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Bianca, Cronaca

La magia delle erbe di Sardegna: Lucia Cascioni racconta la sua esperienza

L'imprenditrice racconta le erbe officinali dell’Isola

La magia delle erbe di Sardegna: Lucia Cascioni racconta la sua esperienza
La magia delle erbe di Sardegna: Lucia Cascioni racconta la sua esperienza
Barbara Curreli

Pubblicato il 07 July 2024 alle 10:00

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Tempio. Arriva il Tempio Faber Festival e a raccontare de André ci saranno i profumi e i luoghi a lui cari. Non poteva dunque mancare Il prezioso contributo di Erbe di Sardegna, attività di Lucia Cascioni, che affascinata sin da piccola dalle piante officinali e dal loro utilizzo, di un ricordo, della curiosità e, a seguire grazie ai suoi studi ha creato un'attività, partendo dalla tradizione popolare e ricordando il decotto per le bruciature che la ha sempre affascinata.
Ricorda il guaritore di Nuchis, il signore che curava le bruciature. Nel tempo si è impegnata con il riconoscimento delle piante, la loro classificazione e a studiarne i principi attivi.

"Sono stata tecnico di laboratorio all'università per un anno (è laureata in scienze erboristiche) avevo la passione, c'erano le conoscenze e allora mi sono detta perché non mi butto,sono giovane! Se non ora quando? A 26 anni dunque ho aperto il laboratorio, ho l'attività da 18 anni, -e prosegue-Ho utilizzato all'inizio oli vegetali e unguenti, conta la funzionalità in base alla pianta utilizzata.
La mia pianta preferita è l'elicriso, -ci conferma- pianta che racconta e rappresenta il profumo della Sardegna. "Quando arrivi con il traghetto si sente il profumo, con il caldo evapora e si sente di più, Secondo me è più rappresentativo del mirto. L'elicriso mi piace perché ha delle funzionalità pazzesche, è un valido aiuto anche per trattare le ferite, fa bene come ricostituente della pelle, anche per le piaghette.
Conferma che si utilizzano piante popolari, della vecchia tradizione erboristica: "i nostri nonni conoscevano queste piante e sapevano come usarle."

Originariamente utilizzavo solo erbe tipiche sarde, ma nel tempo ho cominciato a utilizzarne anche altre, devo pensare a realizzare prodotti funzionali.
Ovviamente -prosegue- Cerco di utilizzare principalmente piante del territorio e acquisto materie prime certificate." l'imprenditrice si sta attrezzando per essere ancora più sostenibile, utilizza energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, ove possibile Plastica riciclata e la carta per le saponette. In questa occasione del Faber festival parteciperà con i laboratori in piazza Sechi e anche lei celebrerà de Andrè con i prodotti, oli e unguenti derivanti da una pianta a cui lui ha dedicato anche una canzone: Il mirto.