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Pubblicato il 26 June 2015 alle 12:28
Sa reina de pedra
Vanna Sanciu © Olbia, 10 ottobre 2014
TRADUZIONE La regina di pietra Come sei bella e maestosa, o mia Tavolara, sembri una regina! Sei elegante con un cappello di bianche nuvole o con uno scialletto di seta preziosa. Noi guardiamo te per orientarci, dalle prime luci dell'alba tu sei la prima a scaldarti, il sole ti bacia con tanto ardore. Quando soffia il vento di grecale un manto di nubi t'imprigiona, sembri una fata che allontana il male imprigionando le stregonerie. Nei giorni in cui fischia il maestrale su di te vediamo palloni di nuvole, sembra che in cielo ci sia un Carnevale, tutte le maschere son vestite di neve. Quando s'alza il freddo vento della tramontana le nubi corrono verso sud, io ti guardo dalla mia finestra, sei sempre agreste come un cinghiale. Tutti i venti giocano con te, ti metti alla prova anche con lo scirocco, le nubi si riscaldano e si tolgono la maschera e tu, come per incanto, appari nitidamente. Quand'ero piccola ti ammiravo, a me sembravi un posto magico abitato da pricipi, e le nubi mi sembravano di broccato. Forse sei una una nave pietrificata le tue vele sono state tessute dal vento, mentre scappavi inseguita dai nemici Un grande timone ( Punta Timone) ne conserva il ricordo. Gli antichi romani ti hanno denominato Hermea insula, per onorare il Dio Ermete, loro t'invocavano per ogni timore che impensieriva i naviganti. Non mi stupii quando appresi che Carlo Alberto, il re di Sardegna, incoronò un abitante di Tavolara poichè tu eri degna di un regno. Hai sempre offerto molto lavoro, sei ricca di beni di ogni specie, il tuo territorio serba tesori, oggi sei tutelata, o mia Regina! In un passato non molto lontano, il tuo calcare si cuoceva nei forni, gli operai affrontavano la fatica e le intemperie. Da quella calce, i padri di famiglia traevano il sostentamento per le loro famiglie. Le tue pietre emettono dei suoni, bellissime sirene cantano nelle buie grotte, attirano le anime con dei bei versi, nella tua terra si coltiva la poesia. Tu possiedi un'anima umana: nei giorni tristi ti ho vista smarrita nel mare, naufraga, prigioniera della durezza della tua roccia, nei giorni lieti ci doni la luce per amare. Vanna Sanciu © Olbia, 20 ottobre 201406 April 2025
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