Saturday, 21 December 2024
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Pubblicato il 08 June 2024 alle 21:00
Olbia. Onore e riconoscimenti al lungo percorso professionale e all’opera di Giovanni Maciocco ingegnere e architetto, urbanista, saggista, docente universitario, fondatore della Scuola di Architettura di Alghero. L’inaugurazione della mostra "Giovanni Maciocco. Abitare il territorio" è stato un felice ritorno nella sua Olbia, città natale. Circondato dai tanti amici, familiari, studenti ed estimatori del suo operato, l’illustre protagonista dell’architettura contemporanea ieri ha inaugurato l’ampia retrospettiva a lui dedicata ed allestita al Museo Archeologico di Olbia, da lui stesso progettato.
Vicino al professore il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi che, esprimendogli riconoscenza per il grande rapporto umano e di amicizia che li lega da lunga data, ha presentato ai numerosi presenti “il personaggio importante di questa terra di Sardegna, una persona che ha avuto il coraggio e la spinta per far crescere dal punto di vista culturale la nostra regione (il riferimento particolare era al Maciocco fondatore della Facoltà di Architettura dell’Università di Sassari N.D.R) - che ha permesso a tantissimi ragazzi di poter studiare. Forse una parte di quei ragazzi non avrebbe avuto questa opportunità, magari non potendo uscire dalla propria isola per questioni culturali, per questioni economiche”.
Giovanni Maciocco, con la sua brillante carriera, rappresenta un faro di eccellenza nel panorama dell'architettura e dell'urbanistica italiana. La sua visione che integra l'educazione e la pratica architettonica e iI suo approccio che considera il dialogo tra spazio e territorio come fondamentale, hanno influenzato generazioni di architetti e urbanisti. Ieri a rendere omaggio all’illustre professionista c’era anche la nuova presidentessa della Regione Sardegna, Alessandra Todde.
Una visita inaspettata quella della Todde, arrivata appositamente da Cagliari. Quella di ieri è stata la sua prima visita ufficiale ad Olbia dopo la sua nomina a governatrice della regione sarda: "Ci tenevo tantissimo, sono arrivata appositamente da Cagliari perché conosco il professor Maciocco attraverso i suoi allievi. Mi sono presa pezzi pregiati in regione", ha dichiarato sorridente la Todde riferendosi ai professionisti provenienti dalla facoltà di Alghero che oggi fanno parte della sua squadra. Davanti all'architetto, visibilmente emozionato per la gradita sorpresa di avere avere accanto a sé la governatrice della Sardegna, la Todde ha continuato "Professor Maciocco ha dei progetti per le aree interne e, siccome io sono nuorese, mi faceva piacere essere presente: perché tutto quello che riguarda quella che è la promozione, il rinnovamento di un territorio, così bello e che ha allo stesso così bisogno di uno sviluppo giusto, è importante da valorizzare. Sono qui perché mi faceva veramente piacere onorare questo premio e onorare questa struttura magnifica".
Alla presentazione della mostra, oltre al protagonista della serata, hanno preso parola anche il vicepresidente della Regione, Giuseppe Meloni, i presidenti di In/Arch Sardegna(Istituto nazionale di Architettura) e dell'Ance Sardegna ( Associazione nazionale Costruttori Edili), rispettivamente Andrea Casciu e Pierpaolo Tilocca, il presidente di UniOlbia Aldo Carta e gli organizzatori della mostra retrospettiva. Presenti numerosi rappresentanti del settore accademico e molti ex studenti di Maciocco.
La mostra "Giovanni Maciocco. Abitare il territorio", inaugurata ieri nella sua città natale è una testimonianza del suo impegno nel creare spazi che dialogano con il loro contesto, promuovendo un'architettura che rispetta e valorizza il paesaggio e la cultura locale. Questa retrospettiva, ospitata nel Museo Archeologico da lui stesso progettato, non solo celebra il suo lungo e distinto percorso professionale, ma offre anche l'opportunità di riflettere sull'importanza del ruolo dell'architetto nel modellare gli ambienti in cui viviamo. La mostra permette di esplorare e apprezzare la vastità e la profondità del suo lavoro, che continua a influenzare e ispirare le generazioni future di architetti e urbanisti.
Edifici immersi nella natura, come l’Arboreto Mediterraneo del Limbara o il Parco Paleobotanico dell’Anglona. Ma anche opere che si muovono nello spazio ibrido fra città e natura, raccontandone il legame inscindibile, come il Museo archeologico di Olbia, che pare galleggiare sul mare. O il recentissimo progetto di Città ambientale della Barbagia, che idealmente collegherà otto paesi (Tiana, Sarule, Ovodda, Oniferi, Olzai, Ollolai, Lodine e Gavoi) nel flusso dell’acqua, libero o imbrigliato dagli esseri umani.
