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Pubblicato il 03 December 2023 alle 10:56
Loiri Porto San Paolo. Quest’anno, in occasione del periodo natalizio, l’Amministrazione Comunale ha pensato di diffondere nelle strade dei centri abitati del comune e nelle scuole, il suono delle Zampogne e delle Cornamuse, per portare l’aria di festa e il messaggio augurale del Natale con i suoni della tradizione, affidando l’incarico agli Zampognari di Sardegna di Gioacchino Raffone.
Il suonatore di zampogna a chiave incaricato dal Comune, porta avanti da anni il progetto “Zampogna e Launeddas in fusione”, unico nel suo genere, in quanto nato dalla volontà di fondere i suoni delle zampogne e delle launeddas in un’unica polifonia, con l’obiettivo di unire le due tradizioni, del Natale e di quella popolare della Sardegna, in un unico intreccio di suoni. Gioacchino Raffone ha realizzato per la prima volta nella storia la creazione di un centro di zampogne in Sardegna, con lo scopo di diffondere ovunque la tradizione delle zampogne di Natale, arrangiando sulla zampogna brani tipici delle launeddas, dalle processioni ai brani religiosi e natalizi.
Le launeddas sono degli strumenti musicali a fiato caratteristici della Sardegna, che risalgono all’epoca nuragica. Sono composte da tre canne, dette cuntzertu, di differente lunghezza, che suonate, producono un timbro unico e suggestivo, capace di catapultare l’ascoltatore nella magica atmosfera della Sardegna arcaica. Le musiche prodotte dalle launeddas sono infatti quelle antichissime che da sempre hanno accompagnato il popolo sardo nelle danze tradizionali.
La zampogna è invece uno strumento simile alla cornamusa, formato da un otre che, come un serbatoio d’aria, si gonfia per consentire al musicista di riprendere fiato senza interrompere il suono. La figura dello zampognaro si perde nella notte dei tempi ed è legato al mondo del sacro. Gli zampognari appartengono ad una tradizione antichissima, e sono stati protagonisti, nel tempo, di diversi riti e pratiche religiose, fino ad arrivare a costituire oggi un simbolo del Natale. Se si sente in giro l’inconfondibile suono delle zampogne infatti, probabilmente, ci si trova nei giorni dell’Immacolata o in quelli prossimi al Natale. Tuttavia, lo strumento, vede le sue origini legate all’iconografia e alla leggenda del dio greco Pan, divinità del tutto, protettore dei pastori, e celebrato nel giorno del solstizio d’inverno: la zampogna in quel giorno riecheggiava per accogliere la rinascita del sole. La celebrazione, fu poi assorbita in epoca cristiana per dar vita al Natale.
La tradizione degli zampognari come li conosciamo oggi, risale al XVIII secolo, quando Sant’Alfonso de Liguori, compose il noto canto Tu scendi dalle stelle, adattando la melodia a quelle udite dalle zampogne suonate dai pastori locali. Nel corso della storia, durante la Novena di Natale, i pastori zampognari delle montagne, iniziarono a scendere nei paesi abitudinariamente per esibirsi in coppia, suonando le canzoni tipiche, fino a diventate figure rappresentative del Natale, come dimostra la presenza delle statuine che li raffigurano come personaggi fissi all’interno del presepe. Collocati quasi sempre in prossimità della grotta, con il loro abbigliamento da pastori e il suono della zampogna, richiamano il vero senso di questa festa: celebrare insieme con umiltà e gioia la nascita del Salvatore.
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