Saturday, 12 April 2025
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Pubblicato il 10 April 2025 alle 16:10
Sassari. È stata la voce dello stesso monsignor Gian Franco Saba a dare l'annuncio ufficiale: Papa Francesco lo ha nominato Ordinario Militare per l’Italia, trasferendolo dalla sede arcivescovile di Sassari. La comunicazione è stata resa pubblica alle ore 12 del 10 aprile 2025, durante la celebrazione eucaristica nella cattedrale turritana. A leggerla è stato proprio l’arcivescovo, citando il testo ricevuto dal Nunzio Apostolico in Italia, monsignor Petar Rajič.
Nel documento si legge: "Il Santo Padre Francesco ha nominato l’Eccellenza vostra nuovo arcivescovo ordinario militare per l’Italia, trasferendola dalla sede arcivescovile di Sassari. La notizia del provvedimento pontificio sarà resa pubblica alle ore 12 di giovedì 10 aprile 2025 e fino a quel momento deve rimanere, come noto, sub secretum pontificium. Nel porgerle i migliori auguri per il ministero pastorale che il Santo Padre le affida a servizio dell'Ordinariato Militare per l’Italia, e ringraziandola per il suo servizio come pastore dell’Arcidiocesi di Sassari, volentieri le assicuro un particolare ricordo nella preghiera." Il messaggio è firmato: Petar Rajič, Nunzio Apostolico.
Dopo la lettura, Saba ha rivolto un discorso alla comunità, sottolineando la solennità e la delicatezza del nuovo incarico. "Come potete immaginare, i sentimenti sono contrastanti ma sereni, perché nella volontà di Dio vi è la pace", ha detto. "Sono sentimenti di profondo amore verso la Chiesa turritana e insieme di affetto verso la nuova porzione di Chiesa, l’Ordinariato Militare d’Italia, al quale il Signore, attraverso la voce della Chiesa, mi invia."
Nel messaggio ufficiale di saluto rivolto alla Chiesa dell’Ordinariato Militare, pubblicato nello stesso giorno, Saba ha espresso tutta la sua disponibilità a intraprendere questo nuovo servizio pastorale. "Guidato dal magistero di Papa Francesco – scrive – sarà mia premura esercitarmi, direi addestrarmi spiritualmente e culturalmente, per promuovere una Chiesa ospedale da campo, inclusiva, aperta a tutti e missionaria."
Saba ha poi salutato con affetto i cappellani militari, i religiosi, le religiose e in particolare i militari e le loro famiglie: "A ciascuno di voi va la mia gratitudine per il servizio che svolgete con impegno, disciplina e senso del dovere, spesso in condizioni difficili e lontano da casa. Il vostro è un cammino fatto di sacrificio, ma anche di valori profondi come la solidarietà, la lealtà e l’amore per la pace."
Nel suo saluto ha definito l’Ordinariato una “diocesi senza confini”, itinerante, che accompagna uomini e donne in servizio nei territori più diversi. "La Chiesa cammina accanto, accettando di condividere le stesse tende, gli stessi campi, gli stessi passi."
Durante la celebrazione in cattedrale, numerosi gli interventi di riconoscenza. Il vicario generale della diocesi di Sassari, monsignor Marco Carta, ha ricordato il ministero di Saba iniziato nel 2017, sottolineando l’impulso al cammino sinodale, l’attenzione ai giovani e l’impegno per la formazione e il dialogo interreligioso. "Ci ha insegnato come intraprendere cammini e dialoghi tra la soglia e il focolare, come Chiesa casa che genera discepoli missionari", ha detto.
Presente anche il sindaco di Sassari, che ha ricordato l’ingresso dell’arcivescovo in diocesi con la parola “discernimento”: "Hai lavorato per l’intera comunità. Ora porti a un livello più alto il cuore buono di questa città."
Monsignor Saba ha infine chiarito che "non è ancora il momento dei commiati", preannunciando che nei prossimi giorni sarà comunicato il calendario ufficiale della conclusione del suo ministero a Sassari, secondo quanto disposto dal canone 418 del Codice di Diritto Canonico.
L’ordinazione episcopale di monsignor Saba, originario di Buddusò e legato profondamente alla città di Olbia, si era svolta proprio a Olbia il 13 settembre 2017, allo stadio Caocci, in una cerimonia storica per la comunità olbiese e buddusoina. Erano passati due secoli dall’ultima volta che un sacerdote della diocesi veniva elevato ad arcivescovo. Oggi, dopo quasi otto anni, si apre per lui un nuovo capitolo di servizio alla Chiesa e al Paese, con l’impegno di accompagnare spiritualmente le Forze Armate italiane.
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