Saturday, 12 April 2025
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Pubblicato il 10 April 2025 alle 14:23
Olbia. È sotto monitoraggio sanitario a Olbia, nella sua abitazione, un cooperante internazionale rientrato nei giorni scorsi dall’Uganda, dove ha partecipato a una missione tecnica per conto di una organizzazione non governativa. Come riporta l’ANSA, l’uomo, che non presenta alcun sintomo riconducibile alla malattia da virus Ebola, è stato comunque sottoposto a vigilanza sanitaria da parte del servizio di Igiene della Asl locale, in osservanza alle disposizioni del Ministero della Salute.
Il provvedimento è scattato in seguito alla segnalazione, da parte delle autorità sanitarie internazionali, di un focolaio di “Ebola Sudan” (Svd) in Uganda, confermato a fine gennaio 2025. Pur non essendo mai entrato in contatto diretto con operatori sanitari, pazienti o soggetti a rischio, al cooperante si applicano le misure di prevenzione previste per personale delle ONG e delle missioni internazionali, come indicato in una circolare ministeriale specifica per la vigilanza epidemiologica. Il monitoraggio da parte della Asl proseguirà fino al 20 aprile.
L’episodio ha riacceso un acceso dibattito sulla gestione delle emergenze infettive in Sardegna. In particolare, il reparto di Malattie infettive dell’Aou di Sassari, unico centro regionale attrezzato con stanze ad alto biocontenimento, è finito al centro delle polemiche.
Il sindacato dei dirigenti medici Anaao Assomed ha denunciato pubblicamente l’assenza di strutture effettivamente operative: mancherebbero, secondo i medici, i percorsi sicuri, un laboratorio idoneo, dispositivi di sicurezza e personale dedicato per affrontare eventuali casi reali.
A queste dichiarazioni ha replicato il direttore del reparto, Sergio Babudieri, che ha difeso l’operato della struttura sassarese sottolineando come "non ci sia alcuna problematica strutturale". Babudieri ha ricordato che nel 2015, proprio a Sassari, fu gestito con successo l’unico caso di Ebola in Italia senza generare contagi. "Allora come oggi – ha dichiarato all'ANSA – siamo pronti a fronteggiare qualsiasi evenienza". Ha però precisato che, secondo le attuali disposizioni nazionali, i pazienti con virus Ebola devono essere trasferiti allo Spallanzani di Roma, unico centro nazionale di riferimento.
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