Olbia, 31 gennaio 2020 - A quanto pare nella nostra Sardegna prosegue la crescita dei dati relativi al numero dei trapianti. Lo scorso anno si è balzati dai 64 dell’anno precedente ai 76. L'analisi presentata dalla Regione Sardegna ha evidenziato l'attesa da parte dei pazienti che risulta essere inferiore rispetto alla media. 63 giorni per un trapianto di fegato (150 la media italiana), 85 per il cuore (360 la media nazionale), 240 per il rene (750 media nazionale). Sul numero delle opposizioni, cioè della mancanza di consenso all'espianto di organi, nel 2019 la percentuale si attesta al 23,9% (29,9% a livello nazionale). Le opposizioni sono una spina nel fianco, un dato frustrante per gli addetti ai lavori. Sotto osservazione anche il numero delle opposizioni ovvero la negazione all'espianto di organi. Lo scorso anno la percentuale di questo dato che vuole essere la spina nel fianco per chi è in attesa di una nuova possibilità di vita si è attestato al 23,9% (29,9% a livello nazionale). A quanto pare poi sono stati 27 gli interventi che hanno riguardato il fegato, 4 in più rispetto al 2018, 46 il rene (37 nel 2018), e 3 il cuore (2 nel 2018). Insomma viene evidenziato un incremento pari al 30% cioè 92 contro 70 del 2018. del numero delle segnalazioni di morte encefalica. Per segnalazioni la Sardegna è quarta tra le regioni italiane. I donatori procurati, cioè quelli con idoneità clinica e con il consenso al prelievo, sono stati 61 (57 nel 2018). I donatori utilizzati (quelli di cui è stato trapiantato almeno un organo) sono stati 44. Dati che confermano un'inversione di rotta, sviluppata nel corso degli anni. Di certo non dovrà cessare la volontà da parte delle istituzioni, di attuare una massiccia campagna di informazione, continuando a coinvolgere la popolazione sarda per incrementare la voglia di donare.