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Olbia: ragazzino inseguito da un cinghiale si salva lanciandogli un vaso contro

Ecco la cronistoria degli incontri ravvicinati con gli ungulati

Olbia: ragazzino inseguito da un cinghiale si salva lanciandogli un vaso contro
Olbia: ragazzino inseguito da un cinghiale si salva lanciandogli un vaso contro
Patrizia Anziani

Pubblicato il 27 May 2024 alle 16:00

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Olbia. Momenti di paura per un ragazzino che stava rientrando a casa in bicicletta per le vie di Poltu Cuadu.   Intorno alle 23:30 di sabato, 25 maggio, il giovanissimo ha incontrato sulla sua strada tre cinghiali. Gli animali sembravano apparentemente per conto loro, ma uno di questi ad un certo punto ha cominciato ad inseguirlo minacciosamente. Il giovanissimo non si è perso d'animo e avendo notato un vaso sul un muro di una civile abitazione, dopo averlo agguantato glielo ha lanciato contro con decisione facendolo fuggire. Il giovanotto ha così potuto proseguire il suo ritorno a casa sano e salvo. Il fatto è successo in una via non lontano dalla grande area commerciale.

Il mattino seguente, domenica 26 maggio, la padrona di casa, avendo notato il vaso rotto in mezzo alla carreggiata stradale, ha voluto ispezionare il video della telecamera di sorveglianza. Come lei stessa ci ha raccontato, solo in quel momento, visionando quel breve video,  la donna ha capito che la rottura di quel vaso non dipendeva da un atto vandalico, ma da un disperato gesto di allontanare un grosso cinghiale.

"Un vaso rotto ma un giovane sano e salvo a casa!" ha dichiarato la cittadina preoccupata che casi del genere possano ripetersi ancora.  Ormai il numero di avvistamenti degli ungulati nella zona a sud est di Olbia non si contano più. Si parla di circa trenta capi tra adulti e cuccioli.  Questi si aggirano divisi in più gruppi e sempre sabato scorso ne sono stati contati 15 sulla grande rotatoria davanti al centro commerciale di Olbiamare. 

Con l'incremento degli esemplari di cinghiale in zone urbanizzate, purtroppo anche ad Olbia da qualche tempo si segnalano nuovi casi di aggressioni e ferimenti nei confronti dell'uomo ed altri animali, e ora c'è anche una prima vittima.  Un elenco sicuramente incompleto quello che vogliamo riproporre alla vostra attenzione, ma che offre nuove testimonianze di donne aggredite, spaventate, ferite da questo tipo di ungulati. Un anno 2024 cominciato con cinque mesi sotto scacco dei cinghiali.  

 

Anno 2024: cronistoria di cinque lunghi mesi di convivenza forzata con i cinghiali

La prima seria aggressione viene segnalata il 26 gennaio a Olbiamare. Una donna di circa 60 anni viene caricata da un grosso cinghiale mentre sta passeggiando con il suo cagnolino nel grazioso quartiere residenziale sul mare che vanta un porticciolo turistico di tutto rispetto. A raccontare l'accaduto, dalle pagine di Olbianova, è Antonello Carta, volontario responsabile dell'associazione Anpana.  Riuscendo a far scappare la donna, l'uomo interviene prontamente spruzzando sugli occhi dell'animale dello spray al peperoncino.  Cercando di allontanarsi lui stesso dal bestione, Antonello Carta cade all'indietro procurandosi la rottura della vertebra lombare. L'uomo viene infine portato al Pronto Soccorso del Giovanni Paolo II dove gli assegnano tre mesi di cure. 

Lo scorso 6 marzo 2024 un'altra donna viene aggredita

Una residente, R. A. ( qui l'articolo), mentre stava portando a spasso i suoi tre cani è stata aggredita da un gruppo di cinghiali.  Lei, per difendere i suoi tre cani e se stessa, è rimasta ferita ad una gamba. Una volta arrivata in  Pronto Soccorso è stata visitata. Per lei sono stati disposti alcuni punti di sutura.  Da allora la signora Rita evita di uscire a piedi nel suo quartiere di residenza: " Non mi sento sicura al cento per cento, visto che possono sbucare da qualunque parte, ma mi ero auto convinta di avere un minimo di sicurezza ed invece stamattina il terrore si è nuovamente impadronito di me. Nessuna sicurezza, neppure sotto casa" dichiara non dandosi pace.

