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Olbia, procedono spediti i lavori della nuova chiesa ortodossa

La chiesa ortodossa di Olbia si appresta a diventare fulgido esempio della lavorazione del legno

Olbia, procedono spediti i lavori della nuova chiesa ortodossa
Olbia, procedono spediti i lavori della nuova chiesa ortodossa
Patrizia Anziani

Pubblicato il 25 December 2021 alle 08:00

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Olbia. Svetta imponente come un originale intreccio di legni sapientemente posati la sorprendente nuova chiesa ortodossa di Olbia. Difficile non notare quella insolita architettura lignea che si staglia elegante nel cielo dal quartiere di San Nicola, in via Marie Curie. La costruzione della nuova chiesa sorge su un terreno dato in locazione alla comunità parrocchiale rumena di Olbia dall'Amministrazione comunale.  Lo scorso 23 maggio la comunità ortodossa, guidata da Padre Marian Găină, sotto la protezione di "San Giovanni Battista" aveva festeggiato la posa della prima pietra della chiesa. Per la solenne cerimonia in città era giunta Sua Eminenza Padre Atanasie di Bogdania, Vicario-Vescovo dell'Episcopato Ortodosso Rumeno d'Italia, che aveva celebrato la Divina Liturgia, insieme ai Sacerdoti rumeni in Sardegna. Durante la suggestiva cerimonia  era stato consacrato un imponente crocifisso in legno in tipico stile "Maramures”.

 

Regione ricca di boschi e valli, Maramures, si trova nel nord della Transilvania, al confine con l’Ucraina. La regione della Romania è oggi considerata un vero gioiello di tradizioni antiche, non solo per l’artigianato locale ed i tipici costumi coloratissimi. Qui si trovano infatti i migliori artigiani del legno. Famose sono le chiese lignee di Baia Mare: imponenti strutture in legno costruite ad incastro, ovvero senza uso di chiodi, con torri costruite fino a 70 metri di altezza e con tetti realizzati in scàndole, ovvero le particolari assicelle di legno con cui vengono ricoperti i tetti di queste tipiche costruzioni. Proprio in questa regione sette chiese a Sudaresti, Rogoz, Plopis, Leud, Poeinile Izei, Budesti e Desesti, Barsana,  sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unsco.

 

L'edificio di culto, come ci informa Padre Marian Găină che da due anni guida la comunità ortodossa olbiese, non solo è unico esempio in Sardegna, ma vanta di essere anche unico esempio in Italia. Solo per anticipare qualche dato, per costruire il tetto e il maestoso campanile della chiesa sono state impiegate oltre 120 mila scàndole in legno di abete.  Entro il mese di febbraio si dovrebbe concludere la prima parte dei lavori, ma è difficile non rimanerne fin da ora affascinati.  

La chiesa ortodossa di Olbia si appresta a diventare fulgido esempio della lavorazione del legno e futura meta di turisti alla scoperta di un unicum dell'arte lignea di importazione in Sardegna.