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Pubblicato il 26 December 2018 alle 12:57
Olbia, 26 dicembre 2018 - Continua le selezione dei *TOP VIDEO* girati nel 2018 sul nostro territorio. Grazie a questo video realizzato con il drone da Diego Cubeddulo scorso mese di maggio, oggi vi portiamo nel territorio di Buddusò, alla scoperta della necropoli di Ludurru:un sito archeologico, immerso in un magico silenzio, che merita di essere visitato almeno una volta. Per spiegare la necropoli ci siamo avvalsi del testo tratto dal sito della Regione Sardegna Turismo:
"La necropoli (inquadrabile cronologicamente nel neolitico finale, 3200-2800 a.C.) è costituita da sei ipogei. La tomba I è costituita da un padiglione rettangolare che immette, attraverso un portello, nell'anticella rettangolare, questa è decorata lungo il perimetro del pavimento e del soffitto da fasce in rilievo.
Sul soffitto, in corrispondenza della parete di fondo, si nota un rilievo semicircolare. Dall'anticella si accede alla camera centrale attraverso due ingressi sopraelevati sormontati da bande parallele dipinte di rosso. La cella, a pianta rettangolare è ampliata da due vani sussidiari, uno dei quali presenta pianta semicircolare con volta a forno. Le tombe II e III presentano un semplice impianto monocellulare irregolare. Nell'ipogeo III è presente una piccola nicchia semicircolare con volta a forno. La tomba IV, a sviluppo planimetrico pluricellulare, presenta un'anticella con bancone e con una coppella realizzata sul pavimento. Sulla parete d. si apre l'ingresso a due vani sussidiari coassiali, mentre sulla parete di fondo si accede, attraverso un portello con chiusino, alla cella centrale. In quest'ultima si rileva la presenza di due semicolonne. La tomba V consta di un padiglione che immette, attraverso un portello con rincasso, in un secondo ambiente. Questo vano, che presenta pianta semicircolare, volta piatta e angoli smussati, introduce, sul lato destro, in un vano sussidiario sempre a pianta semicircolare. L'ultimo ipogeo, la tomba VI, è simile al precedente: presenta padiglione e cella centrale a pianta semicircolare, sulla cui parete di fondo si apre l'ingresso che immette in un vano sussidiario rotondeggiante a volta piatta.
Area archeologica di Ludurru Storia degli scavi. L'area è nota fin dagli inizi del secolo scorso grazie agli studi del Taramelli. Bibliografia A. Taramelli, "Foglio 194, Ozieri", in [i]Edizione Archeologica della Carta Topografica d'Italia in scala 1:100.000[/i], Firenze, Istituto Geografico Militare, 1931, p. 21, n. 10. A. Baltolu, "Alcuni monumenti inediti dell'altopiano di Buddusò e Alà dei Sardi (Sassari)", in [i]Studi Sardi[/i], XXII, 1971-72, pp. 41-49, fig. 4, tav. VI, figg. 2-4. V. Santoni, "Nota preliminare sulla tipologia delle grotticelle artificiali funerarie della Sardegna", in [i]Archivio Storico Sardo[/i], XXX, 1976, pp. 40, 46, 47, figg. 5, 7- 9. G. M. Demartis, "Alcune osservazioni sulle domus de janas riproducenti il tetto dela casa dei vivi", in [i]Nuovo Bullettino Archeologico Sardo[/i], 1, 1984, p. 12 ss.. P. Basoli, "Buddusò dalla preistoria all'età romana", in [i]Buddusò. Il territorio, l'economia, la memoria[/i], a cura di G. Gelsomino, Sassari, Chiarella, 1991, pp. 31, 33-34, 36."
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