Il 21 marzo nuovo attacco da parte di due scrofe di cinghiale

R. M. viene aggredita di pomeriggio, mentre stava rientrando dal porticciolo di Poltu Cuadu con il suo cane. Ecco il suo terribile racconto: “Era una giornata bellissima, la prima giornata calda di primavera. Sono uscita intorno alle ore 16 per una passeggiata verso il mare con il mio cane, e fin qui tutto bene.  Ritornando verso casa, dopo essere uscita dall’ingresso principale del porticciolo, mi sono diretta con il cane verso la piccola area alberata dal quale sono spuntate due scrofe.  Ero sola e mi sono molto spaventata".  R. M.  continua a raccontare quegli attimi con il terrore di rivivere nuovamente un’esperienza del genere: “A quel punto ho iniziato ad indietreggiare, ma loro non hanno avuto paura di me, anzi, mi hanno proprio attaccato inseguendomi.  Ho iniziato a correre, correre e ad un certo punto sono caduta. I cinghiali mi sono venuti addosso cercando più volte di mordermi. Ringrazio il mio cane che gli ha distratti, perché a quel punto si sono concentrati su di lui. Una cosa terribile perché, mentre io ero ancora a terra, loro cercavano di trascinare il cane verso il boschetto. Mentre lo strattonavano l’ho sentito guaire di dolore. Ho urlato con tutte le mie forze e rialzandomi dolorante sono comunque andata incontro al cane per cercare di fare qualcosa. Per fortuna in quel momento sono arrivate alcune macchine che hanno allontanato le due scrofe. È stata un'esperienza bruttissima, ho rischiato di perdere i sensi, e se fossi svenuta non so cosa mi avrebbero fatto.  Io nella caduta mi sono provocata uno stiramento alla gamba e mi sono fatta male al torace, ho anche fatto una lastra, niente di rotto per fortuna,  ma mi sono procurata una brutta contusione. Subito dopo sono stata aiutata da alcune persone che mi hanno accolto in un cortile rassicurandomi e offrendomi dell’acqua. Ho vissuto una situazione terribile, che poteva finire anche peggio se non fosse intervenuto il mio cane. Ora non esco più a piedi, mi sento come in carcere non posso più passeggiare come abitualmente facevo. Non oso immaginare la scena di una madre che esce con il proprio bimbo nel passeggino e il suo cane e si ritrova davanti due cinghiali. Quelli per loro natura non fanno troppe distinzioni tra cani e bambini”. 

L'8 aprile due segnalazioni: da Poltu Cuadu e Zona Bandinu  

 L’8 aprile a Poltu Cuadu una dipendente di un noto supermarket della zona viene braccata da alcuni cinghiali,  mentre in Zona Bandinu una nota imprenditrice di Olbia, segnala una tentata aggressione da parte di un branco sotto la propria casa: “Ancora sono terrorizzata. Non sono come ho fatto. Ho preso in braccio i miei cani e sono corsa via. Tutt'ora sono qui – scriveva l’imprenditrice - la situazione è insopportabile”.

Il 9 aprile nuova aggressione, una donna segnala il ferimento del suo cane

Il nuovo agguato questa volta è avvenuto tra Poltu Cuadu e Zona Bandinu, non lontano quindi da Via Vena Fiorita e il distributore Q8.  A farne le spese è il dolcissimo cagnolino di una nota fotografa olbiese Serena Carta: “Questa mattina un branco di cinghiali ha aggredito il mio cane proprio davanti al cancello di casa, con il rischio che anche i miei genitori (anziani e portatori di handicap) venissero coinvolti – scrive la fotografa - ora il cane è in osservazione e spero che non abbia conseguenze gravi…”.  Il cane a causa di una lesione alla parete addominale verrà però sottoposto ad intervento chirurgico. 

Mali, un dolcissimo cane di 14 anni, ucciso il 20 maggio ( qui l'articolo).

 "Vorrei far sapere a tutti che Mali si era ripreso benissimo". È successo in pochi attimi, il piccolo Mali, un dolcissimo cagnolino di 14 anni, è stato sbranato dai cinghiali e la proprietaria, A.P., da ieri mattina non si da pace: "Il mio Mali era tutto per me. Condividiamo, la situazione cinghiali a Olbia Mare sta degenerando, la gente ha paura di uscire di casa".

 Sabato 25 maggio un giovanissimo viene inseguito da un cinghiale mentre si trova in bicicletta. 

Dopo le recenti aggressioni, subite da diversi cittadini e dai loro animali d'affezione, alcuni residenti delle zone di Olbiamare, Poltu Cuadu, Aeroporto e Bandinu hanno deciso di lanciare, attraverso i media e i social, un'apposita petizione predisposta dall'Avv. Christian Cicoria. 

La petizione è indirizzata alla Regione Sardegna - Assessorato della difesa dell'ambiente - Servizio tutela della natura e politiche forestali;  Stazione Forestale di Olbia; Asl Gallura; Comune di Olbia; Provincia di Sassari - Zona Omogenea Olbia-Tempio con richiesta di "interventi risolutivi al fine di eliminare in modo permanente tutti i rischi e le evidenti problematiche legate alla difficile, se non impossibile, convivenza tra uomini e fauna selvatica". 

 

Mentre il numero delle segnalazioni di avvistamenti in vari quartieri di Olbia (vedi foto di copertina scattata in una traversa di Viale Aldo Moro), o aggressioni da parte di questo tipo di animali selvatici, cresce sempre di più gli organizzatori della petizione ci informano che sono già state raccolte oltre 1000 firme. Questa situazione evidenzia l'importanza di trovare un equilibrio tra la convivenza con la fauna selvatica e la sicurezza pubblica. Chiunque può liberamente partecipare apponendo la propria firma in qualità di residente o cittadino domiciliato ad Olbia. I moduli, una volta firmati posso essere consegnati al Bar Lume, a Poltu Cuadu, in via Macerata davanti agli uffici della Polizia Locale e Abbanoa.

"Chi non ha i moduli può recarsi al Bar per ritirarli e/o sottoscriverli", avvisano gli organizzatori della petizione popolare. In queste ore i cittadini delle zone invase dai cinghiali si stanno preparando per un un sit-in davanti al Comune di Olbia.  Presto verrà comunicata la data.  

 In foto tre cinghiali fotografati il 23 maggio 2024 in una traversa di Viale Aldo Moro da G.D.