirà già a partire dal rientro previsto tra qualche settimana, con nuove iniziative di protesta e sensibilizzazione.

Gli attivisti chiedono una revisione radicale delle politiche universitarie e del sistema dei trasporti, affinché siano garantiti pari diritti e opportunità a tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro condizione economica.