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Olbia, rimossi gli Ecobox: ora si teme l'invasione dei rifiuti nelle strade

L'avvocato Cicoria "È necessario sanzionare"

Olbia, rimossi gli Ecobox: ora si teme l'invasione dei rifiuti nelle strade
Olbia, rimossi gli Ecobox: ora si teme l'invasione dei rifiuti nelle strade
Patrizia Anziani

Pubblicato il 14 June 2024 alle 15:00

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Olbia. Nonostante tutti i buoni propositi e gli sforzi da parte del Comune di Olbia e gli uomini della De Vizia, la gestione del servizio raccolta integrata dei rifiuti, classificata come "Appalto verde", per ora si è rivelata un flop, ovvero un problema da risolvere alla radice. A certificarlo la Delibera della Giunta comunale n. 196 del 4 giugno 2024 che, su proposta dell'assessora ambientale Antonella Sciola, ha dato il via alla rimozione dei cinque ecobox ubicati nel territorio del Comune di Olbia.

Le ecoisole "destinate al conferimento automatizzato 24h/24h, mediante utilizzo della “Tessera sanitaria”, dei rifiuti differenziati quali carta, plastica, vetro, lattine, umido organico e secco residuo non riciclabile" erano state installate in divesti punti della città per venire incontro alle esigenze dei cittadini. Nonostante gli sforzi per mantenere queste strutture in buone condizioni, gli ecobox sono diventati luoghi di discariche abusive: un vero scempio al decoro urbano con eventuali rischi igienico-sanitari causati dalla grande quantità di rifiuti che venivano riversati ogni giorno, inclusi materiali ingombranti quali: lavandini, vasche da bagno, parti di autoveicoli, batterie, vernici, mobili e tanto umido. 

L'utilizzo scorretto degli ecobox purtroppo ha causato un sovraccarico di rifiuti, rendendo difficile la rimozione dei contenitori da parte degli operatori ecologici. Come si evince dalla delibera, invece dei previsti 900 kg di rifiuti al giorno, dalle singole postazioni vengono rimossi fino a 1700 kg al giorno a seconda del periodo stagionale.

L'utilizzo non conforme alle regole di gestione degli ecobox ha comportato costi significativi per il Comune, stimati oltre 1 milione di euro all’anno per lo svuotamento, il lavaggio delle aree e la rimozione degli ingombranti.

Due giorni fa era cominciato lo spostamento delle cinque ecoisole che, in attesa di nuove disposizioni sono state tutte posizionate nell'area esterna dell'ex Mattatoio di zona industriale. Ora però c'è la preoccupazione che non vengano mantenute le promesse sottoscritte nella delibera: "le Guardie Ambientali Comunali e la Polizia Locale di Olbia espletino un’attività di monitoraggio e sanzionatoria a carico degli eventuali soggetti che vengono sorpresi ad abbandonare qualsiasi tipologia di rifiuto nei pressi delle postazioni adibite in precedenza al posizionamento degli ecobox". Si teme che senza gli ecobox si dia il via ad un peggioramento del fenomeno delle discariche abusive. 

 

"Viaggio in macchina per lavoro e le strade della nostra bella Gallura sono costellate di rifiuti. Piccole e grandi discariche che si notano. Un biglietto da visita poco gradevole per i turisti. Molto stanno facendo in questi giorni gli operatori della ditta Eco Olbia. Ho notato che sono state ripuliti alcuni importanti belvedere e questo è buono. Ma ora, con la rimozione degli ecobox, i nostri amministratori pensano che il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti migliori? Perché non viene fatta una campagna di sensibilizzazione per il rispetto dell'ambiente? O sperano che ci siano sempre a disposizione i volontari che poi vanno a ripulire tutto a fine stagione? Qualcosa non funziona. Quante multe sono state fatte contro gli incivili?".

Così scrive un giovane autista olbiese. Ma in queste ore cresce la rabbia perché il servizio degli ecobox era comodo per tanti cittadini onesti: "Mi chiedo a cosa servissero le telecamere. Perché non perseguire gli irregolari e gli abusivi? E invece no, continuiamo a tutelare l'abusivismo e togliamo i servizi ai cittadini corretti e responsabili che pagano regolarmente le tasse. Tutto questo è inammissibile. - scrive una cittadina olbiese. - Mi aspetto che consiglieri e assessori si mobilitino al di là del proprio schieramento al fine di ripristinare un servizio non solo utile ma ormai diventato consolidato e necessario al benessere dei cittadini olbiesi e non solo".

Ieri mattina presto è stato rimosso anche l'ecobox di Olbiamare, teatro delle recenti invasioni di numerosi cinghiali. Da tempo i residenti di Poltu Cuadu e Olbiamare chiedono interventi adeguati per l'allontanamento degli ungulati dalle aree urbane, ma questi ultimi vengono attirati in città anche dai numerosi rifiuti mal conferiti o abbandonati nelle strade. Sul gruppo Facebook "Emergenza cinghiali e rifiuti su Olbia", numerosi cittadini proseguono con il monitoraggio fotografico, ora per ora, e alle 10:20 di ieri, 13 giugno, l'area dei parcheggi Piazzale Girardengo era ancora invasa dai rifiuti. 

Gli uomini della De Vizia hanno ripulito tutto con attenzione e al posto dell'ecobox ora c'è cartello di "Divieto assoluto di conferire rifiuti di qualsiasi tipo e natura in quest'area".

 "Per arginare il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti è necessario individuare, attraverso mezzi idonei, i responsabili. La sensibilizzazione non basta: è necessario sanzionare", così dichiara l'avvocato Christian Cicoria che, fin da subito, si è fatto portavoce delle preoccupazioni dei residenti dei quartieri invasi dai cinghiali. Cicoria sta seguendo la vicenda non solo come assistente legale, ma anche come privato cittadino, predisponendo una petizione indirizzata alla Regione Sardegna, all’Assessorato della difesa dell’ambiente, al Servizio tutela della natura e politiche forestali, alla Stazione Forestale di Olbia, all’Asl Gallura, al Comune di Olbia e alla Provincia di Sassari - Zona Omogenea Olbia-Tempio. La richiesta è di “interventi risolutivi al fine di eliminare in modo permanente tutti i rischi e le evidenti problematiche legate alla difficile, se non impossibile, convivenza tra uomini e fauna selvatica”.

La situazione dei cinghiali è ormai fuori controllo, e si chiede che ognuno faccia la sua parte. Nell'attesa di trovare una soluzione ci sono anche i cittadini volontari: "Noi da tempo stiamo segnalando, alle autorità competenti, non solo i numerosi cinghiali e i pericoli che questi comportano, ma anche la presenza dei numerosi rifiuti abbandonati. - spiega Cicoria-. Con alcuni volontari stiamo monitorando i quartieri di Poltu Cuadu, Olbiamare, e la zona dell'Aeroporto. Noi continueremo a documentare la presenza dei cinghiali e ogni nuova discarica abusiva".  Il primo cittadino di Olbia, Settimo Nizzi, spiegando che i cinghiali sono proprietà della Regione Sardegna, ha assicurato di essere in attesa di ricevere istruzioni dagli enti di riferimento per porre fine all'invasione dei cinghiali, nel mentre ha assicurato che sono state nominate una trentina di nuove guardie ambientali con facoltà di sanzionare gli incivili.