Opere, ma anche riflessioni che nel tempo sono state di stimolo a tanti colleghi e a tanti studenti. Tradotte in parole (Maciocco è autore di articoli e saggi pubblicati in più lingue) e soprattutto in disegni: suggestioni, schizzi, progetti e istruzioni di cantiere, raccolti in quattro album da 50 pagine ciascuno, che i visitatori potranno sfogliare. In esposizione anche i lavori degli studenti di primo anno della Scuola di architettura di Alghero, dove l’ingegnere/architetto ancora insegna con passione a 77 anni, in qualità di professore emerito.
La mostra itinerante, allestita nel Museo archeologico comunale di Olbia, resterà aperta sino al 30 giugno 2024. Il calendario in via di definizione prevede tappe anche a Roma (Università La Sapienza), a Barcellona (Ordine degli architetti), a Lisbona (Facoltà di Architettura) a Cagliari e Sassari/Alghero.
L'esposizione è accompagnata da un catalogo, con saggi di docenti universitari, architetti, ingegneri e rappresentanti di molteplici discipline e categorie. I loro interventi interpretano il lungo percorso professionale che ha portato Maciocco a elaborare la sua personale visione di Progetto ambientale.
Mostra e catalogo sono iniziative di In/Arch Sardegna e Ance Sardegna, sviluppate insieme al Leap - Laboratorio internazionale sul progetto ambientale del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica, dell’Università di Sassari.
L’una e l’altro a cura di Antonello Marotta (docente all’Università di Sassari) e di Paola Mura, architetta e componente del direttivo di In/Arch Sardegna.
Nato a Olbia il 31 ottobre 1947, si distingue per un'ampia gamma di prestigiose realizzazioni e contributi nel campo dell'architettura e dell'urbanistica. Dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria a Pisa nel 1970 e in Architettura a Firenze nel 1974, Maciocco ha dedicato la sua vita all'educazione e alla pratica architettonica, insegnando in prestigiose università come l'Università di Pisa, il Politecnico di Bari, l'Università di Cagliari e l'Università di Sassari. Fondatore e preside della Facoltà di Architettura di Alghero presso l'Università di Sassari, Maciocco ha guidato la scuola a raggiungere posizioni di rilievo nelle classifiche nazionali. Oltre al Museo Archeologico di Olbia, tra le sue opere più significative si annoverano il restauro del complesso ex-Ospedale, ex-chiesa e convento di Santa Chiara ad Alghero, il Polo Museale del Restauro a Sassari, e il Piano del Parco Nazionale dell'Asinara. Maciocco è anche autore di numerosi scritti influenti, tra cui ricordiamo "Studi sul progetto del paesaggio" e "The Territorial Future of the City", che riflettono la sua profonda comprensione dell'interazione tra spazio urbano e territorio.
Giovanni Maciocco, con la sua illustre carriera, rappresenta un faro di eccellenza nel panorama dell'architettura e dell'urbanistica italiana. La mostra "Giovanni Maciocco. Abitare il territorio" non è solo un tributo alla sua opera, ma anche una riflessione sul ruolo dell'architettura nel modellare i nostri ambienti di vita. Attraverso i suoi progetti, Maciocco ha dimostrato come l'architettura possa essere un mezzo per valorizzare la storia, la cultura e l'identità di un luogo, promuovendo al contempo uno sviluppo sostenibile e inclusivo. La sua capacità di trasformare spazi abbandonati o sottovalutati in centri di attività culturale e sociale è un esempio di come l'architettura possa essere al servizio della comunità. La sua opera letteraria, ricca di analisi e riflessioni, fornisce strumenti critici per comprendere e affrontare le sfide urbane contemporanee. La mostra a Olbia è quindi un'occasione per celebrare e diffondere il suo pensiero e le sue realizzazioni, ispirando attuali e futuri professionisti del settore a perseguire una pratica architettonica che sia al tempo stesso innovativa e rispettosa del contesto in cui si inserisce.
Con questa mostra entra nel vivo il programma di attività culturali che segue l’assegnazione dei PREMI IN/ARCHITETTURA Sardegna per il triennio 2023-2026. Un’alleanza tra mondo della progettazione e mondo dell’impresa. Tra cultura dell’Ideare e cultura del Fare. Rappresentate dalle sezioni territoriali dell’Istituto nazionale di architettura (fondato da Bruno Zevi nel 1959) e dell’Associazione nazionale dei costruttori edili.
«L’intento dei PREMI e della mostra è quello di contribuire alla promozione e alla diffusione della buona architettura nella nostra regione, con il fine ultimo di migliorare la qualità della vita delle persone a cui, in definitiva, è destinata la produzione architettonica», dicono Andrea Casciu e Pierpaolo Tilocca, rispettivamente presidenti di In/Arch e Ance per la Sardegna.
«La giuria ha premiato Giovanni Maciocco anche per la sua capacità di ideare e realizzare opere di architettura contemporanee di qualità, radicate nel territorio e nella vita delle persone che lo abitano. E di farlo attraverso un fecondo dialogo interdisciplinare con altri portatori di conoscenze: geologi, botanici, epistemologi, ingegneri, antropologi, storici dell’arte. E naturalmente con le imprese e le maestranze che traducono i progetti in realtà».
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