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Pubblicato il 09 February 2023 alle 06:00
Olbia. Si attribuisce erroneamente ad Einstein un aforisma comunque degno del suo genio: “Due cose sono infinite: l'Universo e la stupidità umana, ma sull'Universo ho ancora dei dubbi”. Un'altra cosa è infinita come la stupidità, e anche questa senza alcun dubbio: l'inesauribile creatività dei fantarcheologi sardi che sforna a getto continuo le più ridicole assurdità.
Non bastavano l'inesistente scrittura nuragica su oggetti d'età romana e altomedievale, l'identificazione di parte della Sardegna nuragica con l'inesistente Atlantide, le tombe di giganti terapeutiche, l'inesistenza dei Fenici, gli Shardana-nuragici dominatori dell'intero mondo antico e non solo (si straparla pure di nuraghi dall'Iran all'Isola di Pasqua), le misteriose energie orgoniche dei pozzi sacri, i Nuragici monoteisti
adoratori di Yahweh, l'antica Sardegna culla di tutte le svolte culturali dell'Umanità (dalla metallurgia alla navigazione, dall'agricoltura all'allevamento, ecc.), Roma e Atene colonie sarde, l'uomo di Similaun shardana e via vaneggiando? Evidentemente no, non bastavano. L'ultima fantasia, ma solo in ordine di tempo perché il pozzo del peggio è senza fondo, riguarda le “migliaia” di colline coniche che celerebbero altrettante piramidi vecchie di “decine di migliaia di anni”, e alcune ben più alte di quella di Cheope, che arrivava in origine a 146,6 metri, visto che si cita tra gli esempi la collina del castello di Las Plassas alta 270 metri. Una fantasia peraltro nemmeno originale, preceduta già da svariati anni dall'altrettanto surreale proposta avanzata per alcune colline della Bosnia e ampiamente smentita.
Tornando alle “piramidi” sarde, a chi fosse tentato di credere ad una simile enormità basterà chiedere a qualsiasi geologo per scoprire che quelle colline sono formazioni naturali, peraltro presenti in molte altre parti del mondo come, per fare un esempio celebre, il Mont Saint-Michel sulla costa della Normandia. O anche i geologi complottano con gli archeologi per tenere i sardi all'oscuro del glorioso passato dei loro antenati?
“Decine di migliaia di anni” è un plurale, perciò sono almeno due decine, ovvero 20.000 anni come minimo. In qualsiasi manuale scolastico o pagina di Wikipedia leggerete che 20.000 anni fa sull'intero pianeta Terra il livello tecnologico, e sottolineo tecnologico, dell'homo sapiens era quello del Paleolitico: strumenti di pietra, osso o legno come utensili e cavità naturali o capanne come ripari. Invece in Sardegna, e solo in Sardegna, per quale miracolo dell'evoluzione darwiniana piramidi a migliaia alte fino
a 270 metri? E cosa è accaduto a questa civiltà sarda avanzatissima? Ah beh, giusto, sarà forse stato un altro tsunami che ha coperto di terra le piramidi, magari causato dallo stesso meteorite che fece estinguere i dinosauri? E poco importa se quello cadde sul pianeta 66 milioni di anni fa, perché di questo passo ci sarà certo chi sosterrà che i sardi già esistevano allora, mentre il resto di ciò che sarebbe stata la specie umana era poco più di un topolino: basta guardare le pietre di Ica (una ben nota bufala) per ammirare guerrieri Shardana che abbattono triceratopi e tirannosauri, no? O forse anche i reperti che comprovano l'esistenza di questa avanzata civiltà li nascondono le Soprintendenze sarde assieme al Santo Graal, alla pietra filosofale e all'Ippogrifo?
Almeno questa volta l'assurdità è talmente palese che sono gli stessi organi di informazione che ne danno notizia on line (basta digitare nel search di Google “piramidi Sardegna”) a titolare con “teoria complottista”, “teoria archeo-complottista”, “buffa teoria complottista”, perché il fantasioso di turno già nel promuovere l'idea (usiamo un parolone) mette le mani avanti facilmente profetizzando la contrarietà
dei biechi archeologi, che si opporranno quali esponenti del “regime culturale” che nega ai sardi la grandezza dei loro antenati eccetera (è sufficiente fermarsi qui perché la stucchevole tiritera è ben nota). In questo caso però gli archeologi complottardi non si opporranno agli scavi. Chi vuole provare l'esistenza delle piramidi sarde si accomodi pure: scelga una collina priva di presenze archeologiche di altro tipo (e non sottoposta a vincolo paesaggistico o ambientale, e ce ne sono tante) e la Soprintendenza non si
opporrà perché, appunto, non lo considererà uno scavo archeologico, faccia un saggio anche solo di 3x3 metri e pubblichi le foto di una parete regolare di blocchi di 3x3 metri in pendenza verso la cima. Costa molto poco e tra chi esulta con migliaia di like ci sarà di certo chi vorrà contribuire alle spese, ed anche il proprietario del terreno sarà felicissimo di essere il detentore della scoperta archeologica del secolo. Noi facciamo i nostri migliori auguri e attendiamo fiduciosi, dichiarandoci fin d'ora disposti a seguire
penitenti il carro di Sant'Efisio in ginocchio col capo cosparso di cenere.
Quousque tandem, fantarcheologi, intendete proporre simili stupidaggini alla quota, minoritaria ma ahinoi crescente, di sardi disposti ad acclamare in standing ovation qualsiasi scempiaggine purché esalti gli antichi abitanti dell'Isola anche oltre ogni vetta di ridicolo?
Cos'altro ci dobbiamo aspettare? Che Alessandro Magno di Guspini conquistò l'impero persiano con un manipolo di Shardana di ritorno dalla scoperta dell'America dopo aver insegnato ai Maya a costruire le loro piramidi? Che la barchetta nuragica detta “Arca di Noè” raffigura quella del racconto biblico approdata sulla Punta La Marmora? Che il tumulo sepolcrale di Qin Shin Huangdi, primo imperatore della Cina nato a Handan (Han-dan e Shar-dan: più sardo di così non si può) cela una tomba di giganti che dona l'eterna giovinezza? Che re Artù era di Aritzo (il nome finisce con ù: più sardo di così non si può) e la tavola rotonda era una capanna delle riunioni nuragica? (Sono rotonde entrambe: elementare, Bainzu!).
Cos'altro nascondono quei delinquenti degli archeologi nei sotterranei delle perfide Soprintendenze? La spada laser con la quale il maestro Jedi Tottoi Vargiu di Gonnosfanadiga ha sconfitto Darth Vader? O l'iscrizione del Santo Sepolcro nel quale Gesù Cristo fu inumato in quel di Bolotana? O l'Arca dell'Alleanza che gli Assiri sottrassero agli Ebrei, che gli Egizi sottrassero agli Assiri, che gli Shardana sottrassero agli Egizi...che al mercato mio padre comprò?
Fantarcheologi e loro seguaci: abbiate pietà di noi! E se non volete averne per i nostri occhi e orecchie che leggono e ascoltano questa robaccia, e neppure per il buon senso e la logica, abbiatene per la Sardegna e il suo popolo di ora e del passato, che pur dite di amare tanto e che invece fate sprofondare negli abissi del ridicolo.
FOTOGRAFIE In Copertina: Las Plassas, Castello di Marmilla e la piramide di Cheope a Giza Pietre di Ica (Perù). Scatti di Brattarb - Own work, CC BY-SA 3.0, e Olgacanals /Thinkstock). L'"Arca di Noè":Museo Archeologico Nazionale di Firenze, il blog.
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