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Pubblicato il 20 June 2018 alle 18:21
Olbia, 20 giugno 2018 - Domenica mattina, sotto a un sole cocente che non lasciava scampo, si è svolta la manifestazione contro il finanziamento pubblico alla sanità privata. Il sit-in si è svolto alle "pendici" del Mater Olbia: la struttura sanitaria privata della Qatar Foundation Endowment.
Secondo i movimenti ritrovatisi domenica mattina nei pressi del nosocomio, il Mater Olbia è un simbolo: anzi, il simbolo dello smantellamento della sanità pubblica e dunque della crescente privatizzazione del settore sanitario.
"Depotenziando la struttura pubblica negli ultimi tre anni, i soldi sono stati destinati al Mater Olbia per creare quella che prima doveva essere un'eccellenza ematologica-pediatrica, poi via via è stata modificata la destinazione d'uso e oggi si parla di ongologia, senologia e ginecologia e guarda caso sono state chiuse proprio quelle strutture, per esempio a Tempio e La Maddalena, che sono legate a queste specialità - ha spiegato Luana Martinelli, tavolo sanità Caminera noa -. Parliamo anche delle Breast Unit, che sono un percorso certificato dall'Unione europea, in cui la Regione è arrivata in ritardo. Abbiamo ottenuto una Smac a Sassari, dove non ci sono le sale operatorie dedicate".
Le tematiche affrontate domenica sono state tantissime: il registro tumori fermo, le liste di attesa sempre più lunghe, i servizi pubblici sempre più scarsi. Tematiche importanti che, al di là di come la si può pensare sul Mater Olbia, devono essere prese in carico dalla politica regionale.
Quanto ai "dissidenti" - che avrebbero dovuto contrapporsi ai manifestanti di Caminera, Partito Comunista, Potere al Popolo, Cobas e Usb - non si sono fatti vedere.
Per contro, continua la mobilitazione sul Mater Olbia e sulla sanità. L'assessore regionale alla Sanità, Luigi Arru, ha risposto con tweet alla manifestazione:“Continuiamo a fare polemica su informazioni non corrette; la spesa per ospedali e sanità privata della Sardegna è la più bassa d’Italia; si daranno sodi solo se faranno prestazioni ad alta complessità per ridurre mobilità fuori Sardegna”.
Caminera ha così replicato all'esponente della giunta Pigliaru: invitandolo ad un confronto pubblico sul tema e snocciolando cifre.
"Le prestazioni di alta complessità erogate dalle strutture private accreditate sono pari a € 22.128.274,30, che sommate a €1.800.000 giungono a € 23.928.274,30, corrispondenti a meno del 24% del totale del budget, cioè meno di un quarto! (Arru afferma che i soldi ai privati vanno solo per prestazioni ad alta complessità)Il tetto di 1.800.000 è virtuale, ovvero si può sforare senza limiti", sottolinea Caminera.
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