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Siccità in Gallura: 20 milioni di metri cubi d’acqua in meno nel Liscia

Il Consorzio di Bonifica propone interventi per recuperare fino a 47 milioni di metri cubi

Siccità in Gallura: 20 milioni di metri cubi d’acqua in meno nel Liscia
Siccità in Gallura: 20 milioni di metri cubi d’acqua in meno nel Liscia
Olbia.it

Pubblicato il 05 December 2024 alle 08:55

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Olbia. La Gallura si trova a fronteggiare una crisi idrica senza precedenti: il livello dell’invaso del Liscia è calato di ben 20 milioni di metri cubi rispetto al 2023.
Un dato allarmante, confermato dal bollettino dell’Autorità di Bacino che ha fatto scattare il semaforo giallo, segnalando un peggioramento nella disponibilità di risorse idriche.
La siccità, accentuata da un novembre particolarmente povero di piogge, ha messo in evidenza la vulnerabilità idraulica di un territorio che dipende fortemente dall’invaso per usi civili, irrigui e industriali.
Come riporta l'Ansa, il presidente del Consorzio di Bonifica della Gallura Marco Marrone, ha lanciato un appello chiaro alla Regione Sardegna: servono interventi infrastrutturali immediati per garantire la sostenibilità idrica. "Sapevamo che questa situazione si sarebbe potuta presentare, ma non ci facciamo trovare impreparati", ha dichiarato Marrone, sottolineando come il Consorzio abbia già pianificato una serie di interventi strategici per mitigare l’impatto della crisi.
Tra le soluzioni proposte spiccano progettazioni che potrebbero recuperare complessivamente 47 milioni di metri cubi d’acqua.
Ecco le principali iniziative:
- Monte Tova: recupero stimato di 14 milioni di metri cubi tramite la soglia sfiorante a valle della diga del Liscia;
- Rio Castagna: costruzione di una traversa per recuperare 5 milioni di metri cubi;
- Invaso del San Simone: ulteriore potenziale di 16 milioni di metri cubi;
- Riutilizzo dei reflui depurati: proposte per riutilizzare reflui prodotti dagli impianti di depurazione di località come Santa Teresa di Gallura, Tempio, Palau, Golfo Aranci e Loiri, per un totale di 12 milioni di metri cubi.

Le opere proposte rappresentano un passo cruciale per colmare un deficit infrastrutturale che, secondo Marrone e il direttore generale del Consorzio, Giosuè Brundu, non è più sostenibile.
“Questi interventi non sono più procrastinabili”, hanno ribadito i dirigenti, evidenziando come le risorse idriche alternative siano fondamentali per il futuro della Gallura.
La realizzazione dei progetti dipende ora dalla volontà della Regione di autorizzare e finanziare le opere.
“Il nostro auspicio, sottolineano Marrone e Brundu, è che la Regione voglia farsi carico della questione e avviare i lavori necessari”.
Senza queste infrastrutture, la Gallura rischia di dover affrontare conseguenze ancora più gravi in termini di approvvigionamento idrico per agricoltura, industria e uso civile. La crisi del Liscia rappresenta un campanello d’allarme che richiama l’urgenza di un cambio di rotta.