Tuesday, 17 December 2024
Informazione dal 1999
Pubblicato il 06 December 2024 alle 06:00
Olbia. La recente decisione del sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, di rimuovere le panchine dal centro storico, definite "portatrici di degrado", ha riacceso il dibattito sul rapporto tra arredo urbano e vivibilità delle città. Un tema non nuovo nel panorama italiano, come dimostra la lettera che pubblichiamo di seguito, che si inserisce nel solco di riflessioni analoghe emerse in altre città, tra cui Cuneo nel 2021. La questione solleva interrogativi più ampi sulla gestione degli spazi pubblici e sulle politiche di contrasto al degrado urbano, coinvolgendo amministratori, opposizioni e società civile in un confronto ancora aperto. Qui di seguito il testo della lettera:
--------------------------------------------------------------------------------
Finalmente una soluzione definitiva al problema del degrado urbano: eliminare completamente la possibilità di sedersi. L'amministrazione comunale di Olbia ha trovato la ricetta perfetta per combattere il disagio sociale: rimuovere le panchine dal centro storico.
Del resto, si sa, sono le panchine a creare il degrado, non le persone o le politiche sociali inadeguate.
La genialità di questa decisione è disarmante nella sua semplicità: se non ci sono panchine, non ci possono essere persone sedute a creare "degrado". Con lo stesso principio, potremmo risolvere il problema del traffico eliminando le strade, o quello dell'inquinamento atmosferico vietando di respirare.
Gli anziani che necessitavano di una sosta durante le loro passeggiate? Possono sempre appoggiarsi ai muri. Le mamme con i bambini piccoli? In fondo, stare in piedi rafforza la muscolatura. I turisti che vorrebbero godersi il panorama del centro storico? Possono sempre prenotare un tavolo in un bar, contribuendo all'economia locale.
Ma non fermiamoci qui. Perché non rimuovere anche i marciapiedi? Dopotutto, anche quelli potrebbero essere "portatori di degrado". E già che ci siamo, eliminiamo pure le piazze: sono notoriamente luoghi di aggregazione, e l'aggregazione, si sa, è la prima causa di quello che alcuni definiscono degrado.
Come scriveva Lorenzo Pallavicini in un articolo intitolato "Panchine indisponibili per degrado urbano: futuro sindaco di Cuneo pensi a come renderle fruibili", pubblicato su Cuneo24.it il 16 dicembre 2021, i beni pubblici sono pagati dalle tasse di tutti i contribuenti, non dal sindaco di tasca propria.
Una riflessione quanto mai attuale che ci porta a chiederci: il degrado sta davvero nelle panchine, o nella miopia di chi pensa che rimuovere gli spazi pubblici sia la soluzione ai problemi sociali?
E a proposito di miopia, dove sono finite le grandi parole della sinistra locale su inclusione sociale e politiche giovanili? Quelle belle frasi che vengono masticate quotidianamente come un mantra, ma che sembrano evaporare proprio quando c'è da proporre alternative concrete. Stupisce il silenzio assordante delle associazioni di categoria, teoricamente in prima linea per i diritti dei cittadini. Possibile che in tutta Olbia non si trovi nessuno capace di proporre un piano serio per rivitalizzare un centro storico che si sta svuotando, invece di limitarsi a rimuovere le panchine come se fossero la causa di tutti i mali?
Ma ad Olbia hanno deciso di andare oltre: invece di gestire gli spazi pubblici, li eliminano. Un po' come curare il mal di testa tagliando la testa. Efficace, certo, ma forse non proprio la soluzione più intelligente. E mentre la maggioranza taglia e rimuove, l'opposizione si limita a guardare, forse in attesa che spunti una panchina magica che risolva tutti i problemi da sola.
Nell'attesa che qualcuno spieghi all'amministrazione comunale che il degrado non si combatte nascondendolo sotto il tappeto (o in questo caso, rimuovendo le panchine), e che qualcun altro si svegli dal torpore dell'indifferenza con proposte concrete, propongo di istituire un servizio di trainer personali che insegnino ai cittadini come mantenersi in equilibrio per ore. Perché in fondo, in una città senza panchine e senza opposizione, l'unica cosa che ci resta da fare è rimanere tutti in piedi.
Lettera firmata
Foto tratta da Google maps
13 December 2024
08 December 2024
06 December 2024
05 December 2024
27 November 2024
26 November 2024
25 November 2024
24 November 2024
22 November 2024
22 November 2024
21 November 2024