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Pubblicato il 03 March 2019 alle 15:02
A volte sono gli occhi così grandi e profondi ad essere sorprendentemente simili. Altre invece è la forma del viso e la piega ai lati della bocca della bambina spettinata dal vento e che sorrideva candida. Altre ancora il colore dei capelli ed il sorriso con gli occhi che si stringono in divertenti fessure. E ci credo, è suo padre!
È una ricerca molto particolare quella che la classe 2a della scuola media di Golfo Aranci (sede staccata della “A. Diaz" di Olbia), sta svolgendo in questo periodo, sotto la guida del Prof. M. Agostino Amucano, ideatore di un progetto didattico che prevede la riscoperta di qualcosa di più del passato storico di Golfo Aranci. Si entra infatti nelle viscere delle proprie famiglie, si torna indietro a ripercorrere il proprio DNA attraverso i propri nonni bisnonni trisavoli, per scoprire che in quelle foto c’è una parte di sé, impressa ed immortale nonostante tutto, che rivive nei loro volti, nel loro modo di parlare e di essere.
Abbiamo già parlato diffusamente della straordinaria mostra permanente a cielo aperto con le decine di foto scattate dalla grande Marianne Sin-Pfältzer, che nei primi anni Cinquanta camminava lenta lungo le quattro strade sterrate della borgata di pescatori, fermandosi ad immortalare i protagonisti di quella vita dura che sfidavano il mare, le intemperie e la povertà (rimandiamo qui all’articolo uscito per Olbiachefu).
Molti di quei protagonisti esposti nelle gigantografie sono ancora vivi, pronti a raccontare ai loro nipoti e pronipoti la loro vita, le loro avventure sul mare, le loro gioie e dolori. Ognuno dei gruppi di giovanissimi studenti ha scelto un loro antenato (vero) da descrivere; e sarà una descrizione in prima persona, autobiografica, che sull’esempio dell’Antologia di Spoon River i ragazzi dovranno fare. Saranno i protagonisti delle foto a raccontarsi in prima persona, per il tramite della penna dei loro vivaci discendenti. La Rolleicord rivivrà nei tablet e negli smartphone. La macchina da scrivere Olivetti sarà sostituita da Word Office. Ma la sostanza, quella vera, sarà sentirsi parte di una comunità unica, che abbraccia nella storia, nel sentire e nella gratitudine coloro che, con i loro sacrifici, hanno dato la possibilità a questi giovanissimi discendenti che si affacciano alle prime esperienze della vita il dono di essere, comunque, rispetto a chi li ha preceduti, dei privilegiati.
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