Sunday, 17 November 2024
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Pubblicato il 17 November 2024 alle 07:00
Olbia. L'alpinismo e il torrentismo come attività straordinarie, che portano fuori dal contesto quotidiano, ordinario, sempre a contatto con la natura, in luoghi da conquistare ma da rispettare.
Potrebbe essere questo uno degli insegnamenti che si evince dalle pratiche sportive che all'Associazione Canyon in Gallura A.S.D.C. portano volontari e appassionati ad affrontare sfide che regalano momenti di adrenalina pura gestiti, ovviamente, in totale sicurezza.
L'associazione ha chiuso i tesseramenti da qualche settimana e sta svolgendo diverse attività dedite al torrentismo, sport che nella stagione delle piogge trasforma ambiente e natura con profumi e colori insoliti.
L'autunno ha regalato tante belle avventure attraversando l'Isola, le sue montagne e i suoi torrenti, ma non è mancata un'ulteriore avventura vissuta attraverso il racconto di un illustre ospite dell'associazione guidata da Eugenio Degortes.
L'alpinista Ernesto Macera Mascitelli (qui il racconto della sua impresa sull'Everest), lo scorso 2 novembre è stato invitato presso la sede di via Ferrara per raccontare a grandi e piccoli la sua scalata sul Manaslu una delle vette dell'Himalaya, in Nepal, 40 giorni immerso nella natura più selvaggia dove è la natura stessa a dettare ritmi e tempi, 4 campi base su cui fermarsi e acclimatarsi, un uomo che ha superato i 7 mila metri rinunciando saggiamente alla vetta quando la natura ha posto uno stop.
Mascitelli è stato nominato socio onorario dell'associazione Canyon in Gallura ed è stato omaggiato con una targa, in una mattinata in cui si sono azzerate le distanze, il mondo è stato racchiuso tutto tra le sue mani, nella sua storia, dove i temi della fiducia, della collaborazione, del rispetto, del controllo e della sicurezza sono i protagonisti principali.
Il presidente Degortes e i soci raccontano entusiasti le emozioni che questo racconto ha portato tra di loro e al contempo raccontano le nuove scalate e attivita che li vedrà protagonisti nelle prossime settimane.
Ad attenderli la festa della montagna a Belvì: confermati anche quest'anno i due fine settimana del 7 e l'8 e del 14 e 15 di dicembre, "faremo anche la zipline, ci sarà la parete arrampicata, si andrà al parco con la corda, l'anno scorso era stato un gran successo", raccontano gli organizzatori.
La scorsa settimana li ha visti protagonisti in Corsica a fare torrentismo, una realtà in cui è molto presente questa attività, una realtà con 350.000 abitanti dove c'è molta cultura sulle attività del torrentismo, e sicuramente potrebbe essere interessante considerarla anche come una nuova leva per l'economia, fa sicuramente riflettere vedere altre zone in cui ci sono forme di economia differenti.
Si è parlato di alpinismo di quota, alpinismo estremo, alpinismo d'elite, serve avere tanto allenamento e poi si deve andare, Mascitelli è un Aquilano che è arrivato la prima volta nel 2009 qui a Olbia e con carisma e umiltà ha raccontato la sua esperienza, ci sono state tantissime domande da tutti i presenti all'incontro.
Tra i tanti progetti, le tante esperienze nel suo racconto è stato presentato anche quello che è un progetto legato a queste esperienze, con gli sponsor, vengono date delle offerte a una scuola locale e proprio lui ha raccontato tutto ciò, hanno anche presentato un filmato di questo villaggio che riceve delle donazioni, ognuno porta qualcosa quando va, spiegano in associazione.
Dalle nevi sempiterne all'autunno sardo il passo è breve e si torna a raccontare le escursioni nella nostra Isola che ci permette tanto "abbiamo un territorio dove ci sono le basi proprio per fare attività alpinistiche, a livello di torrentismo in questa zona sono stati rintracciati 32 fiumi, quasi tutti con le cascate, ed è bellissimo riuscire ad affrontarle anche in questo periodo delle piogge".
"Ne abbiamo anche una qui vicino a Olbia: un torrente con una cascata di 55 metri, queste attività diffondono un turismo che sicuramente ha un suo canale che viene definito spesso d'élite ma che porta sul territorio tantissime presenze e sicuramente un turismo ecologico che però non si vede".
"La gente viene da tutto il mondo, qui bisognerebbe avere una maggiore focalizzazione su questo tema ed essere motivati, sicuramente è un'attività che permette di vedere l'interno del fiume, se non lo vedi, non lo vivi e non lo conosci, si riesce a percepirne i profumi e i colori, ma -ricordano - ti devi sentire ospite, quasi fosse una violazione di un'ambiente vergine che non è da violare, non si deve cambiare la natura, l'ambiente stesso è dinamico e trasmette diversi emozioni attraverso questa attività".
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