Tuesday, 17 December 2024
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Pubblicato il 08 December 2024 alle 22:00
Olbia. Da una parte l'iconica immagine in bianco e nero di Grace Kelly, scattata nel 1955 da Howell Conant nelle acque cristalline della Jamaica, dall'altra uno scatto pubblicato oggi su L'Unione Sarda che ritrae l'onorevole Ugo Cappellacci durante un bagno all'alba nelle acque del Golfo di Cagliari.
Il deputato, immortalato durante un momento di relax nelle prime ore del giorno, ha colto l'occasione per invitare i turisti a scoprire la bellezza della Sardegna e del suo capoluogo anche in inverno, quando il mare offre esperienze uniche e autentiche.
L'acqua, nelle sue infinite variazioni, ha sempre rappresentato un elemento di connessione tra popoli, culture e momenti storici diversi. Due fotografie, separate da oceani e decenni di storia, ci raccontano questa universalità attraverso una composizione sorprendentemente simile - anche se, va detto, il fascino della principessa Grace rimane decisamente inarrivabile, con tutto il rispetto per il nostro onorevole nuotatore mattiniero.
La prima immagine è diventata un'icona della fotografia del XX secolo. La figura di Grace emerge dalle acque caraibiche con un'eleganza eterea, quasi mitologica, come una moderna ninfa marina. Lo scatto in bianco e nero accentua la drammaticità del contrasto tra il viso luminoso e le acque scure. È il tipo di bellezza che ha fatto sognare generazioni intere.
Nella foto contemporanea di Cappellacci in Sardegna, ritroviamo una composizione simile, seppur con un protagonista decisamente meno hollywoodiano: il volto che emerge dal mare all'alba, con i colori caldi del cielo che si riflettono sull'acqua. La luce naturale del sole nascente crea un'atmosfera completamente diversa ma ugualmente suggestiva - anche se probabilmente non finirà nella storia del cinema.
È affascinante osservare come, attraverso l'obiettivo fotografico, gli oceani continuino a raccontare storie, creando paralleli inaspettati tra passato e presente, tra le diverse sponde dei mari del mondo, culle di civiltà e crocevia di culture. Questo sottile filo narrativo ci racconta come le acque continuino a essere non solo un ponte tra culture, ma anche un testimone silenzioso che può accogliere i suoi ospiti nella loro forma più naturale, democratica ed essenziale che, nella loro spontanea similitudine - e nella loro divertente disparità - ci mostrano una singolare atmosfera che sfida i secoli.
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