Wednesday, 01 January 2025

Informazione dal 1999

Cronaca, Nera

Olbia, emergenza cinghiali: tra promesse e ritardi i cittadini attendono soluzioni concrete

Mesi di segnalazioni, mille firme raccolte e un protocollo non attuato

Olbia, emergenza cinghiali: tra promesse e ritardi i cittadini attendono soluzioni concrete
Olbia, emergenza cinghiali: tra promesse e ritardi i cittadini attendono soluzioni concrete
Patrizia Anziani

Pubblicato il 09 November 2024 alle 07:00

condividi articolo:

Olbia. L'emergenza cinghiali a Olbia continua a preoccupare alcuni quartieri della città, trasformando quella che inizialmente sembrava una situazione gestibile in un problema di sicurezza pubblica sempre più pressante. A distanza di molti mesi dalle prime segnalazioni formali, nonostante gli interventi del Comune nell'ambito delle proprie competenze, la situazione resta critica, con continui avvistamenti nelle zone di Poltu Cuadu, Olbiamare e Bandinu.
Il 2024 si è rivelato un anno particolarmente difficile per la città gallurese, segnato da una serie di episodi che hanno evidenziato la gravità della situazione. Da gennaio a maggio, si sono registrati numerosi casi di avvistementi, anche con aggressioni a persone e cani culminate con la tragica uccisione di Mali, un cane di 14 anni, il 20 maggio (qui un articolo).

La presenza di circa trenta ungulati, tra adulti e cuccioli, continua a rappresentare una minaccia costante per la sicurezza dei cittadini. L'amministrazione comunale ha già attuato diverse misure nell'ambito delle proprie competenze, come la pulizia delle aree verdi, l'eliminazione degli utili ecobox che venivano purtroppo adoperati impropriamente trasformandosi in vere e proprie discariche, lo stop al conferimento porta a porta nel quartiere di Olbia Mare, e l'intensificazione delle contravvenzioni per contrastare l'abbandono dei rifiuti.

Tuttavia, senza un piano provinciale strutturato e in assenza di direttive coordinate tra Regione, Provincia, ASL 2 Gallura, Forestas e Corpo Forestale, le possibilità di intervento del Comune restano limitate ad una bozza di protocollo, di un "piano operativo mirato alla riduzione numerica della popolazione del cinghiale in ambito urbano e periurbano" che preveda l'impiego di attrezzi per catture selettive compatibili con il benessere animale, ovvero gabbie-trappola, così come annunciato lo scorso 19 settembre, oltre un mese fa, dalle pagine de La Nuova Sardegna.

Nel mentre la comunità locale ha più volte espresso il proprio disagio attraverso molteplici canali. Alla petizione promossa dall'avvocato Christian Cicoria, che ha raccolto oltre mille firme, sono seguiti numerosi servizi televisivi, articoli sui quotidiani e numerose segnalazioni con foto e video sui social media, denunciando una situazione che richiede un intervento coordinato a livello sovracomunale.
Il confronto con altre realtà sarde evidenzia l'importanza di un approccio strutturato al problema. La Provincia di Nuoro ha sviluppato un piano di gestione efficace, mentre la Provincia di Oristano ha recentemente implementato un piano triennale (2023-2026) approvato dall'ISPRA. Il piano introduce un innovativo sistema di punteggi per valutare le priorità di intervento, basato su vari fattori come dimensione della popolazione, grado di isolamento, tipologia di territorio e impatti. Approvato il 23 novembre 2023, include anche un Protocollo Operativo dettagliato per l'esecuzione degli interventi.

L'assenza di un simile strumento in Gallura sottolinea la necessità di superare la logica degli interventi emergenziali per adottare una strategia coordinata di lungo termine. L'attesa dell'apertura della stagione di caccia al cinghiale, prevista per il 21 novembre, non può infatti rappresentare l'unica risposta a un'emergenza che richiede interventi immediati e mirati, soprattutto in contesto urbano e periurbano. Nel frattempo, i cittadini olbiesi continuano a vivere nel timore, modificando le proprie abitudini quotidiane. Molti residenti evitano di uscire nelle ore serali o di portare a passeggio i propri animali domestici, creando una situazione di virtuale "coprifuoco" in alcune zone della città. 

La nascita della nuova Provincia Gallura Nord-Est Sardegna rappresenta un'opportunità importante per mettere fin da subito il problema dei cinghiali in agenda e sviluppare un piano di gestione organico che coinvolga tutti gli enti competenti. L'esperienza delle altre province sarde dimostra che soluzioni efficaci esistono, ma richiedono un approccio coordinato e sovracomunale. La speranza è che la nuova amministrazione provinciale possa fare tesoro di questi esempi virtuosi per dare finalmente una risposta concreta alle preoccupazioni dei cittadini olbiesi.