Thursday, 21 November 2024
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Pubblicato il 06 September 2024 alle 06:00
Olbia. In un'epoca in cui la transizione energetica è al centro del dibattito globale, la Sardegna si trova a fronteggiare una sfida unica: bilanciare la necessità di energia pulita con la preservazione del suo inestimabile patrimonio paesaggistico e culturale. La proposta di legge di iniziativa popolare "Pratobello '24" si erge come baluardo contro quella che molti sardi percepiscono come un'invasione incontrollata di impianti eolici e fotovoltaici. L'isola ospita attualmente circa 1500 turbine eoliche, ma secondo i dati riportati dall'Unione Sarda il numero degli aerogeneratori crescerebbe a dismisura ipotizzando, per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici, il tappezzamento di un'area equivalente a 86.212 campi da calcio. Questa massiccia colonizzazione di pale e pannelli fotovoltaici ha sollevato serie preoccupazioni sulla ulteriore deturpazione del paesaggio e sui rischi di un'eventuale speculazione energetica.
La proposta di legge "Pratobello '24", il cui nome evoca la storica resistenza di Orgosolo del 1969 contro l'installazione di un poligono militare, mira a regolamentare l'installazione di impianti rinnovabili, sia a terra che in mare, con l'intento di proteggere e preservare l'immenso patrimonio di alto valore paesaggistico, culturale ed ambientale dell'Isola.
La raccolta firme ha già superato le 10.000 adesioni necessarie per portare la proposta all'attenzione del consiglio regionale, dimostrando un forte sostegno popolare. I promotori puntano ora a raggiungere entro il prossimo 16 settembre 2024, ultimo giorno utile per aderire all'iniziativa, le 100.000 firme per rafforzare ulteriormente il loro messaggio.
Basandosi sull'articolo 3 dello Statuto sardo, che conferisce alla regione competenza primaria in materia di edilizia e urbanistica, la proposta di legge rappresenta un tentativo di bilanciare sviluppo sostenibile e tutela del territorio regionale, già provato anche dai numerosi incendi che ogni anno inghiottono inesorabilmente ettari di verde dalla bellezza straordinaria, ovvero macchia mediterranea, boschi secolari, terreni agricoli, e con loro numerose specie animali restituendo all’uomo, agli abitanti della Sardegna, un paesaggio sicuramente impoverito e deturpato.
La Sardegna, con la proposta di legge "Pratobello '24", si pone all'avanguardia di un dibattito cruciale: come conciliare le esigenze di un futuro energetico sostenibile con la preservazione dell'identità e della bellezza di un territorio unico al mondo. La sfida è lanciata e la legge “Pratobello '24”, se approvata, potrebbe segnare una svolta significativa nella gestione del paesaggio e delle risorse energetiche dell'Isola.
"Questa proposta di iniziativa popolare è segno sicuramente di un desiderio di fare qualcosa, un gesto pratico e vero, che non sarà sicuramente l’ultimo, per manifestare il proprio dissenso, non contro l’energia pulita e rinnovabile, come qualcuno insiste a voler far credere, ma contro le scelte imposte dall’alto per l’installazione di pale eoliche e campi di pannelli fotovoltaici che non rispettano nemmeno le aree di pregio culturale, paesaggistico ed ambientale. La Sardegna non ha aree idonee per ospitare impianti industriali. Le diecimila firme, raggiunte nel giro di pochi giorni dall’avvio della raccolta per validare la "Pratobello '24", sono sintomo di un desiderio di cambiamento, ma sappiamo già che di firme ne verranno presentate moltissime di più". Così spiega Maria Antonietta Pirrigheddu, una delle componenti ed attiviste del “Coordinamento Gallura contro la Speculazione Eolica e fotovoltaica”, un movimento trasversale, di cittadini uniti dagli stessi obiettivi, che da Tempio si è diffuso in tutta la Gallura con la forza di uno tzunami. Secondo il popolo della "Pratobello '24" non esistono proprio aree adatte per ospitare impianti industriali con pale eoliche alte 240 metri perché, queste ultime, inevitabilmente deturperebbero il paesaggio in un raggio di chilometri.
