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Pubblicato il 01 July 2020 alle 14:05
Olbia, 30 giugno 2020 - La buona politica, per risolvere un problema, non ne crea un altro, soprattutto in campo sanitario. La "cattiva" politica, invece, fa l'esatto contrario: decide, su indicazione di un politico, di spostare alcuni medici da un ospedale all'altro con il risultato di chiudere un servizio che funziona. Siamo in Gallura, terra di feroci campanilismi, e l'ospedale che rischia di perdere un servizio essenziale è il Giovanni Paolo II di Olbia.
A essere furioso come un fiume in piena (e a dare la notizia) è Pietro Spano: presidente dell'Associazione Diabete Gallura e dirigente della Rete Sarda Diabete. Il primo allarme è stato lanciato due giorni fa, quando la notizia di un'imminente chiusura dell'Ambulatorio di Diabetologia Pediatrica ha iniziato a circolare. Ieri, giornata di riunioni febbrili a Cagliari e oggi la conferma: l'Ambulatorio dovrebbe addirittura chiudere da domani.
"La notizia mi arriva direttamente dal Reparto di Pediatria - spiega Pietro Spano -. Parrebbe, anzi ormai è ufficiale, che per tamponare Tempio vengano spostati 3 pediatri, di cui uno a rotazione, da Olbia. Questa cosa è completamente folle. Non si può risolvere un presunto problema creandone un altro. Chi paga queste scelte? L'Ambulatorio di Diabetologia Pediatrica, dove opera l'unica diabetologa pediatra che abbiamo. Dispiace che tutto questo avvenga per un capriccio politico. La nostra pediatra segue circa 100 bambini e relative famiglie. E' chiaro che a questo assessore regionale, da cui è partito l'input, non interessa la questione diabete".
Il politico del "capriccio" è tempiese: si tratta dell'assessore regionale alla Cultura, Andrea Biancareddu, che solo qualche giorno fa - in un post intitolato ironicamente, diremmo noi, "Sanità: fatti e non parole" - descriveva un risultato importante da lui raggiunto: non l'assunzione di nuovi pediatri per Tempio, ma la copertura della mancanza tempiese "attingendo dal personale che presta servizio presso la Pediatria di Olbia. In questo modo la funzionalità della Pediatria dell'ospedale di Tempio sarà ripristinata". E le conseguenze su Olbia? Non pervenute nel discorso politico: a queste ci pensano i cittadini, che pagano in prima persona l'inefficienza politica.
"Queste persone non sanno come funziona un ambulatorio di diabetologia pediatrica, non sanno nulla di diabete - continua Pietro Spano, sempre più arrabbiato -. L'ambulatorio non prescrive l'insulina e basta, fa tanto altro. Fa formazione ai genitori, che si trovano a dover gestire una malattia cronica che cambia ogni gesto della vita. Segue i bambini nella loro crescita e calibra l'intervento dei microinfusori, assiste famiglie e pazienti durante le crisi iperglicemiche e ipoglicemiche, dà sostegno psicologico e medico. Quando si è in ospedale si è protetti, ma a casa è tutta un'altra storia e qua interviene l'ambulatorio. In tutta Italia la cura del diabete si sta spostando in ambito ambulatoriale, solo qua si fanno passi indietro verso un inspiegabile accentramento. In Sardegna i pazienti diabetici soffrono: non hanno a disposizione le ultime tecnologie disponibili e ora chiudiamo anche i servizi per bambini diabetici".
Il diabete, in Sardegna, è una vera emergenza: sono 120.000 i pazienti sardi diabetici, siamo secondi solo alla Finlandia a livello mondiale. Per quanto riguarda i minori, dall'inizio dell'anno - nell'ambito territoriale gestito dal Microcitemico - sono ben 70 i nuovi piccoli pazienti diabetici: un'enormità. Circa 100 - 98, per la precisione - si servono dell'ambulatorio olbiese: un servizio che, sottolinea Spano, funziona molto bene tanto da attrarre famiglie anche dal nuorese.
"Stiamo ricevendo chiamate di famiglie di turisti con figli diabetici che ci chiedono gli orari di apertura dell'ambulatorio per poterne usufruire durante la vacanza e questi chiudono il servizio. Mi devono spiegare a chi devono rivolgersi le famiglie da oggi in poi. Andiamo tutti a Ozieri? A Sassari non possiamo andare perché hanno già smantellato tutto - ringhia Spano -. Quindi rimane il reparto, che verrà sovraccaricato e aumenteranno i rischi per i pazienti. Parlano tanto di diabete, ma ai pazienti e al loro diritto alla salute e a un servizio utile non pensa nessuno".
Le famiglie dei bambini diabetici sono già sul piede di guerra e sono pronti a vendere cara la palle. "Da domani la chiusura, stanno già bloccando le visite programmate - prosegue il presidente di ADG -. Stanno facendo un danno enorme, non si pensa minimamente ai malati. Se questa scelta assurda va in porto, A Olbia scoppierà il caos. Non danno ascolto nemmeno alla Commissione competente, presieduta da Gallus. Dovrebbero sfiduciarlo tutti l'assessore salviniano. E pensare che stavamo lavorando per liberare la nostra diabetologa affinché potesse occuparsi in via esclusiva dei nostri bambini. E' probabile che questa scelta di spostare pediatri da Olbia a Tempio faccia danni anche allo stesso Reparto di Pediatria del Giovanni Paolo II. La coperta è troppo corta".
Infine l'appello al sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, che in qualità di medico è sensibile a queste tematiche: "Faccio un appello al sindaco di Olbia affinché si faccia carico di questo problema e faccia di tutto per scongiurare la chiusura dell'ambulatorio di Diabetologia pediatrica. Ne va della salute dei nostri figli".
Qua sotto il post di Biancareddu.
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