Wednesday, 25 December 2024
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Pubblicato il 25 December 2024 alle 06:00
Tempio Pausania. Nel giorno del Santa Natale non poteva mancare la presentazione dell'altra installazione che ColorArt ha realizzato a Tempio per il progetto Xmas is a place, Tempio a colori 2024. Come sempre una prima chiave di lettura arriva con le parole di Luana Giannotti che racconta questo straordinario contrasto tra luce e blu che trasmettono una storia lunga millenni, mai passata, ma sempre presente e che resta ora in attesa di essere scoperta in Piazza Gallura.
"Way to the Child – La strada verso il Dio Bambino, Il Mistero del Blu" questo il titolo dell'installazione che Luana Giannotti spiega con queste parole: “Un'idea persistente di blu. La profonda riflessione sul segreto della Vergine e sulla sua assoluta obbedienza al mistero del concepimento celeste. Poi, la lettura fortuita di un aforisma di Fabrizio Caramagna dedicato al colore dell'equilibrio e della pace interiore. C'è uno schianto improvviso tra la B e la L, da cui nasce la U, quasi come un urlo di fronte al Mistero".
"Muovendo da questo curioso amalgama abbiamo intravisto nel blu il pigmento più consono a rappresentare la strada verso il Dio Bambino. Questa via, l’unica percorribile, è Maria. Il blu, oltre ogni dubbio, è il colore di Maria, del manto che avvolge e custodisce il Suo pensiero puro e il Suo corpo immacolato, il blu è il colore che la rappresenta come Regina e Porta del cielo (Regina coeli e Janua coeli)."
Maria rappresenta il tramite, sia la strada da percorrere che
la porta da attraversare per arrivare a Cristo." Attraverso le parole di Manuel Marotto ha descritto la genesi di Way to the Child, la nuova installazione natalizia di sua intuizione e progettazione, realizzata grazie alla stretta collaborazione tra l’Associazione ColorArt, guidata dallo stesso ingegnere tempiese, e la
squadra della bottega artigiana del maestro Antonio Azara.
Esplicitato il carattere Mariano dell’installazione religiosa, la lettura dell’impianto scaturisce con evidente naturalezza. Attorno ad Hope, l’abete floccato blu, si staglia l’azzurro di 40.000 bottigliette di acqua Smeraldina, la cui distesa viene interrotta da un intenso percorso di luce che porta alle immagini divine della Natività.
Un colonnato di 21 fusti cilindrici in plexiglas dell’altezza di circa 2 metri, rivestiti da pellicola specchiata e illuminati dall’interno, attraversa la distesa azzurra dell’acqua, archetipo materno
e matrice primordiale della vita. Il passaggio è obbligato. Chiunque voglia giungere al cospetto del Cristo bambino deve passare attraverso la Madre Celeste, sotto lo sguardo vigile e benevolo di una delle tre virtù teologali; la Speranza (Hope).
"Il colonnato è formato, non a caso, da 21 fusti, poiché questo numero è dato dall'unione di due numeri perfetti, altamente simbolici nelle religione, -spiega Marotto- 3 come la trinità e 7, per esempio, come le giornate della creazione."
Spiega inoltre l'ingegner Marotto: "questa prima installazione è la somma di tutte le ispirazioni pregresse che erano state effettuate presso la chiesa di Santa Croce, si è trattato in questo caso di un progetto che ha proceduto a esternalizzare l'atmosfera di spiritualità, in questo caso la respiri in piazza, grazie alla base della luce e poi c'è il blu che simboleggia il mistero il colore della Madonna, seguito appunto da un percorso di luce".
A terminare il percorso, sopra un rilievo appena accennato, quasi un piccolo iceberg che inizia a sciogliersi, si erge una capanna in plexiglas rivestita da pellicola specchiata che, con il favore della notte e l’illuminazione led interna, mostra, in tutta la sua suggestiva bellezza, una Natività effetto ghiaccio sospesa oltre un tappeto luminoso.
La simbologia delle colonne che portano al Tempio sacro, strutture limite tra il noto e l’ignoto, narra la comunicazione tra cielo e terra, tra finito e infinito, tra uomo e Dio, dialogo possibile
grazie al servizio di Maria, pedina potente e ineludibile nelle mani di Dio.
Hope, la Speranza, rappresenta quel “Sì” di Maria che ha permesso la venuta del Salvatore nel mondo e da cui prende avvio la storia della salvezza. Tra suggestioni ermeneutiche ed echi di trascendenza, attorno alla figura imperativa e vincolante di Maria si disvela il mistero del Blu.
Anche quest’anno grazie al contributo imprescindibile del Comune di Tempio Pausania, della Regione Sardegna, della Fondazione di Sardegna e del Programma Quadro Salude & Trigu
patrocinato dalla Camera di Commercio di Sassari, è stato possibile dare un volto al Xmas is a place, teatro sperimentale ed esperienziale che ad ogni tornata incuriosisce e coinvolge
fattivamente tutti, soprattutto i più piccoli.
L’articolata struttura scenografica è stata plasmata da esperte mani artigiane, pronte a sperimentare inconsueti ed originali materiali e nuove tecniche di lavorazione per ottenere
effetti altamente impattanti. Per questo si ringrazia la preziosissima collaborazione di Gianni Pileri, Giulia Polidoro e Mario Sanna, soci fondatori della ColorArt, e dei giovanissimi facenti parte della squadra orchestrata dal maestro Antonio Azara: Matteo Brunetto, Alessandro Imperio, Jacopo Bellu, Alessandro Murino, Pietro Abeltino e Pier Francesco Murrighile. Un ringraziamento particolare per il loro imprescindibile contributo e per la costante assistenza a Settimo Canu e a Marina Cossu.
Altra cosa importante che Marotto ci tiene a sottolineare è "il coinvolgimento oltre dei professionisti anche dei turisti e dei cittadini e dei bambini, ognuno ha potuto sistemare una bottiglietta o un pò di ghiaia, un piccolo gesto che ha combinato l'inclusione e la partecipazione molto sentita da tutti i residenti e non solo. Diciamo - prosegue l'artista ingegnere- che è stato un progetto coinvolgente a 360 gradi".
"La partecipazione è fondamentale, nel tempo abbiamo perfezionato un po' i tempi anche perché comunque sia abbiamo imparato a conoscere meglio i materiali, diciamo che c'è stata una sorta di percorso di ingegnerizzazione dell'arte in sé". Non manca poi in conclusione una citazione all'opera che ha un carattere ambientalista ed ecologista: "teniamo conto che la marea di bottiglie viene riciclata oramai da diversi anni, le prime risalgono al 2019". Foto di Giacomo Prasciolu.
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