"Abbiamo deciso di costituirci nel 2023 sulla scia di altri comitati, perché la lotta contro la speculazione eolica e fotovoltaica nella nostra regione era già iniziata almeno un anno prima, grazie all’impegno di numerosi cittadini. La nostra nascita è stata influenzata da un convegno dell’ottobre 2023 che ha evidenziato la necessità di un’azione coordinata. Nonostante alcune accuse che ci vedono come oppositori dell’attuale governo regionale guidato da Alessandra Todde, la nostra battaglia è iniziata ben prima del suo mandato. Durante la campagna elettorale, che ha portato alla vittoria l’attuale presidente, abbiamo portato alla luce con vibranti proteste alcuni decreti della precedente Giunta Solinas, come per esempio il dgr 59/90 del 27 novembre 2020: "Individuazione delle aree non idonee all’installazione di impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili" (vedi qui) approvato prima del decreto Draghi. Da quel 2023 sono state organizzate proteste ed incontri e continuiamo a monitorare le mosse dell’attuale governo regionale e a fare pressione affinché vengano prese decisioni concrete che rispettino e tutelino il paesaggio e l'inestimabile patrimonio culturale ed ambientale della Gallura e della Sardegna intera. Il nostro ruolo come comitato è quello di vigilare e agire quando la politica non risponde adeguatamente alle esigenze del territorio. Continueremo a lottare contro la speculazione eolica e fotovoltaica, sostenendo soluzioni energetiche sostenibili che non compromettano il nostro paesaggio e la nostra cultura" conclude la Pirrigheddu.
E proprio ieri, 5 settembre, al quartiere fieristico di Cagliari, come riportato sul sito della Regione Sardegna (leggi qui) si è svolto il quarto incontro sulle energie rinnovabili.
Durante l'incontro la maggioranza del Consiglio regionale sardo ha dimostrato una solida coesione su due fronti cruciali per il futuro dell'isola: l'approvazione rapida del disegno di legge sulle aree idonee per gli impianti energetici e l'applicazione dei regolamenti per l'iter della proposta di legge popolare "Pratobello '24". Il prossimo incontro lunedì 9 settembre con le province di Nuoro e dell’Ogliastra.
Mentre si avvicina il 16 settembre si intensificano gli incontri informativi e le raccolte delle firme con banchetti appositamente allestiti. Per firmare è necessario un documento di identità.
A Olbia è possibile firmare in via Principe Umberto, presso l'ultima bancarella vicino all'Hotel President seguendo il seguente calendario: da martedì 3 ottobre sino a domenica 8 settembre, tutti i giorni dalle ore 19 alle ore 22.
Sempre a Olbia, il 12 settembre è prevista una conferenza dal titolo "Energia e democrazia" organizzata dal Comitato spontaneo Olbia contro la speculazione energetica in collaborazione con "Su Entu Lab". Intervengono l'avv Michele Zuddas con una relazione dal titolo "Speculazione Energetica e Democrazia, dai decreti Draghi alla Legge Pratobello"; Danilo Lampis, co-portavoce di "Sardegna chiama Sardegna" con un intervento dal titolo "Perché il centralismo non garantisce una transazione giusta e sostenibile"; infine il prof. antropologo Bachisio Bandinu con un intervento dal titolo "Riflessioni: i diritti e le necessità del Popolo Sardo" a cui seguirà un dibattito.
Appuntamento alle ore 18:00 presso la sede di Su Entu Lab di via Basilicata ad Olbia.
Le altre città dove verranno allestiti i banchetti per la raccolta firme sono le seguenti:
Tempio Pausania
7 e 8 settembre, festa Maria Bambina, piazza A. Moro (San Giuseppe) dalle ore 19.
Arzachena
7 e 8 settembre, Estate in Fiore, dalle ore 17
Santa Teresa di Gallura
5 settembre dalle 8:30 alle 13 Mercato in p.zza Modesto
7 settembre festa campestre S. Reparata a Buon Cammino dalle ore 19
Palau
6 settembre, mattino dalle 7:30 alle 13, Mercato
Via Fonte Vecchia presso ristorante Re Ferdinando.
Sera dalle ore 18 alle ore 23 in Piazza Due Palme.
7 settembre, Isole Che Parlano, Chiesa Campestre S. Giorgio dalle ore 10:30 alle ore 13:00.
Budoni
6 settembre, concerto Alfa, dalle ore 19.
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