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Cronaca

Meridiana Fly, i lavoratori: vogliamo lavorare

Meridiana Fly, i lavoratori: vogliamo lavorare
Meridiana Fly, i lavoratori: vogliamo lavorare
Angela Galiberti

Pubblicato il 26 August 2013 alle 17:01

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meridiana-lav2 Olbia - Cartelli colorati, grandi striscioni, slogan al vetriolo: la protesta dei lavoratori Meridiana inizia da qui, dal mettere nero su bianco tutti i loro timori e tutta la loro rabbia. Alle 10 di questa mattina, di fronte alla Direzione generale della Compagnia situata all'interno dell'area aeroportuale di Olbia, si sono ritrovati i dipendenti in cassaintegrazione per urlare contro la dirigenza aziendale tutto il loro sdegno. Con gli assistenti di volo e i piloti vi erano anche le rispettive famiglie: mariti, mogli e figli. Perchè la cassaintegrazione tocca da vicino anche loro. La protesta non aveva nessun colore sindacale perchè nasce da una spontanea voglia di rimettersi in gioco degli stessi lavoratori, ormai da troppo tempo fermi in un angolo ad aspettare. A una manifestazione simile, però, ci si aspetta di trovare i sindacati. Ma di sigle sindacali e di sindacalisti, questa mattina, nemmeno l'ombra. "A questa manifestazione, che è dei lavoratori in cassaintegrazione, abbiamo invitato tutte le sigle sindacali - ha detto Mario Lecci, uno dei promotori dell'iniziativa - ma come vede, non c'è nessuno. Gli unici che ci hanno risposto, presentandosi poi qui, sono stati l'Usb e l'Apm. Gli altri ci hanno snobbato". Ma perchè i lavoratori Meridiana, dopo anni di silenzio assordante, sono tornati a protestare proprio adesso? A spiegarcelo è Lucilla Vanzi, assistente di volo, dal 91 in Meridiana. "Noi vogliamo solo lavorare, ma vogliamo anche delle risposte - ha detto Lucilla Vanzi, una bella signora distinta, con i capelli biondi, un sorriso gentile e tanti fogli in mano - Le istituzioni devono prendersi carico del settore del trasporto aereo. Siamo in piena crisi economica. La Regione Sardegna, nel bando per la continuità territoriale, ha tolto 11 milioni di euro dai fondi destinati alla riequilibrazione dei costi. Questo vuol dire chiedere sacrifici alle compagnie aeree. E noi ci chiediamo dove sono stati impegnati questi 11 milioni di euro". Le problematiche inerenti a Meridiana non si fermano, ovviamente, alla mera continuità aerea. Anche le low cost rappresentano un problema. "Vogliamo parlare delle low cost? - ha aggiunto Lucilla Vanzi - Qualcuno ci deve spiegare perchè Ryanair deve usufruire di tariffe vantaggiose per i servizi di handling. Perchè si danno questi contributi alle low cost? La Comunità Europea ha detto che sono aiuti di stato in riferimento a casi simili accaduti in altre regioni d'Europa. Perchè per l'Italia dovrebbe essere diverso? Questa è concorrenza sleale". Un capitolo a parte merita la questione "Air Italy": la piccola compagnia acquistata da Meridiana Fly solo due anni fa, nel 2011, con 7 aerei e 350 dipendenti. Questo è forse l'aspetto più sconcertante dell'intera vicenda. Air Italy, da Gennaio 2013, ha avuto accesso alla cassaintegrazione per il personale: attualmente, però, la cig è sospesa, così come sospesi sono i par-time. Perchè? Ce lo spiega sempre Lucilla Vanzi. "Col picco estivo ci saremmo aspettati un reintrego, gran parte di noi hanno la cassaintegrazione a rotazione - ha detto l'assistente di volo da noi interpellata - invece accade che il picco estivo non ha portato nessuna diminuzione della nostra cassaintegrazione. I voli che avremmo potuto fare noi li stanno facendo i colleghi di Air Italy, i quali attualmente stanno lavorando seguendo il massimo numero di ore concesso dall'Unione Europea e dai contratti. Ormai stanno facendo tutto loro. Per i charter c'è Air Italy, per il lungo raggio c'è Air Italy. E i 1350 dipendenti Meridiana sono in cassaintegrazione. La nostra non è una lotta contro i colleghi, vogliamo solo lavorare, vogliamo solo fare i nostri voli". E il costo del lavoro? "Dicono sempre che il problema principale è il costo del lavoro - ha detto Lucilla Vanzi - se un dipendente è in azienda da 30 anni che deve fare? Scomparire? Il costo del lavoro è un falso problema. Il nostro stipendio è diminuito del 30% per venire in contro alla compagnia. I problemi sono altri, tipo il piano industriale che non c'è".