Saturday, 26 April 2025
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Pubblicato il 13 February 2021 alle 06:00
Olbia. Un luogo sicuro, stimolante, all’interno del quale sentirsi in famiglia: questo e molto altro è Villa Chiara, cooperativa dedita all’assistenza dei disabili, una delle realtà solidali più apprezzate sul territorio. Sono tantissime le attività proposte dai volontari e dal personale di Villa Chiara: dalla lavorazione della ceramica, al taekwondo, al giardinaggio, ognuno degli ospiti (fissi o meno) riesce a trovare la propria attitudine, divertendosi e compiendo anche progressi importanti. Purtroppo il Covid ha segnato una battuta d’arresto anche per questa importante struttura: “quando è cominciato il primo lockdown abbiamo deciso di chiudere completamente, tenendo come unica eccezione i ragazzi che sono h24 a Villa Chiara. Dopo un paio di mesi di chiusura, però, anche in virtù del fatto che non ci fosse stata alcuna risposta da parte del Comune rispetto al protocollo da seguire, abbiamo deciso di prendere in mano la situazione e rispondere alla fortissima esigenza dei ragazzi di riprendere a frequentare le attività” spiega Tore Acca, volontario di Villa Chiara. Gli ospiti della struttura hanno infatti patito fortemente la chiusura, proprio per via del forte attaccamento alle attività: per loro questa interruzione della routine è stata difficile da gestire, ed è stato questo ad incentivare Villa Chiara a ripartire. “Non sapevamo come comportarci, se farli rientrare o meno, ma alla fine abbiamo organizzato una ripresa in sicurezza: dapprima in piccoli gruppi da cinque persone alla volta, poi gradualmente, anche in considerazione degli ampi spazi, in gruppi da sette o otto. Il tutto naturalmente gestito assicurando il rispetto delle norme di sicurezza, effettuando tamponi ove necessario e utilizzando i dispositivi di protezione individuale” continua il volontario “così da garantire il servizio in piena sicurezza. Purtroppo abbiamo dovuto arrangiarci secondo buonsenso, non avendo ricevuto risposte. L’impressione è che la disabilità e le sue esigenze specifiche siano state del tutto abbandonate, mentre noi ricevevamo le richieste dei familiari, per i quali la situazione stava diventando insostenibile. Si pensi che per molti dei ragazzi che frequentano Villa Chiara, comprendere appieno la situazione di emergenza sanitaria è difficile, quindi anche comprendere l’isolamento conseguente lo è. Naturalmente, a parte le attività di base, abbiamo interrotto le passeggiate all’aperto e anche come Oftal non abbiamo potuto organizzare i pellegrinaggi a Lourdes”. Una delle iniziative più apprezzate è certamente quella delle vacanze estive: sono tantissimi i ragazzi e le ragazze che partecipano, affluendo da ogni parte della Sardegna e dal continente; quest’anno sono state annullate, insieme al Capodanno e al Carnevale. “Per quanto riguarda i pellegrinaggi, abbiamo ritenuto opportuno spostare la data a settembre, vista l’incertezza dell’orizzonte sanitario. Le prospettive per il 2021 non sembrano discostarsi troppo da quelle vissute nell’anno passato: “anche per i vaccini, non siamo ancora riusciti a capire se saremo trattati alla stregua delle RSA oppure non ci spetteranno. Ci sono poche risposte, quindi per continuare le attività ci autogestiamo, sottoponendoci a tamponi nel tentativo di salvaguardare sia gli ospiti della struttura che noi stessi, tutto a nostre spese”, commenta Tore Acca. L’auspicio è ovviamente che si possa procedere ad una piena ripresa delle attività, tanto importanti per le persone che vivono una disabilità: “ad oggi stiamo andando a braccio, ma le attività mancano ai ragazzi quanto a noi volontari. Abbiamo ricominciato da poco a fare fisioterapia, perché è un aspetto essenziale, la nostra fortuna come associazione è che la struttura è nostra, dotata di ampi spazi e quindi più autonoma, ma ci sono tante altre realtà che invece hanno dovuto fermarsi del tutto” conclude Acca. Villa Chiara è solo una delle tante strutture attive sul territorio, ma rappresenta un punto di riferimento per le famiglie dei tanti ragazzi con disabilità, che nel percorso umano portato avanti dai volontari hanno trovato una vera e propria casa: la speranza è che il 2021 riesca a restituire a tutti loro questa dimensione, senza interruzioni né false partenze.
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